Zatopek Tutto condivisibile, caro Zatopek, però, visto che ormai la memoria mi funziona solo a un decennio di distanza o quasi, intervengo a sparigliarti i ricordi.
Di quel derby finito 0-0 (al quale arrivai in gradinata in seguito a un festacchione di quelli illegali, da qualche parte in Garfagnana, in cui era successo di tutto e di più, anche se una parte delle immagini che ho in mente potrebbero essere una semplice rielaborazione lisergica), ricordo solo la maglia da trasferta, una pedata che Bellucci diede a Rubinho, l'ingresso di Montella, quello di Leon a furor di popolo, e un coro "Siamo Brasil" ripetuto più volte a volumi tellurici.
La successiva fu sì con l'Udinese, ma fu in casa; in quell'epoca lavoravo a Ponte Colombo, e ascoltammo la partita al riparo dalla pioggia presso il portellone di poppa della Moby Drea, con la radio offerta da un marittimo di Procida. E sì, Borriello fece tripletta, come la fece al ritorno in Friuli, un fatto forse unico nella storia, non saprei.
Poi venne la vittoria a Napoli (zuccata di Sculli) e quella in casa col Cagliari, e sul tabellone dello stadio fu proiettata la classifica, quinto posto dopo sette giornate, e la gente non ci credeva. Il lunedì, in via Venti, intravidi un volto noto della Gradinata leggersi la Gazzetta attraversando le strisce pedonali e gongolare come un bimbo.
Quanto al derby di Suso, non era l'anno della mancata licenza bensì il successivo, quando quelli là, allenati dal suddetto Montella, iniziarono troppo tardi la caduta libera, altrimenti ancora due giornate e andavano giù. Ricordo bene l'andata e quel piattone sciagurato di Lazovic, che iniziava il 2016 nel modo peggiore ma lo chiudeva poi da fenomeno contro la Giuve (3-0 dopo mezzora).
Il derby di ritorno dell'anno 2014/15 (quello del sesto posto e della mancata licenza, vada in culo lui e chi non ce l'ha mandato per anni) fu rinviato al martedì per pioggia e finì 1-1, con Niang che insacca un servizio di Falque, e con Roncaglia che fa un regalo a Eder un minuto dopo. Peccato, perché i valori in campo suggerivano altro.
E niente, non mi ricordo cosa devo fare oggi né cosa ho fatto ieri. 🙂