La partita con la Roma, per me, è sempre una partita speciale. Lo è da tanti anni. Innanzitutto perché in un Genoa Roma ho messo piede per la prima volta in Gradinata Nord (1 a 1 reti del Pato e di Hassler). Era l'anno successivo alla cavalcata che ci portò in Uefa, ma che portò allo scudetto gli altri. Alla scuola media di Manesseno c'era un'operazione feroce di cooptazione di preadolescenti nelle file dei molto colorati. Per diverse volte il loro club di Bolzaneto fornì biglietti ai miei compagni nel parterre Sud e due volte, con gli amici, andai anche io. I miei cugini capirono che era il momento di agire, mi presero un biglietto nella Nord e andammo a Genoa Roma. Inutile dire che fu amore a prima vista. Uscendo dallo stadio, completamente frastornato da cori, tamburi e afrori vari, capii che quello era un luogo speciale e che ci sarei tornato da grande.
Ma il mio legame con la Roma non si è fermato lì. Infatti negli ultimi anni la partita con la Roma, per me, è diventata importantissima. È il vero derby di casa mia dal momento che mio suocero, sabino, è un romanista totale, e lo sono mia moglie e mio cognato.
Mentre tra gli anni 80 e i 90 la Roma mi era simpatica e i romanisti li sentivo vicini a noi per passione e vicinanza alla maglia (in gita scolastica in seconda superiore comprai persino una sciarpa del CUCS), dagli anni 2000 la Roma si è trasformata in una squadra che mal sopporto. Tuttavia una parte di me continua a vedere quel filo sottile, quel modo particolare di vivere il tifo, che secondo me ci rende piuttosto simili. Mio suocero è un burbero appassionato, uno che soffre serio quando guarda la partita, uno che le cose andranno sicuro male e che "la Roma, la Roma...". Onestamente penso dei laziali quello che i romanisti pensano dei doriani. Anche i romanisti, lo so perché ci vivo insieme, pensano che noi siamo speciali e che di fatto se dici Genova dici il Genoa.
E allora mi capita anche di dimenticarmi i De Rossi, i Totti, i Florenzi, i Mancini, e di sospendere il giudizio su questa Roma arrogante degli ultimi anni.
Questo è per me un derby col sorriso, perché mal che vada in casa qualcuno sarà felice... Chiaro che se per una volta sbancassimo l'Olimpico e quello felice fossi io mica mi dispiacerebbe eh... Dagghe Zena 😊