Gilardino è risorto!
Non ci sono più le mezze stagioni, ma la mentalità del passaggio indietro impera sempre.
Il Milan comincia in palese imbarazzo, ma il Genoa non aggredisce, tiene il ritmo basso e dichiara che non ha nessuna intenzione di vincere. Così la partita si trascina stancamente, in attesa dell'episodio che la decide. In effetti arriva presto, quando Miretti, sciaguratamente schierato sulla fascia sinistra per coprire (?) le amnesie difensive di Martin, fa rigore. L'arbitro non lo fischia, buon per noi, ma il Genoa si affaccia nell'area rossonera solo per rivendicare un rigore altrettanto legittimo che l'arbitro non può fischiare per par condicio.
Dopo aver visto la voglia di vincere del Como, l'atteggiamento di questo Genoa è disgustoso. Gilardino andava sostituito, ma se poi arriva uno che fa giocare la squadra con la stessa rassegnazione che senso ha? Se Mister Dollar esiste e caccia milioni dev'essere un coglione ad accollarsi una squadra così, senza palle e senza personalità.
Infatti, all'intervallo, Badelj esprime lucidamente ai microfoni di DAZN il suo disappunto per un atteggiamento rinunciatario e poco propositivo. Miracolo, uno che capisce di calcio!
Nel secondo tempo l'episodio si materializza due o tre volte, ma Morata si divora tutte le occasoni che gli capitano.
Nel finale il Genoa mette la testa fuori dalla metà campo e possiamo goderci un tiro di Vasquez respinto e una punizione dal limite che potrebbe essere nelle corde di Balotelli, ma Vieira si caga addosso all'idea di farlo entrare a due minuti dalla fine, così, in mancanza di Miretti, è Martin a battere la punizione del coniglio.
Arriva un punto che, visto il panorama, è perfino poco, ma sicuramente le ovazioni per la squadra si sprecheranno. Che farci? Quelli che guardano solo il Genoa credono in buona fede che il calcio sia quella roba lì e si accontentano. Anche senza giocare, ogni tanto un punticino arriva per merito degli altri. Evviva!