Va tutto bene, basta non confondere le ragioni della Russia e i torti dell’Occidente con il supporto a un dittatore. Sennò facciamo come quelli che si mettono sugli attenti “cammerrattaaa PRESENTE!!!” confondendo i torti dei partigiani con le ragioni dei fascisti. Non è con gli eccessi della parte nel giusto in una guerra civile che si giustificano i forni, le leggi razziali e la guerra mondiale mistificando gli errori di chi lottava per la liberazione per supportare l’ideologia fascista. Da non confondere con il conservatorismo, pertanto non lo si condivida.
I dittatori anelano, abbisognano, costruiscono il nemico per armarsi, conculcare le libertà e fare le cazzo di guerre.
Vladimir Putin è un bieco dittatore e non merita consenso, in Occidente (fino a oggi) la democrazia è indebolita dal trasferimento del potere reale dalla classe politica alle oligarchie finanziarie e tecnocratiche (il cosiddetto “deep state”). In Italia, paese strano che non ha mai sviluppato un capitalismo compiuto, pesano di più ambienti para capitalistici dipendenti dal supporto di politica e alta burocrazia. Basti pensare alla vicenda Mediobanca in corso per i pochissimi consapevoli de le reali dinamiche del potere del bel paese.
Ma fortunatamente non dovrebbe venirmi a cercare nessuno se lo scrivo e lo sostengo… a differenza di quanto succederebbe nella tanto decantata Russia (del belino).
Questa risacca del ritrovato fascino delle dittature in Occidente di cui la corsa agli armamenti, per la cronaca, è figlia del ricatto e si innesta nella necessità degli Stati Uniti di non andare al fallimento corroborata dalle follie del Briatore newyorkese, va combattuta con fermezza prima di tornare ai deliri del passato.
Certamente simpatizzare per un dittatore non è la mia risposta.
Continuo umilmente a pensare non sia il muretto il contesto ideale per questo genere di discussioni.