Ciao Massimo.
Come sempre,la tua riflessione merita un approfondimento.
Che il PdR in Italia abbia poteri limitati è vero.
Ma, detto questo,rimanendo nello specifico delle leggi prodotte dalle varie maggioranze, in teoria puó certamente applicare quella che viene definita “moral suasion”, cioè un invito a correggere o rivedere scelte o comportamenti, invito proveniente da una personalità o da un’istituzione a cui è riconosciuta autorevolezza.
Quello che fecero Pertini ed, in alcuni frangenti, Scalfaro.
Episodi importanti, al di là degli esiti, per la democrazia, in quanto evidenziano il PdR nel suo ruolo costituzionale di garante, per cui a servizio dei cittadini e non connivente con il governo che, per sua natura, è altro.
Come in tutti gli aspetti della vita, la volontà si manifesta nei fatti , più che nelle parole ( e con te su questo sfondo una porta aperta).
I discorsi di Mattarella, come anche peggio di lui, quelli di Napolitano in passato,sono parole, ridondanti, retoriche e prive di ció che alla parola da una dignità sua, cioè la significa.
Rimandare un provvedimento alle Camere sono i fatti, anche nel caso in cui lo stesso provvedimento venga riproposto eguale o quasi.
Sarebbe un segnale concreto che definirei come un “ c’è ancora vita” o una sorta di speranza democratica.
Ma non è tutto, perchè altro, con lui come con il precedente, è avvenuto.
Ricordo un fatto, per me gravissimo, che dopo pochi giorni da quando accadde, è passato velocemente nel dimenticatoio.
Ricordo.
Il governo del 2018.
Non entro nel merito della composizione perchè poco mi interessa e non importa più di tanto per quel che segue.
Diciamo che era un governo un pó anomalo rispetto ai precedenti ed ai successivi, che si stava formando, del tutto legittimo rispetto alle scelte elettorali di quell’anno.
Fu proposto come ministro dell’economia non Carlo Marx, Friedrich Engels o Noam Chomsky, per citare anche un pensatore recente,ma il l’anziano economista professore Universitario Paolo Savona, oggi credo presidente Consob,già ministro con Ciampi,ex direttore generale di Confindustria.
Insomma non proprio un estremista, ma un esperto liberale di centro-destra come altri.
Quale era la sua “colpa”?
Aveva manifestato perplessità sulle politiche economiche europee.
Non risulta che volesse far uscire l’Italia dall’Europa.
Aveva solo eseguito uno studio su come affrontare, in caso fosse accaduto, un evento del genere, cercando di evitare un “effetto Grecia”.
Questo lo aveva reso inviso ai vertici Ue.
Pertanto, su loro indicazione, il nostro garante bocciava il suo nome, con necessitá di discorso giustificativo alla nazione!
Ora, l'art. 92 della Costituzione disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri".
Secondo i più affidabili ed indipendenti costituzionalisti di ieri e di oggi, puó bocciare un nominativo, attuando il suo ruolo di garante,solo se la persona:
-non avesse la statura morale ( avesse commesso reati, fosse “indegno” per il ruolo);
-fosse incompetente, ovvero fosse proposto, quale esempio, un professore di musica all’economia.
Il Che Guevara-Savona non aveva queste due caratteristiche.
In passato, con le migliaia di proposti in tutti i governi del dopoguerra, non si ricorda un fatto del genere ed una così palese violazione della Costituzione da parte di un PdR
Il tutto chiuso velocemente in un cassetto e dimenticato, come nulla fosse.
Tutto puó diventare “normale”, basta distrarre, giustificare a reti e stampa unificate e dimenticare in fretta.
Perdona questo lungo scritto su aspetti probabilmente poco interessanti e noiosi.
Ma era per arrivare a risponderti che chi è pienamente dentro un sistema, non puó garantirci nulla, perchè è lì per custodire il sistema stesso.
Come diceva il poeta che conosciamo entrambi:
“…non ci sono poteri buoni.”
Un abbraccio!