KanakGroup considera che la serie A è un campionato estremo: sbagli-paghi dazio.
La zona del Genoa ha un problema sui corner sul primo palo: 3 goal in 4 partite, l'Empoli ha tirato solo corner lì.
Anche l'Inter ne ha tirati tipo 2 di fila lì.
Quindi nessuno è così pazzo da fare pressing altissimo se non in circostanze estreme, nessuno è così pazzo da giocare senza portiere per avere Pirlo davanti alla difesa.
E in un campionato estremo dove se sbagli paghi dazio, tutti gli allenatori e tutti i calciatori cercano di ridurre al minimo le giocate rischiose: nel Genoa De Winter è uno dei pochi che in difesa limita al massimo la palla cacciata fuori o a cazzo di cane, infatti i genoani lo detestano, l'altro è Martin che però più che in palleggio cerca di uscire in progressione e questo lo avvantaggia nei palloni persi perché o fa fallo o lo subisce o tenta di inventarselo.
In più gioca tra Frendrup e Vasquez, che credo siano i 2 giocatori con più alto tasso di palloni recuperati del Genoa.
Bani non rischia un passaggio nemmeno se lo retribuisci, magari gioca anche 2 tocchi ma solo passaggi "facili".
Nella tua idea di gioco molto si basa sul concetto di raddoppio, mentre il calcio moderno si basa più che altro sul concetto di scalata.
Giocando 1vs1 a tutto campo, immaginati il primo Juric come riferimento, succede che tu vai sul tuo uomo, se ti salta scatta tutto un meccanismo di scalate tale per cui tu che sei stato saltato vai su un altro uomo.
Estremizzo: l'ala sinistra viene saltata, l'esterno sinistro scala sulla palla, il centrale di sinistra prende il riferimento del suo compagno, il centrale scala a braccetto di sinistra, il braccetto di destra diventa centrale, l'esterno braccetto, l'ala esterno, il centravanti esterno e l'ala sinistra centravanti. E via discorrendo.
Chiaramente, molto dipende dalle distanze che ci sono tra i reparti, che è il secondo punto: chi fa possesso tende a collassare tanti giocatori in poco spazio per 2 principi: passaggi più corti sono più difficili da intercettare e da sbagliare. Ma ti consentono anche di avere tanti giocatori in zona palla per la fase di ri-aggressione, ovvero i 4-5 secondi dopo aver perso la palla: questo tipo di strategia è enfatizzata molto dai cultori del gengenpressing.
Ma anche in questo caso è difficile parlare di raddoppi, perché è difficile che ci siano più uomini della squadra in non possesso rispetto a quella in possesso.
Quello che se mai succede è che i movimenti avvengono lontano dalla palla.
Prendiamo ad esempio l'Inter: la squadra di Inzaghi è quella che fa meno dribbling di tutta la serie A, o giù di lì.
Quello che di solito accade è che muovano la palla in uno spazio stretto e poi, sfruttando la precisione dei loro calciatori, vadano al cambio di gioco laddove nel frattempo si sono aperti lo spazio.
Una delle chiavi del "successo" del Genoa con l'Inter è stato disinnescare alcuni dei trigger del gioco neroazzurro che ti portano a creare spazio per il movimento lontano dal pallone.
Per esempio Frendrup nel suo duello con Barella, aveva compito di seguirlo fino ad una certa altezza ma poi di mollarlo e ripiegare quando superava quella soglia.
Così facendo non si è fatto trascinare fuori posizione dal sardo e ha occupato la linea di passaggio in direzione di Dumfries. Stessa scelta ha fatto Masini con Mkhitaryan.
Se tu guardi le partite con Venezia ed Empoli sono state simili per 70 minuti, le differenza tra le 2 partite è stata nelle scelte degli allenatori anche in relazione al risultato.
Quello che presumo abbiano studiato sia Di Francesco che D'Aversa è figlio delle partite con Monza e Parma: se il Genoa te lo porti in area, ha le individualità per farti goal o prima o poi: Pinamonti gli basta una palla e sui corner sia Martin che Miretti sono pericolosi.
L'assenza di Thorsby e di Badelji però offre il vantaggio che perdiamo qualcosa in prima costruzione e perdiamo il riferimento per giocarsela sulla seconda palla.
Il Venezia ha quindi fatto un pressing alto per quanto ha potuto e di fatto ti ha impallato per 70 minuti, anche perché sul gioco aereo nonostante Vitinha, ti han sempre rimbalzato.
L'Empoli, forse favorito dal vento, ha avuto anche il vantaggio che Grassi ha giocato 80 minuti "marcando" la palla sul rinvio lungo.
Dico favorito dal vento perché spesso i campanili di Leali sono finiti parecchi metri dietro rispetto alla prima linea.
Sfruttando una differenza di schieramento base e di riferimenti: l'Empoli aveva il braccetto di sinistra su Miretti, il braccetto di destra su Messias, il centrale su Pinamonti, tu hai scelto di mettere Zanoli su Pezzella, quindi Masini e Frendrup su Maleh ed Henderson, Bani su Colombo e Vasquez su Seb Esposito, Matin su Gyasi e De Winter rimaneva disaccoppiato visto che Grassi era a fanculo 🙂
Venezia e Empoli sono 2 squadre che in teoria giocano a specchio: Zerbin e Oristanio pur con caratteristiche diverse giocano come Maleh e Esposito, Henderson vale Kike Perez, Nicolussi è l'equilibratore come Grassi.
Col Venezia primo tempo hai patito, spesso, che Messias non stava dietro a Ellertsson cosa che poi ti ha obbligato a cambiare la marcatura(Vitinha largo) però non avevi quella nitida differenza di marcature perché Zerbin nasce ala e quindi andava naturalmente ad accoppiarsi con De Winter lasciando Masini e Frendrup accoppiati sui loro centrocampisti.
Volendo tradurre un minimo in numeri: il 3-4-2-1 di Di Fra è un 3-4-3, con Candé che può addirittura fare il terzino di una 4 con Zampano dall'altro lato; il 3-4-2-1 di D'Aversa è una specie di 3-3-3-1 con Maleh, Henderson ed Esposito che tendono ad agire tra le linee.
Tu lì sei andato in difficoltà, poi sei andato in svantaggio e chiaramente gli hai reso la partita facile.
Il Venezia infatti non ha smesso di fare pressione alta, quindi ad un certo punto è diventato meno efficace e tu hai alzato la contraerea per cui sei riuscito a prendere la seconda palla in 3-4 occasioni.
L'Empoli quando ha cominciato a essere stanco si è abbassato, lasciando davanti i suoi contropiedisti(Gyasi e Kouamé), ti ha portato in area ed è stato punito da corner. Come da manuale. 🙂
Se tu guardi le statistiche della partita hai tirato zero, ma allo stadio ci sei andato vicino ogni volta che hai buttato la palla nel mezzo a fare la zuccata giusta.
Anyway.
Per me Vieira l'ha preparata male, perché ha sbagliato gli accoppiamenti prima di tutto 🙂
A pari schieramento doveva accoppiare Vasquez a Gyasi, De Winter a Colombo e Bani a Seb Esposito.
Per cui quello senza uomo nostro era Martin, il che obbligava loro a scalare rincorrendo.
Nello scenario reale, quale è stato il problema: Maleh e Pezzella erano molto efficaci su De Winter anche perché tu ci arrivavi sempre passando per Bani mai saltando "una linea", quello virtualmente libero e il Genoa non è riuscito spesso a uscire tra le linee, perché sia Masini che Frendrup sono stati ben mascherati e mai serviti da Leali.
In questo contesto comunque: avere la testa alta e muoversi, non serve a un cazzo.
La palla è libera perché è di De Winter ma lo spazio è marcato perché è di Grassi 🙂
Chiunque si muova fregando il diretto marcatore deve fare i conti col fatto che c'è una copertura.
Torna al discorso di Milano: Barella ha consentito il movimento ma il passaggio su Dumfries è coperto, quindi non lo puoi fare se non a rischio di perdere la palla.
Nel caso di Milano, l'Inter di avere un portiere bravo coi piedi se ne fa un cazzo: il Genoa ha fatto una partita gagliarda ma non eccessivamente orientata ad una prima pressione ossessiva, anche perché non voleva farsi trovare con troppi giocatori sopra la linea della palla.
Che è poi la seconda cosa che fa l'Inter la butta in cielo e punta sulla seconda palla: ma buttare la palla in cielo con Bani e Vasquez è una cattiva idea, andare a caccia di palloni vaganti con Frendrup e Masini se possibile ancora peggiore.
Il Genoa, senza Thorsby, sulla seconda palla è piuttosto carente: Pinamonti è facile preda di centrali che sono mediamente tutti più alti di lui e che essendogli dietro lo possono menare, spostare, tenere.
Lui ha il vantaggio che se lo servi sulla figura(piede, petto) la copre bene e te la può ridare.
Ma la sua efficacia è strettamente legata a chi gioca più vicino a lui: il miglior compagno di reparto per Pinamonti è Ekhator, 190 cm, meno sgraziato di Thorsby, la direzione che aveva in testa Gilardino(Balotelli per me sarebbe finito a fare quello); Miretti è trasparente su questo tipo di giocata; Messias è una via di mezzo ma come istinto ha quello di andare sulla profondità(quindi assume sempre che spizzi Pina) che è bene perché allunga la difesa ma male perché quel buco non lo copre nessuno. Vitinha e Ekuban nel senso che vanno a saltare ma non sono altissimi, soprattutto se il loro marcatore va a contrasto non sono efficacissimi, per loro si acquisce il discorso mismatch di centimetri.
Se metti Miretti, come con l'Inter ottieni un calciatore istintivamente portato a muoversi verso la linea difensiva: nel caso di Genoa-Empoli, D'Aversa avrebbe dovuto scegliere se rompere la linea o "perdere" Grassi.
Ma se metti Messias, a cosa ti serve coinvolgere il portiere?
Ti serve perché se De Winter lo servi con un tocco in meno Maleh e\o Pezzella sono in mezzo tra De Winter e il loro riferimento, se Maleh sceglie la preventiva c'è libero Masini, se la sceglie Pezzella c'è libero Zanoli.
Potenzialmente a quel punto se porti "fuori" Grassi chiamato a scalare su Masini o il centrale chiamato a scalare su Zanoli si apre la linea di passaggio sulla punta.
Ecco qui che il portiere che sa giocare coi piedi ti cambia la partita. 🙂
Leali quella roba lì non la sa fare, Maleh non ha bisogno di andare sulla preventiva mai perché è Bani a servire De Winter.
Scusa il pippozzo 🙂