Intanto si gioca a calcio. A Marassi arbitra Ayroldi. Può arbitrare bene o male, ma certamente non potrà essere sereno dopo aver subito una squalifica pubblica per aver danneggiato il Genoa. Rocchi lo manda qui per vedere di che pasta è fatto, scelta riferibile alla volontà di testare la personalità del soggetto. Ma a noi della meritocrazia nella classe arbitrale ci frega un cazzo. Usare il Genoa per esaminare la personalità di un arbitro è del tutto inopportuno.
Ieri il 50% delle partite (2 su 4) è finito con partite 10 contro 11, vale a dire partite rovinate e falsate agli occhi degli spettatori neutrali. Dico da una vita che quando le partite vengono giocate in inferiorità numerica, sull'arbitro bisogna mettere un bollino rosso. Naturalmente gli espulsi giocavano per squadre neopromosse o in lotta per salvarsi. Sempre molto difficile che Inter, Juve, Milan e compagnia finiscano in 10.
Il Lecce ha difeso la vittoria nonostante l'espulsione. A Napoli invece è stato espulso il portiere del Parma (Suzuki, veramente buono) per aver dato un calcio al pallone. Era il finale di una partita in cui il Parma aveva letteralmente preso a pallonate il Napoli di Conte. Le sostituzioni erano finite, quindi il Parma ha giocato gli ultimi minuti, più ben 11 di recupero, in 10 contro 11 con un malcapitato terzino in porta. Così il Napoli ha ribaltato il risultato.
Se l'andazzo arbitrale è questo, con fenomeni che nel solo primo tempo ammoniscono ben 6 giocatori, per contrasti che altrove non solo non portano all'ammonizione, ma nemmeno sono considerati fallo, non si sta giocando a calcio, ma alla roulette.
Speriamo che Ayroldi si riveli un fenomeno e non si lasci condizionare dal contesto. Ma dal punto di vista arbitrale si comincia veramente male.