Come quando un lungo matrimonio finisce, escono fuori nemmeno all'improvviso, tutti i problemi , le maldicenze e i rancori di una , quasi, vita passati insieme.
E così sembra essere stato ieri dopo Napoli Genoa, accentuato anche se non soprattutto dall'inaspettato e impronosticabile pareggio del Genoa.
Il bello in questo caso il peggio, è che entrambe le parti, non ne vedevano l'ora di sputtanarsi a vicenda, avendo covato un odio e un risentimento che forse le "alte sfere" e una alleanza spontanea dai tempi di Faccenda era nata , ma che in questi giorni è venuta a galla in maniera dirompente, e che avevano tenuto nascosta e a freno.
Questo aldilà delle scelte delle legittime simpatie strettamente personali, le quali non possono essere inglobate in un tutt'uno, o in un unico indirizzo.
Se fosse solo questo sarebbe pure normale, umano e "comprensibile".
Ma quello che faccio fatica a comprendere e metabolizzare prime dei coniati, è non solo che il diluvio di improperi è reciproco senza distinzioni di sorte e di specie ,ma che avviene su più scacchiere , con diverse modalità e mal camuffate.
Leggere distrattamente sulla Bibbia e altrove, vomitevoli pareri che si covavano da tempo immemore e che erano ben nascosti per i motivi succitati, ma poi riportarli "altrove" solo in maniera edulcorata e moderata, è una forma di ipocrisia alla massima potenza.
Nessun problema a manifestare pubblicamente e civilmente il dissenso verso quella scelta imposta.
Non siamo in Urss.
Nessuna rimostranza a giudicare personali simpatie logistiche e territoriali, ma mascherarle in double face, è un esercizio ben peggiore di esporli lecitamente.
Questo aspetto aldilà di tutto, non solo fa riflettere e far rimanere increduli, ma denota una tristezza e una pochezza umana senza pari, verso cui il silenzio e la distanza umana rappresentano le uniche soluzioni possibili.
Ianna