Fosse stata di domenica pomeriggio alle 15, giornata ideale per le partite di calcio, chissà si sarebbe potuto organizzare, non più il mitico Pulmino da 9, ma un paio di macchine da 4 per stare larghi, prenotare un ristorante da 50 euro a testa da buon 98%, farsi una foto sotto il balcone di Giulietta, una passeggiata in Piazza Bra e provare la voce da tenore nell'Arena.
Poi si sarebbe potuto andare allo stadio a quattro passi dalla stazione, non necessariamente nel settore ospiti, ciaccolare un pò cercando di evitare gli accenti specie il napoletano, togliersi la maglietta e prendersi qualche raggio di sole che siamo alla vigilia dell'estate e giammai uscire per Via San Vincenzo senza qualche tocco di abbronzatura che non siano lampade cinesi.
La partita per quel che può valere, non conta più nulla, il decimo posto è uno lontano specchietto per le allodole e non sia mai, che Monsieur raggiunge qualche altro obiettivo tale da oscurare la luce celestiale che illumina il cielo imperterrita da mesi al solo ricordo beatificante e purificante.
E chissà si poteva disquisire su quel che potrebbe accadere sull'altra sponda del Bisagno, senza limitazioni e reticenze, con la giusta dose di discrezione e di scaramanzia, concentrandoci sui nuovi acquisti del Rapid Genoa 2025 2026, eliminando rami secchi e chi si appresta ad incatenarsi per non andare altrove, e soprattutto di scoprire quale sarà la prestigiosa destinazione del Messia attesa come l'elezione di un capo di stato.
Ed invece tra salottieri, pigri e tuttologi , seppur provvisti di sistematico e puntuale pass da eterni statali, non potranno organizzare la gita fuori porta, perchè a Verona si gioca di lunedi.
Peccato sarà per una altra volta, semmai quando ci sarà da raggiungere un obiettivo reale e qualche rappresentante del 2% abbia il giorno libero.
Come i barbieri.
Ianna