Buongiorno a tutti.
Credo che oggi, a seguito della notizia di stamane, l’unica via da seguire per chi, come me, si ritiene un semplice genoano, che puó solo osservare ció che accade,senza conoscerne tutte le motivazioni possibili, sia quella di essere più realisti del re.
La mia opinione, di cui ho scritto nel lungo periodo che è trascorso,in cui Gilardino ha allenato il Genoa,era di una scarsa stima per il tecnico, riconoscendogli peró una buona gestione del gruppo, nel senso della compattezza.
Nel calcio alla lunga non è sufficiente, ma, considerata la situazione della proprietà, non ero e non sono tutt’oggi favorevole all’esonero per i rischi che si porta dietro.
Ma questa era ed è solo un’opinione di uno che vede la situazione dall’esterno, come d’altra parte penso siano tutte le vostre e diverse valutazioni sull’allenatore,compresa la scelta del momento in cui stanno realizzando la sostituzione.
Per cui le motivazioni di questa scelta possono basarsi su altri fattori, che risiedono all’interno dell’ambito societario.
Ed alcune ipotesi possibili sono state fatte e le avete scritte.
Intuitivamente, per quello che è possibile, se ne possono solo cercare le tracce.
È chiaro, ad esempio, che nella famosa frattura della dirigenza, Gilardino non è stato un fattore estraneo.
Nella nota vicenda trascorsa dei vari tentativi di allontanare i due tedeschi, il Gila era la “prova” della bontà di tale tentativo, in quanto portatore di risultati che, secondo la narrazione in voga, non avremmo raggiunto senza di lui. Pertanto un “salvatore della patria”, che aveva coperto le carenze di una dirigenza insufficiente tramite la sua dedizione ed il suo lavoro, meritandosi, pertanto, la conferma con un ottimo contratto.
Nel periodo più recente, quando la crisi proprietà si è acuita ed è emersa la frattura fra il presidente e l’AD, il Gila non è rimasto “terzo” fuori dai giochi.
Ha espresso nelle conferenze stampa la sua insoddisfazione per la rosa e la conseguente necessità di ridurre ogni ambizione ad una salvezza da conquistarsi più o meno all’ultima giornata, parandosi un pó il culo!
Qualche settimana fa, dopo essersi lamentato della “solitudine” nella quale versava la squadra, ha elogiato l’anestesista per una visita alla squadra.
E questi, in termini di realtà, sono fatti accaduti.
Forse essendo l’allenatore,per cui responsabile solo per la parte sportiva,un maggiore distacco dalle due parti dirigenziali non avrebbe guastato, considerando anche quale fosse quella che gli aveva firmato il contratto e lo paga.
Se sono in grado di vedere, come tutti, le difficoltà della squadra nel muoversi sul campo ( e non parlo di giochisti o italianisti, intendo solo di schemi necessari a qualsiasi filosofia calcistica si voglia attuare), non sono invece in grado di valutare la preparazione atletica e quanto questa abbia inciso in molti dei diversi infortuni che si sono susseguiti dall’estate in avanti.
Infortuni che gli sono peraltro serviti come alibi per giustificare prestazioni e risultati preoccupanti, fermo restando che in alcune pessime partite la rosa non era precisamente falcidiata ( esempi e fatti più dolorosi,Venezia ed il derby!).
Nell’ultima con il Como, la squadra ha lottato, come in altre occasioni, ma la differenza in campo
( sempre per stare nella realtà) fra le due squadre, al di là del risultato finale, era impressionante, trattandosi anche,e peraltro,di una avversaria di bassa classifica come il Genoa.
Personalmente a fine partita la domanda che mi sono posto è stata: ferma restando la situazione data,era proprio impossibile fare una prestazione solo un pochino più convincente, non tanto per il risultato finale di quella partita, ma per sperare qualcosa di meglio in prospettiva campionato?
E credo che gli occhi su tale realtà, li abbiano avuti anche coloro che nel Genoa debbono decidere ed agire.
Riguardo la dirigenza (indipendentemente dallo stato delle trattative riguardo la cessione), credo anch’io che l’arrivo di Viera ( sempre sia confermato) costituisca un segnale.
Cioè non viene solo sostituito Gilardino, giusti o meno siano scelta e momento, ma arriva un allenatore che, per curriculum, non è certamente un economico “traghettatore”, in attesa di un futuro migliore,ma una figura con la quale teoricamente (e sottolineo teoricamente)
potrebbe iniziare un periodo diverso.
Nei motivi che mi portavano a non sperare in un esonero, c’era certamente la crisi della proprietà, per cui il supporre dei forti limiti economici, nessuno sguardo al futuro, ma piedi ben piantati nel presente.
Di conseguenza, il prevedere l’arrivo di un mestierante, con contratto a scadenza.
Per cui scarsi valori aggiunti!
Invece la realtà, cioè i fatti, dicono altro.
Per cui, insieme a quello che qualcuno, come Massimo ed altri, fra qualche tempo ci spiegherà riguardo il bilancio, mi farà essere lievemente più ottimista in termini di futuro.
❤️💙