Genoasi
Il Genoa di Gilardino si è visto solo dopo l'ingresso di Strootman, suppergiù negli ultimi 25/30 minuti. Ha sporcato la partita ed è riuscito a ricalcare i suoi trascorsi valori: fare giocare male l'avversario. Quando ha creduto di poterla giocare alla pari, da "giochista", con troppi calciatori che vogliono solo dimostrare quanto sono bravi, ha pagato dazio. Non bastano i buoni giocatori con piedi buoni per fare un buon gioco. E soprattutto non basta un buon gioco per fare risultato, non sempre.
Poca garra, sempre in ritardo sulla palla, pareggio da accettare di buon grado.
L'arbitro, condizionato dalla pressione di 30mila spettatori che facevano un tifo indiavolato per il Frosinone, alla fine non ha fatto danni, a prescindere da caviglie gonfie e botte sulle caviglie.
Nel finale, in clima da serie B, oltre ai soliti Vasquez e Frendrup, hanno brillato i Thorsby e gli Strootman. Se rimaneva in campo, avrebbe dato il bianco anche Sabelli.
Aspettiamo di vedere la famosa svolta, anche se questa squadra dovrà capire che certi applausi, come quelli fuori luogo di San Siro, li ricevi solo quando fai il figo ma perdi o ti lasciano fare il figo perché stai perdendo. Quando lotti e picchi, solo fischi dagli avversari e osanna meritati dai tifosi.
Ora mi aspetto aggiornamenti da Venezia sulle responsabilità di Gilardino nella strage del Crocus di Mosca.