In Spagna Davide sconfigge Golia, da noi nemmeno ci prova (e tutti sbadigliano)
In Inghilterra c’è la FA Cup. In Spagna c’è la Copa del Rey. In Italia c’è la Coppa Italia. Ogni torneo ideato e organizzato a suo modo. E va a gusti, lo so. Per quanto mi riguarda, io sono per i tornei che aprono alle emozioni. Alle sorprese.
Ai colpi di scena. Come la FA Cup. E come la Copa del Rey. Dove nei giorni scorsi è successo che il Girona, il club rivelazione dello scorso campionato (3° dietro a Real Madrid e Barcellona, disputa oggi la Champions League), sia sceso in campo nello stadio di un club di Segunda División, l’equivalente della nostra Serie D, l’UD Logrones della città di Logrono, per i 32esimi di Copa del Rey in un match a eliminazione diretta. Un po’ come se in Coppa Italia si giocasse Ospitaletto-Inter o Campodarsego-Juventus o Trastevere-Atalanta o Scafatese-Milan. Ebbene: incredibile ma vero, il Logrones è riuscito a tenere testa al Girona, ha ribattuto colpo su colpo ai suoi attacchi e ha chiuso i 90 minuti regolamentari sullo 0-0. Si è andati così ai supplementari dove però le cose si sono subito messe male. Kike Royo, portiere del Logrones, ha subìto un duro colpo alla testa ed è stato costretto ad abbandonare il campo senza che il club, che aveva già effettuato tutte e 6 le sostituzioni previste, potesse rimpiazzarlo col portiere di riserva. E siccome l’allenatore Sergio Rodriguez era appena stato espulso per proteste, è successo che a togliere tutti dall’impaccio sia arrivato il più giovane della squadra, il 19enne difensore Pol Arnau, che ha detto: “Tranquilli, a giocare in porta vado io”. Pol è figlio di Francisco Arnau, oggi scomparso, che giocò come portiere nel Barcellona e nel Malaga: magari, ha pensato, un po’ di sangue di portiere scorre anche nelle mie vene. Hai visto mai? La partita è andata avanti così con il Logrones con l’uomo in meno e con un terzino schierato in porta: Pol Arnau. Che però dimostrava sorprendentemente di saperci fare. E quando anche i supplementari si chiudevano con le squadre inchiodate sullo 0-0, arrivava il momento dei calci di rigore. E qui accadeva l’inenarrabile. Perchè prima il giovane Pol parava il tiro di Abel Gómez, poi ipnotizzava una vecchia pellaccia come Stuani che sparava il pallone sulla traversa. E così, nel delirio più assoluto dell’Estadio Municipal de Las Gaunas, l’inimmaginabile diventava realtà: un club di quarta serie, il Logrones, aveva eliminato dalla Copa del Rey un club di Champions, il Girona, ed era volato ai sedicesimi di finale. “Prima di tutto voglio dedicare questo trionfo a Kike Royo”, dichiarava Arnau a fine partita riferendosi al portiere compagno di squadra che aveva lasciato il campo infortunato ed era finito in ospedale. “Speravo di poter fare bene anche tra i pali e ha funzionato. Ma se i miei compagni non avessero segnato i loro rigori, adesso non saremmo qui a festeggiare questa vittoria”. “Questo è il momento più surreale di tutta la mia vita”, diceva invece l’allenatore Sergio Rodriguez ancora incredulo per l’impresa compiuta dai suoi ragazzi. Questo succede in Copa del Rey in Spagna. In Italia, invece, abbiamo la Coppa Italia dove i piccoli club di terza e quarta serie non sono nemmeno ammessi, dove le grandi squadre giocano sempre in casa contro le piccole, dove vige il divieto di sorprese e dove il Milan batte il Sassuolo 6-1 in una partita in cui il Sassuolo schiera le riserve perchè – come dice l’allenatore Fabio Grosso – “la nostra priorità è il campionato di Serie B”. Milan-Sassuolo è risultata essere una delle partite meno viste della storia del calcio italiano in tv. Poi dicono che è la pirateria che uccide il calcio.
Paolo Ziliani.
Ianna