Pasko Iannak - Episodio 4 - Méchir
Il fön soffia pesante e scende dalle valli alpine aumentando l'umidità lagunare. Per le calli l'odore dello stantio e del pesce andato a male regna sovrano. Nella postazione di Pasko però l'aria refrigerante consente di sopravvivere a umidità e odore. Pasko sta sfruttando il wifi dell'hotel per verificare il risultato delle sue scommesse.
"Cazzo, Kutluklan ha perso alle Capannelle!".
Pasko ha scommesso forte su quel cavallo. 10bigliettoni da 10euro. Non poco. Tutto immerso nel verificare gli altri risultati Pasko non si accorge che un cliente (si dovrebbe dire guest per mettere a proprio agio la persona davanti) si é parato davanti. Il cliente sta schiacciando il campanello per attirare la sua attenzione.
"Oh, mi scusi, stavo controllando la funzionalità dell'aria condizionata..".
"No problem. Ho prenotato la stanza 352 per un paio di notti, vorrei effettuare già il check in..".
Pasko non crede alle sue orecchie. Il cliente gli sta dicendo che ha prenotato proprio un numero di stanza, cosa non possibile.
"Mi scusi, stanza 352, ho capito bene?"
"Si, qualcosa non va?".
Pasko squadra dalla testa ai piedi la persona che ha davanti. O sta sognando o la botta dei 100euri persi lo ha portato in un mondo virtuale dove sfogare la delusione. Il signore indossa un giacca pantaloni a mo di completo con una ottima camicia Ingram. Sì Ingram, il nuovo nome della vecchia Inghirami.
"Qualcosa non va si..non è possibile prenotare un numero di stanza, a meno che..".
"A meno che?". Il tono di voce del cliente ha un non so che di pauroso. Un tono semibaritonale che sembra giungere dalle cavità profonde della terra. Pasko cerca di capire.
"A meno che lei non abbia parlato con qualcuno di davvero importante..".
"Farebbe differenza?".
"Sarebbe l'unica spiegazione a una richiesta non plausibile..con chi ho il piacere di parlare?".
"Mi chiamo Méchir, Jules Méchir, e lei?".
"Iannak, Pasko Iannak..".
Pasko chiede il nome per vedere se in effetti esiste una prenotazione a nome Méchir e soprattutto già assegnato alla stanza 352.
Dopo un minuto di controlli incrociati Pasko scopre che il sig. Jules Méchir ha una stanza prenotata davvero. La numero 442. Davvero strano. Quest'uomo dev'essere un pezzo grosso, dice tra sé e sé Pasko.
"Guardi, ho controllato, per lei è stata prenotata la stanza numero 442, e non so come abbia fatto ma non sono affari miei..".
"No guardi, ci dev'essere un errore. Mi era stato detto che avrei avuto la numero 352, può verificare?".
Il tipo insiste, sembra sicuro di sé ma nell'organizer dell'albergo il cognome Méchir è associato alla stanza 442.
"Ho già verificato. E, come le ho detto, lei è assegnato alla 442. C'è qualche problema? Sono all'oscuro di qualcosa? Abbiamo già un cliente in quella stanza..".
Jules si allontana, fa una telefonata e torna davanti a Pasko.
"Va bene. Vanno bene tutte tranne la 442..".
Pasko verifica la disponibilità. Gli occhi di Jules sono di un grigio ghiaccio. Inflessibili. Sembra un killer professionista giunto in città a compiere il suo lavoro. Ha con sé un piccolo trolley con un lucchetto.
"Dunque, rimaste abbiamo, la 343, ma non gliela consiglio, è troppo sul davanti, si rischia di sentire schiamazzi o altro, la 451..ecco sì, se si fida le consiglio quella..".
"Non mi fido di nessuno. Ma per una volta posso fare un'eccezione..va bene la 451..".
Pasko temeva di dover discutere col cliente, che non sembrava per nulla mansueto, e si stupisce della rapidità della trattativa. Sollevato da ciò registra il cliente. E dopo qualche minuto gli consegna le chiavi della stanza.
"Quarto piano, corridoio alla sua destra, ascensore, poi corridoio sulla sinistra..".
La precisione di Pasko è frutto di anni di esperienza che però non smette mai di creargli sorprese. E forse questo è uno dei motivi per cui Pasko è ancora legato al suo lavoro. Per lui, uomo curioso e gioviale, un lavoro d'ufficio simil statale lo appiattirebbe in una routine che faticherebbe a tollerare.
Dopo un'ora Jules scende. Non indossa più un vestito ma dei jeans con sopra un maglione a collo alto nonostante la stagione. E addosso una tracolla rigonfia fino ad esplodere. Pasko pensa ad un revolver ritenendo il cliente un killer professionista.
"Mi scusi ma ha affari da sbrigare in città ", chiede generico Pasko.
"Diciamo così, sono un match analyst.