Grifo4ev3r va bene il secondo tempo ma come bruttezza niente può superare la giacca di Spalletti con la scritta Italia in nero. Una roba terrificante.
Europei 2024
"Osservata speciale però, l’Italia di Spalletti lo è. E forse meno sfavorita rispetto alla nazionale poi vittoriosa guidata da Roberto Mancini con accanto il fido Gianluca Vialli. Quella che portava Chiellini, Bonucci, Insigne, Immobile, Florenzi, Sirigu, Verratti alla fine di un ciclo. Un ciclo non certo positivo e passato per la brutta figura al Mondiale 2014 e la mancata qualificazione a quello del 2018 con in mezzo l’Europeo del 2016 con Conte, con la sensazione in quella occasione di una nazionale con diversi limiti che era arrivata al massimo delle sue possibilità portando la Germania ai calci di rigore ai quarti di finale. Poi è arrivato Mancini a inaugurare una nuova era, quella in cui si prende atto che l’Italia non è più una potenza del pallone e non può permettersi di aspettare nessuno: dentro i giovani, dentro chi gioca all’estero, se disponibile a combattere per la causa, fuori chi si sente (senza alcuna base) star o imprescindibile. E dunque dentro Bastoni, Locatelli, Castrovilli, Barella, Pessina, Raspadori, Chiesa supportati dai veterani Bonucci e Chiellini su tutti:
Oggi però Bastoni, Barella, Raspadori, Chiesa non sono più giovanotti di belle speranze e per quanto non siano fuoriclasse hanno, oltre al trionfo europeo di tre anni fa, scudetti, coppe e finali di Champions sulle spalle. Cosa vuol dire? Che è una nazionale, quella di Spalletti, che non può essere certo sottoposta allo stress test dell’etichetta di favorita per la vittoria finale, ma neppure da deresponsabilizzare totalmente con il “come va va”.
La guida di Spalletti poi, un tecnico scelto proprio per la sua capacità di plasmare collettivi non solo affiatati (come con Mancini) ma anche armonici dal punto di vista degli automatismi di campo, rende abbastanza chiara quale sarà la caratteristica dell’Italia che scenderà in campo in Germania. Certo la fortuna non ha assistito granché il tecnico toscano, con i default di Acerbi e Scalvini per infortunio, e le condizioni non perfette di Barella e diversi altri giocatori azzurri. Le amichevoli di preparazione non hanno mostrato un’Italia spumeggiante, tuttavia, sebbene fosse lecito aspettarsi gare in sordina dopo i carichi del ritiro, anche per smaltire stagioni ormai da 50-60 partite.
Spunti interessanti sì, tuttavia, che solleticano la curiosità: la curiosità di vedere se Scamacca, meraviglioso in Europa con l’Atalanta ma meno costante in campionato, possa finalmente riempire la vacatio del centravanti che da anni affligge l’azzurro. La curiosità delle qualità dei centrali di nuova generazione, non solo Bastoni che è una certezza, ma soprattutto Calafiori e Buongiorno. La curiosità per schemi e moduli di Spalletti che per provare a dare qualità al centrocampo ha aspettato Fagioli dopo una squalifica, scelta consapevolmente molto rischiosa, così come quella tra difesa a tre o a quattro.
Insomma, difendere la Coppa è un obbligo, ma Euro 2024 più che la rincorsa di un trofeo (che se arriva per carità, buttalo via), pare un banco di prova per ciò che verrà, per partecipare degnamente a un mondiale dove manchiamo, ad oggi, da dieci anni. Se chi c’è oggi potrà esserci tra due anni o se bisognerà guardare ad altri giovanotti, che scalpitano nelle giovanili azzurre."
A leggere questo pseudo articolo, mi tocca dare a ragione a Layos che a volte come oggi, è carta straccia.
e infatti il mio commento non me lo hanno pubblicato.
Da il Fatto Quotidiano di due giorni fa.
Ianna
solo una nazionale !! e si chiama GENOA C.F.C.
- Modificato
timo74 e si chiama GENOA C.F.C
Ti scrivo come va a finire e vado al lavoro:
Tutti più o meno guardano l'Italia con malcelato disinteresse, tranne pochi realmente e legittimamente tifosi della Nazionale.
Se avanza fanno i "distratti", come se non interessasse più di tanto.
Poi viene il bello:
Se vince l'Italia sono e diventano pure tifosi con tanto di bandiere, sfilate e clacson se hanno la macchina.
Se per caso perde o esce subito affermano:
"Belin .belan, la mia Nazionale è il Genoa", con la cadenza bellissima tra l'altro genovese.
Da poco però è uscita la variante:
"Mi interessa vedere solo se gioca retegui"
Come se fosse italiano e anche lui non sul piede di partenza.
Ciao.
Ianna
Ianna io guardo l'Italia con rassegnazione perché so che non è una nazione forte anzi triste nel.gioco e scarsa negli elementi. Se gioca retegui la guardo sperando che faccia qualcosa di buono in prospettiva per il Genoa. Vedo che sei a tirare sassate sempre su tutto e tutti. L'ironia alla lunga stancano e perde interesse se banalmente parla delle solite cose. Sulla nazionale poi è come sparare sulla croce rossa
Giammi
Quoto in toto di solito siamo numeri uno nella moda mentre a sto giro è proprio come dici tu: inguardabili
speriamo migliorino almeno le prestazioni sul campo visto che la giacca non possono migliorarla ormai
ForzaVecchioCuoreRossoblu
Sono un semplice simpatizzante della nazionale italiana. Perché sono cresciuto bambino con le partite epiche dell'82, con mio padre che salta dal divano al quarto gol di Antognoni col Brasile e poi smadonna quando viene annullato. Con Gentile che massacra un immenso Maradona e con l'urlo di Munch Tardelli in finale con la Germania Ovest.
Sono poi cresciuto con le partite viste nell'ARCI con gli amici durante Italia 90 e con le gioie e i dolori di quel mondiale.
E infine come non ricordare le partite guardate con i miei compagni di casa di Pisa nella mia prima vita fuori da Genova durante Euro 2000, l'europeo del cucchiaio di Totti a Van Der Saar.
Per questi ricordi e per quello che valgono per me, per i sentimenti provati con amici storici o passeggeri, sono simpatizzante dell'Italia.
Ma non ne sono tifoso.
Perché il tifoso non si vede nella vittoria. La vita é abbastanza dura, da essere sciocco (imho) non approfittare di una vittoria per andare a fare un po' di caciara.
Il tifoso si vede nella sconfitta. Il tifoso dopo una sconfitta incita la squadra se ha perso con onore o per ingiustizia. Il tifoso si indigna e si incupisce e resta tale per un'ora, per un giorno o una settimana (a seconda della sconfitta).
Il simpatizzante no.
Il simpatizzante spegne la tv e gioca a poker con gli amici che hanno guardato la partita insieme a lui.
E io sono simpatizzante dell'Italia, perché non sento mio il concetto di patria come inteso da una parte politica (quella ora al governo). Perché non sento mio il concetto che per la difesa di questa patria si costruiscono armi e le si mandino ad ammazzare persone in altri luoghi per difendere altre patrie.
Non mi piacerebbe che questa parte politica si appropriasse di una vittoria della nazionale per far passare i concetti retrogradi che promuove. Tra cui il mancato riconoscimento del diritto all'aborto delle donne in conclusione dell'ultimo G7.
Per questi motivi esulterò compostamente con mio figlio per i gol realizzati e le vittorie, ma non mi strapperò i capelli per quelli subiti e le sconfitte...
Una sola squadra merita il mio dolore per la sconfitta.
Il Genoa CFC!
Bortolazzi
",come sempre,disamine impeccabili e condivise le tue(se me le mettessi nero su bianco,rischierei l'esondazione su alcuni temi che hai trattato, rischiando il ban,nonché l'intervento dei servizi segreti a casa..).Aggiungo solo che quello descritto da te riguardo la componente politica,per me è iniziata nel 94'quando qualcuno appropriandosi di uno slogan per fini politici,derubo imho della possibilità di mantenere il tifoso in buona parte di noi. E nel mio caso, la finale di Pasadina,la vissi più da nemico che da simpatizzante.."
Ianna "Mi interessa vedere solo se gioca retegui"
Come se fosse italiano e anche lui non sul piede di partenza.
Leggevo - non so se è vero - che per la prima volta nella storia del Genoa un suo giocatore scende in campo nella fase finale di un Europeo. Non dovrebbe essere anche quello un motivo di orgoglio, o un motivo in più’ per guardare la partita della Nazionale?
Circa il fatto che Retegui sia italiano, caro Pasquale, non so se hai notato ma il mondo è cambiato un pochino dagli anni 30, tra l’altro gli oriundi ci sono sempre stati in tutti gli sport, per cui un giocatore è considerato italiano persino se non parla bene l’italiano, non conosce la seconda strofa dell’inno o, come direbbe Vannacci, se ha caratteristiche somatiche che non rispecchiano lo standard medio italiano .
Forza Repubblica Ceca!
Bortolazzi
Mario come sempre impeccabile nulla da dire.
Bravo.
Aggiungo solo per la parte politica che tutti dei successi sportivi se ne sono appropriati.
Dal successo contro l' Inghilterra dove Bonucci divenne ministro dell' interno per un giorno, fino a recentemente la Ducetta per l'austriaco e addirittura per la nazionale di rugby.
Ad Andrea che ringrazio per avermi letto e risposto, ricordo che non ha smentito la mia tesi del genoano da salotto,e che volendo gli basta un click per passarmi oltre.
Del suo consiglio ne farò buon uso a mia discrezione.
Ciao.
IannA
AleR
Mi sembra che un paio di giorni Mashi in un post esemplare, elogiava e faceva notare le vittorie di alcuni atleti italiani di seconda e terza generazione,nati e cresciuti in Italia e con origine e tratti somatici diversi dal patriota italico.
A questi se ce ne fosse bisogno ( confermi il fatto che mi conosci solo virtualmente e meno male), il mio plauso e ammirazione totale.
Quindi seppur terrone e vivendo nel ricco nordest qualcosa in 35 anni la ho notata e forse appresa.
Quindi restituisco al mittente la velata e simpatica affermazione di non cogliere
Ora se mi scrivi di oriundi riferito a lontane e remote parentele di zii e nonni del secolo scorso, in brasile argentina ed Etiopia, non è attendibile come Jorginho e Emerson Palmieri e anche Retegui,che di italiano hanno forse solo il nome e appunto una parentela preistorica.
Credo che tra i due "fenomeni" ci sia una sostanziale e profonda differenza.
O no?
Infine ti chiedo:
Se Retegui non giocasse nel Genoa lo seguireste perché è italiano o oriundo?
Io tra i tanti difetti non sono ipocrita e la descrizione del genoano medio è quella che ho descritto e sono certo che sia così.
Basta aspettare la vittoria della Croazia
Ti regalerò un collage genoano e di tutti gli altri tifosi nessuno escluso.
Ho scritto troppo oggi e lascio il tutto altrimenti stanco nella mia noia e ripetitività'.
Trovate un altro pollo da spennare
IannA
d’ora in poi ti chiamerò… Generale Ianna(cci)
Ma è ovvio che le varie nazionali si accaparrano stranieri talentosi per semplici motivi di convenienza sfruttando le più remote parvenze di italianità, basta farsene una ragione senza pretendere che si imparino a memoria l’inno, con tutto che sogno un mondo senza eserciti e senza confini, per cui sai cosa me ne interessa dell’inno…si vede che non mi conosci di persona
Polonia Olanda per la Polonia ha segnato Buksa