Lo scenario è incantevole.
Il Parco del Te in una Mantova bellissima e pulitissima, circondata da laghi, con musei parchi e bici un pò dovunque.

Come sono lontani i tempi di Pankow della metro U2 dove venni a cercarti anche se sapevo che non c'eri più in quel capannone di lamiere chissà quanti anni fa.

Se prima ti esibivi quasi gratis forse solo per il rimborso spese , ora per vederti ci vogliono 55 euro che non sono proprio una cifra alla portata di tutti, specie per chi come me e pochi altri, fa finta di non leggere e sapere delle tue nuove amicizie deprecabili politicamente, delle tue posizioni che mal si associano al tuo spessore artistico.

Il chiosco del merchandising "l'unico autorizzato", al fianco di quello più salutare del panino alla mortadella con birra inclusa, fa da contrasto a quello che siamo diventati e a quello che eravamo.

Una algida Annarella "aspirante soubrette" fa da contraltare alla presenza di Fatur un tuttofare allora , un inutile orpello oggi.

La chitarra di Zamboni era quello che ti mancava da tanto tempo, compresa la sua presenza che stempera per quasi due ore questa rentrèe, che ai più ha fatto storcere il naso per la presunta sua ricomposizione in nome del vil denaro, come se di dovesse esibire e lavorare gratis, ma ai meno che sono il tuo zoccolo duro, che si turano il naso, che non si tingono i capelli ormai tendenti al grigio , non importa più di tanto in quanto sono qua per l'ennesima volta per la tua voce, per ciò che hai scritto e trasmesso da lustri in "Generazioni su Generazioni"

Via quei baffi da nonno di Heidi che ti davano 10 anni di più, e via ad un paio di sorrisi così rari quando lei ti si avvicina ,e il ritorno a quella vecchia camicia bianca coperta da un sobrio e caustico gilet.

Il repertorio è lo stesso di sempre, con qualche nuovo pezzo, ma quando si inizia con la Depressione Caspica e l'omaggio al grande Majakovskij, il pensiero non può che andare alla Fu Grande Madre Russia, a Paolo Nori il solo in Italia a difenderla ,e a Fedor il cui Delitto e Castigo musicale mi rimbomba nella mente peggio della presenza di Raskolnikov.
Il susseguente Morire "la morte è insopportabile per chi non deve vivere", è il post datum della depressione non solo caspica.

Un rapido sguardo indietro e dietro di te i volti sembrano che li conosci da sempre, solo più invecchiati, sempre irrimediabilmente gli stessi, forse sono un pò in più di tanti anni fa e questo non mi rallegra, anzi mi infastidisce perché se altri colpevolmente se ne sono andati per la la loro integerrima coerenza e rigida ottusità, altri e di nuovi ne sono arrivati, scoprendo finalmente chi ha segnato un cammino, che la stupida politica non può stravolgere e distruggere.

"Libera me domine" è lo sbocco naturale alle congetture non solo mentali.

E allora è proprio il caso di essere preso "in cura da te" con una struggente e sempre eterna Curami, un'iniezione di vitalità e spiritualità senza sosta e fine.

"L'Emilia Paranoica" è l'esatta fotografia del momento e chissà se la avremmo mai ascoltata, se quella suora non avesse scoperto che almeno avevi "una bella voce".

"Non fare di me un idolo mi brucerò, se divento megafono mi incepperò", mi manca come l'aria e il "cosa non fare non lo so", è un grido di aiuto inascoltato.

Le due canzoni islamiche che seguono, i "Bombardieri su Beirut" incredibilmente di moda oggi, "Radio Kabul " che forse aveva previsto i voli americani su quell'ultimo cielo, mi riportano in un'atmosfera che sa quasi di celestiale.

Su quei due piccoli schermi al fianco del palco, si intravedono persino le tue rughe, con quel volto scavato dagli anni e dalle battaglie, fino all'immarcescibile "Oh Battagliero" , un inno alla resistenza più in voga che mai in questi tempi di irreversibile deriva destroide che ci circonda come i laghi di Mantova.
«Fedeli alla linea, CCCP, altro che nuovo nuovo, CCCP in DDDR».
Due spillette di questo genere per 5 euro, da apporre sui baveri di quelle vecchie giacchette verdi, sono il ricordo della serata da umile ed eterno 2%.

I panini alla mortadella ,cari quasi quelli di un autogrill e di un sala d'attesa di aeroporto , li avevamo comprati appena poco prima in un freddo reparto della Coop, nemmeno più l'ultima cosa di sinistra che resta.

E non eravamo i soli.

"Spara Jurij spara, spera Jurij spera" è il ritorno al presente, quello del Donbass e di Kursk ma è anche un ammonimento al "verranno al contrattacco con elmi ed armi nuove".
L'ennesimo richiamo ai tempi d'oggi in cui tutti chiedono e producono armi come pani .
I tempi del " Ja Ljublju SSSR", sono finiti e lontani.

Le due canzoni d'amore finali, che altri si sono appropriati indecorosamente, accompagnati dalla sola tua voce e dalle corde del violino, sono il suggello a due ore di paradisiaca presenza.

Qualcuno ha scritto che "più che una reunion sembra una resurrezione."
Ed è stato bello ancora una volta essere rinati con te perche "la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere".

Mantova 29 Agosto 2024.
https://www.rockerilla.com/cccp-a-mantova-le-foto/

Ianna

    Grazie per il bellissimo pezzo, che ripropone la questione sul rapporto tra la vita dell'artista e l'opera d'arte (vedi Simenon, Philip Roth, Picasso ecc...).
    Io continuo ad emozionarmi delle canzoni dei CCCP e dei libri di Simenon. Le loro scelte private sono altro...

      Serse69 Io continuo ad emozionarmi delle canzoni dei CCCP e dei libri di Simenon. Le loro scelte private sono altro...

      Per me gli esempi sono poco calzanti.Le scelte private sono una cosa le scelte politiche sono altro soprattutto se canti e suoni in un gruppo che si chiama CCCP con testi di un certo tipo .Non mi risulta ,per quel poco che conosco ,che Simenon abbia mai predicato la fedelta' coniugale o che Picasso dopo Guernica sia diventato Franchista.
      Dopodiche' ognuno fa quel che gli pare: chi vuole andare a vedersi Ferretti emozionandosi e ritenendolo ancor oggi credibile ci va ,chi non vuole andarci e lo ritiene un cialtrone ( personalmente lo ritengo molto peggio ma mi trattengo ) non ci va.Finita li pero' nel suo caso il privato politico da quello che canta imo non si puo' proprio separare.

      Vero che Simenon e Picasso non facevano eventi in pubblico. Sono d'accordo sul fatto che non andrei a vedere Ferretti perché mi hanno disgustato le sue scelte politiche, ma se ascolto i suoi pezzi provo le stesse emozioni perché rimangono dei capolavori. Questo intendevo. Poi la prima volta che disse che apprezzava Ratzinger ho pensato che si era fumato il cervello, that's all...

      Questo topic mi sta a cuore.
      Premetto che percepisco il concetto intimo, se posso, che sottende l'amore immutato per i CCCP di Pasquale. I testi rimangono, la passione del tempo che fu pure. L'arte, l'integrità artistica immutata. Un senso di responsabilità che, com'è oggi, non esiste più o solo in pochi casi. Sono però totalmente d'accordo con Marco, se posso chiamarlo così. Il percorso di GLF non dev'essere per forza lineare ma anch'io intravedo tratti anomali. Soprattutto quando lega spiritualità e scelte di vita quali la politica e altro. Ho letto le spiegazioni in varie interviste e le ho trovate tutte incomprensibili. Nella forma e nella sostanza.

        MAU69

        Una delle cose più difficili per qualunque essere pensante è riuscire a separare la qualità di una persona dalle idee che professa. E a maggior ragione la qualità di un artista dalle idee che esprime.
        Penso a Céline, uno dei più grandi scrittori del 900.
        Personalmente trovo stimolante confrontarmi con chi la pensa diversamente da me e non mi scandalizza chi cambia onestamente posizione nel corso della sua vita, perché i percorsi esistenziali sono complessi e spesso misteriosi.

        Prima di proseguire voglio però dire che il pezzo di Ianna è bellissimo e personale, venato d'amore e di nostalgia.
        La magia dell'amore espresso prescinde dalla qualità della persona amata. Un Ritratto di Madonna del Caravaggio o una poesia d'amore di Neruda non valgono meno se si scopre che l'oggetto reale della loro opera d'arte era una troia.

        Per capirci, chiedo scusa ma mi autocito, con un passaggio di una mia poesia del 1979 riarrangiata nel 1981. Si immagina il professor Umrat in villeggiatura in Puglia con l'amata Rosa Frölich, i protagonisti de "L'angelo azzurro" di Heinrich Mann.. Un ritratto in bianco, in un bianco abbagliante.

        ..."(bianco lo spessore del ricordo calpestando la sabbia di una spiaggia bianca)
        (anche il professore la seguiva con un completo estivo bianco)
        l'artista Frölich
        apparsa per sua grazia alla minuscola curiosità dei mortali
        (bianca è l'immagine del tempo che si avvolge in angeliche ali)
        (bianco il silenzio)

        reclinandosi il cigno a rassettare le piume con il collo tortuoso
        (nobile idea visitata d'azzurro per concepire la passione)
        (sia sempre detta artista la donna Frölich inconcepibile ai curiosi)
        per ogni livello d'arte occorre un osservatore di adeguata immaginazione
        (già già)
        l'angelica Frölich si libra nel tempo sulle ali del professore

        bianco il ricordo
        (l'assidua cura, la fatica, l'attesa, il sogno, il gioco)
        così alto si dispiegò l'amore da tramandarsi anche per dopo
        (i curiosi raccontavano agli ignari la loro storia)
        (i villeggianti li spiavano ad ogni istante coi cannocchiali)
        (importuni ed audaci)"...

        Non conta chi sia realmente Rosa Frölich. Il punto focale è la folle passione che spinge il professore a distruggere se stesso e le sue certezze, rendendo così emblematica una donna da niente.

        Nei tempi moderni un'esasperata inclinazione al biografia ha spesso adulterato la purezza della creazione artistica. Non è rilevante con chi vada a letto Garcia Lorca quando leggo una sua poesia, o per chi voti Picasso quando guardo un suo quadro. Ma la curiosità famelica del pubblico attuale spinge i critici a frantumare l'espressione artistica inquinandola con un eccesso di informazioni sulla personalità dell'artista, sulla sua psicologia e sulle sue scelte esistenziali.

        Bisognerebbe giudicare le opere in sé, ma c'è un ma.
        Nel caso in questione il ma è rappresentato dal modo di proporsi.
        E il modo di proporsi, abbinato al modello di formazione, in parte giustifica il giudizio esteso alle idee espresse.
        Se ci si propone con una sigla che ti lega indissolubilmente a un preciso contenuto storico-politico (che per la sensibilità di molti è rifugio di speranze e di passioni) non puoi presentarti con idee lontane da quella storia politica conservando la stessa sigla. Il disagio e l'imbarazzo di parte del pubblico sono così giustificati e chi insiste nel volersi comunque emozionare, lo fa perché spinto soprattutto dalla nostalgia, facendo finta (come anche Ianna dice) che nel frattempo non sia successo niente.
        Anche la formazione contribuisce ad accrescere il disagio.
        Un singolo pu`cambiare idea e lo rispetto. Dovrebbe evitare di utilizzare nella denominazione lo stesso messaggio di un tempo, ma questo punto lo abbiamo già chiarito.
        Se non si tratta di un singolo, ma di una band, comprendere le ragioni di un cambiamento radicale diventa molto più complicato. È difficile immaginare che tutti, e tutti insieme, imbocchino una strada nuova che stride fortemente con il percorso del passato. Ed è difficile accettare che non emergano anche nelle opere i segni di un dibattito e di una sofferta revisione.

        Tornando coi piedi per terra e nel nostro modesto carrugio, se il signor Anacleto Pistoletti, idraulico, smette di tifare Empoli e comincia a tifare Atalanta, chi se ne frega, libero di farlo. Ma se l'intera Brigata Speloncia, con la sua storia legata al Genoa e i suoi simboli rossoblu, improvvisamente si presenta allo stadio e tifa Verona, la faccenda è un po' più complicata.

        E comunque, ancora una volta e forse senza volerlo, Ianna è riuscito ad alimentare un dibattito che, anche per la sosta del campionato, può solo rendere onore allo spazio che ci ospita. Uno spazio diverso dalle molte imitazioni online.

          edoardo777
          Concordo e rilancio. Se non mi citi la spiritualità potrei quasi convenire. Ma la spiritualità si nutre di apertura e comprensione. Non di cambiamenti radicali che rivelano passaggi mancati incomprensibili a meditazione e spiritualità. Non avesse rivelato o assunto posizioni estreme sarebbe ultra comprensibile ma sposare l'antitesi, per rendere l'idea, mi pare molto eccessivo.

          "Percorsi incomprensibili tracciano alfine la nostra vita.
          Irriducibili."

          "Ho letto le spiegazioni in varie interviste e le ho trovate tutte incomprensibili. Nella forma e nella sostanza."

          Ma chi nella propria vita, dentro la sua vita non ha mai cambiato idea?
          Chi non ha mai cambiato una donna, una moglie o persino un amante?
          E chi nel suo cammino di pura fede o di cieco ateismo, non ha cambiato religione o idea?
          E quanti ancora nel volgere di pochi anni, non hanno cambiato formazione o credo politico?

          Si riesce a volte ,a cambiare anche la squadra del cuore, a non provarne più entusiasmo, fino ad abbandonarne la passione, per quale astruso motivo o ragione non si può cambiare prospettiva o orientamento?

          Chi davvero può affermare, che una volta nella propria di vita, non ha cambiato idea o opinione?
          E perchè il doverlo o poterlo fare non potrebbe essere una scoperta, un arricchimento, ma invece un indebolimento o una deriva della sua storia personale e della sua vita con o senza spiritualità?

          Chi sono io, chi siamo noi a dire, a scrivere che è sbagliato , che si incorre in errore o addirittura in orrore?
          Perchè rinnegare il passato lontano nel nome del futuro oscuro?

          "La facoltà di non sentire, la possibilità di non guardare.
          Il buon senso, la logica, i fatti, le opinioni, le raccomandazioni.
          Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi".

          Non è abilitato nemmeno il buon Dio, ma se lo può permettere un umano viandante e ignorante che erra come lui, come noi?

          "Cambiamenti esigono i nostri cuori,
          Cambiamenti esigono i nostri occhi.
          Nel nostro riso, e nelle nostre lacrime, nelle pulsazioni delle vene.
          Cambiamenti, aspettiamo cambiamenti".

          " Percorsi incomprensibili tracciano al fine la nostra vita.
          Irriducibili, irriducibili"

          Notte.
          Ianna

            • [cancellato]

            • Modificato

            Le vie del Signore sono infinite... Amen, lo rispetto. Ma la Meloni no, dai, vuol dire che non ci ha capito veramente un belino... Torni a cavalcare i suoi cavalli a pelo tra le montagne, altro che revival del cazzo. Mashi chiudi, che è meglio...

            Ianna

            Ciao Pasquale, innanzitutto complimenti per quello che hai scritto stamattina, molto intimo come sempre.

            Penso che una canzone, un’ opera d’arte, un libro, una prestazione sportiva, tutto cio che rende speciale un momento per sempre rimane nella nostra memoria più intima e recondita e nessuna azione più o meno deplorevole dell’autore ne dovrebbe modificare il ricordo che a distanza di anni ci provoca la stessa felicità.
            Nessuno ha il diritto di giudicare i cambiamenti che ognuno di noi porta avanti nel tempo, non si smette mai di crescere e di cevolversi, il che comporta anche cambiamenti radicali.

            La canzone riporta ad un momento molto intimo e specifico ed ogni volta che la riascoltiamo la nostra mente ci porta dolcemente laddove eravamo, anche se nel frattempo siamo cambiati noi ed è cambiato il mondo, a maggior ragione chi quella canzone l’ha scritta o cantata. Detto questo, trovo che andare ad un concerto di un artista che ha compiuto una virata così radicale nel suo pensiero e nella sua spiritualità sia un po’ diverso dal riemozionarsi a sentire la canzone di 40 anni fa. Andare ad un concerto è un modo per professare a distanza di tempo quell’amore per chi ha scritto o interpretato una canzone, è una professione di fede, e per quel passo magari mi farei delle domande a fronte di certe virate radicali, pur rispettando le scelte tue e di tutti quanti.

            Sono contento che tu sia tornato a scrivere (anche qui).

            Ianna
            "Occorre essere attenti per essere padroni di sé stessi."
            Questa frase racchiude il senso di un percorso intimo o spirituale (sia chiaro vorrei che le mie parole vengano prese per quello che sono: mie parole). E quel percorso tende a svuotare il sé, riconoscendo che la mente inganna più del corpo e che il silenzio è un grande maestro di vita.
            Cambiare idea, opinione, è tutto possibile, comprensibile, sensato e non necessariamente da criticare. Però i salti da uno schema ad un altro non sono segnali di profondità se non sulla carta. Dopodiché di questi repentini cambiamenti ne abbiamo assistito a iosa. E solitamente in un percorso monodirezionale (da sx a dx, da atei a spirituali) e raramente all'inverso. Non so perché, o forse si, con 2 opzioni (una seria e una polemica).
            In ogni caso GRAZIE PASQUALE.

            Ianna

            Nella vita si può cambiare tutto.
            Moglie/compagna, idee politiche, lavoro, religione, città. A volte anche i gusti sessuali!

            Ma la squadra del cuore no! Tolto il periodo della fanciullezza, dove si deve "affinare il colpo". Poi la squadra del cuore ti accompagnerà nella tomba. Potrà cambiare l'intensità dell'amore, e magari anche terminare. Ma non può essere sostituito con nessun altra squadra.

            Dagghe Zena

              edoardo777
              Grazie del messaggio, e delle divagazioni letterarie. Sicuramente mi hai stimolato a leggermi il libro di Mann. (tra l'altro vi consiglio "Il Mago", sulla vita della famiglia Mann, molto riuscito).
              Ci tenevo a condividere il tema del rapporto tra la biografia dell'artista e l'opera d'arte in sè, e a giudicare dalla qualità dei commenti sono contento di averlo fatto. Nel caso di GLF c'è il problema tra la sovraesposizione mediatica delle sue scelte con la sua carriera (finita) di musicista. E forse, in effetti, non me la sentirei di dare soldi ad un neo-reazionario. Ma non sarebbe una scelta semplice, proprio per il fatto che risentire da vivo certe canzioni potrebbe ricreare quella alchimia magica che me le hanno fatte amare, e che mi fanno commuovere davanti ad un Caravaggio, pur sapendo che l'artista aveva accoltellato uno, giusto per rimanere in tema...
              Sono anche d'accordo con Ianna sulla voltairiana (?) libertà di cambiare opinione, ma allora sposterei la discussione sul significato politico di andare adesso ad un concerto di GLF: è una scelta libera, o se vado a sentirlo in un certo senso legittimo o perdono le sue ultime prese di posizione?

              Appena incontrato JosephEugene Stiglitz. Viaggia in sedia a rotelle

                Scusate tutti ma non sono ferratissimo sui CCCP anche se mi piacevano abbastanza i loro pezzi negli anni 80..
                Ora ribollite le fanno tutti i gruppi (ultimi arrivati gli Oasis) e non mi scandalizzo. Ma sinceramente non capisco come si possa difendere chi da anni dice di votare Lega e FDI e prega per la piccola italiana ogni mattina (e tanto altro che mi fa ribollire il mio sangue di marxista-lennonista) solo perché sale sul palco e canta canzoni che apprezzavo e apprezzo ancora, ma in cui non crede più.
                Credo che ci sia un limite morale interiore da rispettare.
                Io adoro da sempre Guccini, ma se avesse cantato "Faccetta nera" nelle ultime raccolte di canzoni popolari o se dicesse di apprezzare molto la politica del governo, beh sarebbe finito per me....ma ovviamente non lo ha mai fatto.
                Tutti possiamo cambiare opinioni e idee su cose e persone, ne sono convintissimo e l'ho sempre affermato, con tutti, anche in fatto di fede o religione (o ateismo ovvio).
                Ma le convinzioni ideali e quelle calcistiche no, se le cambi o sei rincoglionito o sei venduto (nella più ampia accezione del termine).
                Come se al prossimo derby gridassi "forza Coda" solo perché due anni fa era il nostro centravanti dell' O1Y.
                Scusate il pensiero caotico di un anzianotto, ma non potevo fare a meno di scrivere qualcosa.
                Hasta la victoria, siempre.

                Sunnyboy253
                Diciamo che fatica a fare le scale e il suo aereo business non era attraccato direttamente all'aerostazione. Persona apparentemente umile ovviamente viaggiando business class

                Ricevo e pubblico dopo relativa autorizzazione un commento interno alla discussione ma esterno agli utenti:

                "Allora non dovremmo più leggere molti libri e guardare molti film, per non parlare delle partite di calcio.
                Chissà quanti calciatori sono fascisti.
                Per fortuna ognuno di noi é libero di fruire di opere artistiche che gli procurano piacere, senza per questo rinnegare i propri valori.
                Ascolto Giovanni Lindo Ferretti e mi godo le sue canzoni.
                Di certo non divento per questo reazionario o voto meloni.
                E sono in grado di disapprovare le sue scelte politiche."

                Queste brevi e chiare parole racchiudono il mio pensiero che non sono riuscito a trasmettere al meglio e a tutti.
                Al cospetto di cotanta ortodossia, coerenza cementificata e corazzata, un parere sprezzante, mi rintano e mi consolo:

                "Forse, davvero, ci piace, si ci piace di più.
                Oltrepassare in volo, in volo più in là.:
                Meglio del perdersi in fondo all'immobile
                Meglio del sentirsi forti nel labile.".

                Ianna

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