Nel curriculum di un calciatore si valuta il tasso tecnico, si valuta l'età, si valuta la condizione fisica.
Ma c'è un fattore più determinante di tutti gli altri: la sfiga.
Se un ragazzo ha la sfiga addosso, meglio lasciarlo perdere.
Esordio a Udine, una palla gli rimbalza addosso dopo errore di Martinez: autogol. Nel momento del rilancio, doppia operazione chirurgica ai piedi, dato che ne ha solo due, se ne avesse tre sarebbe tripla. Nel momento della consacrazione, titolare in amichevole, si scassa una spalla.
Mandiamolo a Lourdes e regaliamolo a qualche squadra di masochisti.
Oltre tutto, Gila lo schiera difensore, dove le sue qualità vengono sacrificate.
Se fosse un vitello, sarebbe buono per farne carne in scatola.
Contro la sfiga non c'è medicina.