Mamma mia Leali!
Mamma mia Vasquez!
Mamma mia Ostigard!
Mamma mia Norton Cuffy!
Mamma mia Masini!
Mamma mia Frendrup!
Mammia Ellertsson!
Gente con le palle, da Genoa antico!
Poi puoi perdere sulle prodezza avversaria, ma mai per aver regalato 10 centimetri di campo.
In partite del genere pagano dazio i più tecnici, ma anche Martin, Colombo e Carboni provano a dare un certo contributo pressando, coi limiti risaputi di giocare per lo più troppo lontani dalla porta per fare male.
Rimangono grandi dubbi, a me, riguardo a Stanciu, di cui non riesco a valutare l'apporto, né in movimento né con palla da fermo.
Poi, si sa, alla lunga l'intensità cala, le energie vengono meno e soprattutto i cambi. I cambi fanno la differenza. Quello che cambia più di tutti è l'arbitro, impeccabile nel primo tempo, che nel secondo interpreta cervelloticamente almeno tre falli e manda fuori inspiegabilmente Ellertsson mentre la Juve batte un calcio d'angolo, creando un problema nel piazzamento della zona rossoblu.
A niente vale il serrate finale del Genoa, che si infrange sulla traversa all'ultimo secondo del recupero.
Ma la prestazione rimane.
Rimangono anche i dubbi, non da poco, sulla fase offensiva in generale, sulla credibilità di Stanciu nell'intensità della serie A, sulle condizioni fisiche di Malinovskji, sull'adeguatezza di Vitinha nel calcio professionistico.
Lo spirito per lottare fino in fondo c'è. E mi pare chiaro anche l'obiettivo: 36 punti sofferti e un +35/40 milioni sul valore della rosa. Soltanto dopo oggi, si può segnare un +10 alla voce Norton Cuffy.
La sensazione è che la Juve abbia rubato la vittoria. Niente di nuovo sotto il sole.