MAU69
Una delle cose più difficili per qualunque essere pensante è riuscire a separare la qualità di una persona dalle idee che professa. E a maggior ragione la qualità di un artista dalle idee che esprime.
Penso a Céline, uno dei più grandi scrittori del 900.
Personalmente trovo stimolante confrontarmi con chi la pensa diversamente da me e non mi scandalizza chi cambia onestamente posizione nel corso della sua vita, perché i percorsi esistenziali sono complessi e spesso misteriosi.
Prima di proseguire voglio però dire che il pezzo di Ianna è bellissimo e personale, venato d'amore e di nostalgia.
La magia dell'amore espresso prescinde dalla qualità della persona amata. Un Ritratto di Madonna del Caravaggio o una poesia d'amore di Neruda non valgono meno se si scopre che l'oggetto reale della loro opera d'arte era una troia.
Per capirci, chiedo scusa ma mi autocito, con un passaggio di una mia poesia del 1979 riarrangiata nel 1981. Si immagina il professor Umrat in villeggiatura in Puglia con l'amata Rosa Frölich, i protagonisti de "L'angelo azzurro" di Heinrich Mann.. Un ritratto in bianco, in un bianco abbagliante.
..."(bianco lo spessore del ricordo calpestando la sabbia di una spiaggia bianca)
(anche il professore la seguiva con un completo estivo bianco)
l'artista Frölich
apparsa per sua grazia alla minuscola curiosità dei mortali
(bianca è l'immagine del tempo che si avvolge in angeliche ali)
(bianco il silenzio)
reclinandosi il cigno a rassettare le piume con il collo tortuoso
(nobile idea visitata d'azzurro per concepire la passione)
(sia sempre detta artista la donna Frölich inconcepibile ai curiosi)
per ogni livello d'arte occorre un osservatore di adeguata immaginazione
(già già)
l'angelica Frölich si libra nel tempo sulle ali del professore
bianco il ricordo
(l'assidua cura, la fatica, l'attesa, il sogno, il gioco)
così alto si dispiegò l'amore da tramandarsi anche per dopo
(i curiosi raccontavano agli ignari la loro storia)
(i villeggianti li spiavano ad ogni istante coi cannocchiali)
(importuni ed audaci)"...
Non conta chi sia realmente Rosa Frölich. Il punto focale è la folle passione che spinge il professore a distruggere se stesso e le sue certezze, rendendo così emblematica una donna da niente.
Nei tempi moderni un'esasperata inclinazione al biografia ha spesso adulterato la purezza della creazione artistica. Non è rilevante con chi vada a letto Garcia Lorca quando leggo una sua poesia, o per chi voti Picasso quando guardo un suo quadro. Ma la curiosità famelica del pubblico attuale spinge i critici a frantumare l'espressione artistica inquinandola con un eccesso di informazioni sulla personalità dell'artista, sulla sua psicologia e sulle sue scelte esistenziali.
Bisognerebbe giudicare le opere in sé, ma c'è un ma.
Nel caso in questione il ma è rappresentato dal modo di proporsi.
E il modo di proporsi, abbinato al modello di formazione, in parte giustifica il giudizio esteso alle idee espresse.
Se ci si propone con una sigla che ti lega indissolubilmente a un preciso contenuto storico-politico (che per la sensibilità di molti è rifugio di speranze e di passioni) non puoi presentarti con idee lontane da quella storia politica conservando la stessa sigla. Il disagio e l'imbarazzo di parte del pubblico sono così giustificati e chi insiste nel volersi comunque emozionare, lo fa perché spinto soprattutto dalla nostalgia, facendo finta (come anche Ianna dice) che nel frattempo non sia successo niente.
Anche la formazione contribuisce ad accrescere il disagio.
Un singolo pu`cambiare idea e lo rispetto. Dovrebbe evitare di utilizzare nella denominazione lo stesso messaggio di un tempo, ma questo punto lo abbiamo già chiarito.
Se non si tratta di un singolo, ma di una band, comprendere le ragioni di un cambiamento radicale diventa molto più complicato. È difficile immaginare che tutti, e tutti insieme, imbocchino una strada nuova che stride fortemente con il percorso del passato. Ed è difficile accettare che non emergano anche nelle opere i segni di un dibattito e di una sofferta revisione.
Tornando coi piedi per terra e nel nostro modesto carrugio, se il signor Anacleto Pistoletti, idraulico, smette di tifare Empoli e comincia a tifare Atalanta, chi se ne frega, libero di farlo. Ma se l'intera Brigata Speloncia, con la sua storia legata al Genoa e i suoi simboli rossoblu, improvvisamente si presenta allo stadio e tifa Verona, la faccenda è un po' più complicata.
E comunque, ancora una volta e forse senza volerlo, Ianna è riuscito ad alimentare un dibattito che, anche per la sosta del campionato, può solo rendere onore allo spazio che ci ospita. Uno spazio diverso dalle molte imitazioni online.