Stasera torno in Gradinata Nord.
troppi anni trascorsi dall’esilio, troppe berette per mantenere il “mio” posto in zona Caruggi… la mia finestra sulla vita.
Fabio Domenichelli, il Carma, Roby Scotto e poi Massi “su le maniii!!!…” a lanciare i cori con cui ho urlammo al mondo la nostra gioventù e gli amici di sempre, Fabio e Rossano sempre in ansia, anche sul 3 a zero perché col Genoa non si sa mai. Sarà per quello gli si fermò il cuore in macchina, sullo svincolo di Nervi, lasciandoci attoniti e soli: “sosteniamo la squadra più forte che il mondo ha visto maiii! Magico Genoa magico Genoa olè”.
La bellezza della gente con la maglietta a quarti e le coreografie di Dario, il nostro orgoglio gridato soprattutto quando eravamo nella bratta, sotto di brutto in campo ma indomiti fuori… GENUA GENUAAA. Quelle facce trasfigurate nello spingere, all’unisono, palloni dentro e fuori, anche dallo stadio come quella volta che Ruspa la mandò, di testa, in Corso De Sfefanis: nel dubbio sciarbella.
I gol presi a cazzo e quelli insaccati a tempo scaduto come quello di Thomas all’Oviedo… viene giù tutto!!, Non ci credooo…
… i miei “campioni” del cuore: Silvano Martina, Tiziano Manfrin, Pasquale Iachini, Ian Peters, Vincenzo Torrente, il Papero di Montevideo (come mi fa fatto rivivere Zato “tranquille doriane, il Pato non parla”), Dario Morello e il Principe Milito… ci metterei senza dubbio anche il folletto di Reykjavik, lo avessi visto dalla Nord, ma ero già esiliato e non l’ho ammirato dal “mio” posto.
Stasera torno per portare mio figlio; decisioni strampalate e la vita mi hanno portato a stare lontano; lui è nato fuori e l’ho privato - almeno per ora - del “suo” posto in gradinata.
Non per diritto familiare ma per aver capito, da fuori, nel mondo di oggi che non si presta affatto alla nostra disperata follia, lo meriterebbe un milione di volte.
Il destino ha voluto succedesse in una serata da Genoa, orfani dell’ennesimo calciatore capace di farci sognare… per l’ennesima volta illusi potesse farlo per sempre. Oggi siamo tristi, come scrive giustamente il Borto, e affrontiamo l’ennesimo scoglio, l’ennesima delusione che ci fa pensare “oua basta, ghe mòllo”.
Mentre lo pensiamo, senza dirlo per pudore o gridandolo per provocazione, sappiamo bene non sarà possibile e stiamo già sognando quello più forte, più guizzante, più “da Genoa” ancora…
Andiamo a vivercela Giancarlino… nel “tuo” posto perché io sarò mero testimone dell’ennesimo miracolo di quel fenomeno stranissimo, masochistico ma fantastico e totalizzante chiamato Genoa.
“E un ridere rauco
e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto”