KanakGroup Il punto è che ormai tutte le squadre giocano cercando di uscire con la palla, e tutte le squadre avversarie vengono a pressarti fortissimo in avanti uno contro uno che è il modo più facile di trovarsi in condizione di fare male perché le squadre che stanno uscendo sono proiettate in fase offensiva e le trovi con il fianco scoperto.
I modi per uscire da questa roba sono due: giocatori di grandissima personalità che tentano giocate difficili anche in zone geografiche del campo dove di solito non si fa, oppure spezzare l'uno contro uno sull'unico giocatore che è da solo contro due: la punta nei riguardi di difensore centrale + portiere.
Dato che i giocatori del tipo uno sono rari e molto molto costosi, si passa all'opzione due, che prevede che il portiere sia un regista difensivo in grado di far girare la palla con precisione e, soprattutto, coi tempi di gioco giusti. Devi "vedere" dove mandare la palla mentre ancora ti sta arrivando, perché se la stoppi, alzi la testa, te la aggiusti, gli altri prendono contromisure e l'azione si ingolfa. Inoltre bisogna anche giocare qualche palla più rischiosa e più lontana e anche queste devono essere precise e avere i tempi giusti.
Leali è un ottimo portiere vecchia scuola. Copre il primo palo, forte nelle uscite basse, è anche un discreto para-rigori. Ma nel calcio moderno non è più possibile giocare con un portiere così. Il salto da Martinez è stato il più doloroso di tutti, più di Mateo-Pinamonti, più di Dragusin-Vasquez, più di Albert-nessuno.