Le dichiarazioni di Blasquez meritano attenzione.
Siamo tutti d'accordo nel chiamarlo BBB, quindi dovremmo farci la tara. Ma vale la pena di capire perché.
Quando parla BBB, non parlano i 777. È come parlasse l'allenatore o il DS. Infatti Blasquez "rappresenta" la proprietà, ma non è la proprietà. È colui al quale i 777 hanno affidato la guida di un'isola del loro arcipelago calcistico, che si accredita presso di loro con un progetto e un obiettivo. E che (leggendo tra le righe) "spera" di raggiungere l'obiettivo, così come "sperava" di non vendere i migliori. Se non raggiunge l'obiettivo, è più che probabile che via e avanti un altro.
Però si impone una serie di riflessioni.
La prima è che se lui ha dovuto porre questo obiettivo, anziché uno più comodo, è perché da Miami lo sollecitano o lo premono. Si rendeva conto che prendersi tempo significava giocarsi il posto.
La seconda è che qualche garanzia circa l'impegno economico da Miami l'avrà pur ottenuta. D'accordo dire che è BBB. ma non credo che sia un dilettante allo sbaraglio. Spararla grossa, nella sua posizione, è anche un modo di conquistarsi l'appoggio dei tifosi e condizionare i padroni del vapore, ma certamente non spara sempre a salve.
Quindi dobbiamo concludere che la dirigenza locale ha un piano per arrivare all'Europa in due (2) anni e che questa è la durata della sua vita manageriale se il piano si rivelerà fallace.
A costo di andare contro tutte le indicazioni dei più attenti commentatori, io continuo a ritenere che questo piano ruoti attorno alla figura di Gasperini. Se non fosse lui, dovrebbero avere alle viste un altro Messia di uguale impatto sull'ambiente, cosa assai difficile.
Come ho già detto, se così fosse, BBB crede nelle relazioni privilegiate di Zangrillo e va all-in in una difficile partita a poker con una coppia non vestita in mano. L'unico scenario possibile è che il Vate di Grugliasco, alle soglie della pensione, voglia lasciare Bergamo da trionfatore e salutare tra le lacrime prima che l'inevitabile annata storta faccia ripiomabare l'Orobia nella normalità. Deve vincere la Coppa Italia o arrivare alla finale di Europa League. Poi sarà sicuro che, andandosene, nessuno a Bergamo appannerà il suo palmarés o si avvicinerà. Tutto il resto per lui è solo lusso. A Genova può strappare un quinquennale a 2 milioni, che fanno 10 da consumare al mare dove ha casa, che non è come andare ai giardinetti a guardare gli operai al lavoro in compagnia di Andreazzoli. Avrebbe carta bianca come la sua capigliatura, potrà condannare ai lavori forzati tutti gli oppositori, frustare gli attaccanti che non accettano di fare l'ala a tutta fascia, pontificare sulle tv nazionali, ma soprattutto su quelle locali, dove le sue immaginette sacre verrebbero messe all'asta a prezzi fuori mercato. Tutti gli attaccanti segnerebbero solo grazie ai suoi insegnamenti e si girerebbero su una mattonella se non arrivasse un qualsiasi Milito e fregargli subdolamente il posto. Insomma, un delirio di onnipotenza assicurato.
Senza questa ipotesi o senza un'alternativa di pari spessore in mano, BBB come potrebbe avviare il famoso progetto e realizzare l'obiettivo su cui ha scommesso accreditandosi presso i 777? È solo un ingenuo finito sotto ipnosi anestetica per le pozioni di Zangrillo o è una mente pensante?
Chiaro che, per un motivo o per l'altro, all'ultimo il Vate potrebbe dire che ha scherzato, comprarsi una baita in Val Camonica e mangiare polenta per il resto della sua vita calcistica, ma a mio modo di vedere l'ipotesi resta in piedi. Aggiungo "più che mai" se il Vate rifiutasse altre proposte da piazze prestigiose.
Quanto al conseguimento dell'obiettivo in 2 anni (due) il passo più difficile, a mio avviso, è il primo anno, che qualifico come "interlocutorio".
Sarebbe l'anno dei 40 punti certi con vista sui 50 e passa.
Non puoi sperare di sfangarla con un impianto difensivo chiuso, che ti fa guadagnare, se va bene, un pareggino con l'Inter, ma rischia di fartene subire altri con il Lecce o con l'Empoli. Occorre un impianto difensivo molto elastico ed aggressivo nei ribaltamenti e nelle proiezioni. Se qualcuno ha visto Roma-Bologna capisce la differenza. Thiago ha annichilito i giallorossi, per la gioia di Ianna, perché ha insegnato alla sua squadra a palleggiare di prima, come faceva lui quando giocava. Vedi 5/6 disimpegni al volo, a partire dalla difesa, dove non servono i piedi del portiere, ma quelli dei giocatori di classe. E con 5 disimpegni al volo, la velocità decolla, chi non ha la palla già si dispone ad offrire soluzioni, ed ecco che si attacca la profondità quando gli avversari si stanno a malapena posizionando. Ogni affondo un pericolo, appoggiato da 4/5 giocatori che si inseriscono mentre il centravanti che ha imparato a giocare a calcio (sempre di prima) in Paradiso fa da perno. Questo calcio, sia pur basato sulla fase difensiva, ma tremendamente offensivo, è più bello di quello di Guardiola, e anche più efficace. Assomiglia a quello di Zeman, ma con più possesso e una fase difensiva equilibrata. Come tutti i moduli del mondo non è sempre replicabile dovunque, comunque e con tutti gli interpreti, ma ci si può avvicinare. Chi lo può fare?
Bisogna considerare che il campionato italiano è diviso in due da un muro apparentemente invalicabile come il Vallo Adriano o la linea Maginot.
Da una parte ci sono le neopromosse (Parma, Como e Venezia o Palermo, con forti investimenti), Lecce Empoli Verona Cagliari o Frosinone o Udinese, il Monza con investimenti ridotti. Sono 9 squadre e per la storia recente, progetti ambiziosi a parte, anche tu fai parte del lotto. Se vuoi assecondare le tue ambizioni, innanzi tutto devi provare a fare 4 punti A/R contro queste squadre, cioè vincerne 9 senza perdere. Ti porti a casa 36 punti indispensabili. Non li puoi nemmeno avvicinare se non hai le risorse per vincere, soprattutto a Marassi, quindi un impianto di gioco che non trascuri la difesa ma al tempo stesso sia letale in attacco e contrattacco.
Poi ci sono le altre 10 squadre, che si suddividono in due sottogruppi. Le inavvicinabili (Juve, Inter, Milan, Napoli e , al momento, Atalanta) e le imprevedibili (Roma, Lazio, Fiorentina, Bologna, Torino). Non si va da nessuna parte se non se ne vincono almeno 3 con quelle del secondo sottogruppo (45 punti) e da qui in poi tutto quello che viene è crema che cola. Pareggiare eroicamente a San Siro vale solo se hai la forza di battere Toro, Bologna e Roma, per esempio. Non casualmente, ma in virtù della forza che viene da un impianto vincente e convincente.
Questo serve, se il tuo piano ti deve portare lassù in 2 anni (due). Un impianto di gioco brillante, letale e gli interpreti giusti, coordinati da uno staff tecnico e tattico di prim'ordine.
Vedremo quali scelte faré la società e chi è il coniglio nel cilindro qualora mi sbagliassi su Gasperini.
Capisco anche, in questa prospettiva, le perplessità su Gilardino. Non per le sue qualità, che potrebbero rivelarsi eccellenti, ma semplicemente perché non hai il tempo di aspettare.
Se poi, alla fin fine, saltasse fuori che BBB ha parlato a vanvera sotto l'effetto di stupefacenti, niente vale più e tanto vale ascoltare Brenzini e Lussana anziché il manager del Genoa CFC.