Condivido praticamente tutti i vostri commenti, con la semplice nota a margine di fare attenzione a non derivare rispetto alla rimostranza di base.
Se la stampa locale vendesse il prodotto con la Leotta che fa lo striptease mentre legge la formazione sbagliata del Genoa, sarei felicissimo per gli ascolti e la vedrei con grande interesse. Anche gli eredi di Pelegatti trovino il loro spazio se funzionano.
Però facciano, editori e direttori, la sacrosanta cortesia di trovare il tempo e lo spazio (ANCHE) per esercitare il loro ruolo informando seriamente rispetto a vicende esiziali come la sopravvivenza delle Società oppure le tragedie annunciate tipo il derby di novembre.
Se non ritengono di farlo o peggio lo fanno a corrente alternata a seconda della squadra che tifano, abbiano il pudore di non sparare pistolotti o licenziare il loro prodotto che si esprime in ragione della sua essenza e ha avuto la libertà di farlo in contesti molto più gravi rispetto a una tirata di belino alle rumente.
Perché così un provvedimento CHE CONDIVIDO suona falso e ipocrita.
Dov’era l’editore mentre la sua emittente portava in gloria chi stava fisicamente smontando il Genoa?
Non si scandalizzava di fronte alla pulizia del deretano con la lingua di un suo giornalista?
Dov’è il direttore della testata sportiva quando non si accorgono che stiamo saltando?
Segue solo una squadra?
A queste domande dovrebbero rispondere… e quelle sulla filosofia della deriva dell’informazione commerciale calcistica non fanno altro che servirgli un ottimo salvacondotto per fare spallucce e andare avanti.
Scusatemi tanto 🙏