Zatopek
Se consideriamo la coppia d'attacco, credo che siamo a livelli ancor superiori: tacendo di Milito, lo Stellone di quell'anno fu un'iradiddio, in grado di consolare un popolo orfano di Shearer (oltreché di Colacone, Comandini e Ghirardello).
Tra i rimproveri "tecnici" che si possono muovere a Cosmi per quell'anno, ci metto una certa gerontofilia (Brevi sempre in campo, Nocerino mai), e la mala gestione di Ciccio Cozza. Si impuntò nella richiesta di avere Godot-Liverani a gennaio, ma al suo posto arrivò un tale che aveva già la faccia da questurino, Vincenzo Italiano.
Di fatto, ridusse la rosa a 12-13 giocatori, e in 42 partite non fu una grande idea. Mi ricordo la faccia di Tosto a Empoli dopo un'ora di gioco: sembrava disidratato, aveva l'espressione di Eritreo Cazzulati, mentre il ventiquattrenne Gemiti sbadigliava in panca, ormai algido e sfiduciato.
In ogni caso, si tratta di errori tecnici e non fatali, che non gli hanno impedito di vincere il campionato: quelli fatali hanno un'altra firma, la firma di un nobile casato irpino-brianzolo, di cui al momento Menimbelino mi ci leva il nome. Meglio così.