edoardo777
Sono andato a vedermi la trasmissione, quindi non solo l’intervista di Rocchi ma anche i colloqui tra i varisti e gli arbitri. L’episodio più grave è oggettivamente quello del rigore tolto al Pisa per il presunto fallo di mano di giocatore girato di schiena col braccio posato a terra per tirarsi in piedi.
Alla prima immagine hanno già deciso: lo richiamiamo per “possibile” calcio di rigore ma prima c’è fallo di mano. Il pestone è possibile, il fallo di mano è certo… boh!
Nel caso di Carboni - lo direi anche a parti invertite - siamo alla teorizzazione dell’errore: innanzitutto si concentrano sulla dinamica senza spendere un secondo, nell’ambito di una revisione chilometrica, per capire dove sarebbe andata la palla. Discutono da chi arriva, se da un compagno o un avversario… non ho capito che centrerebbe. Avevo capito fosse importante la distanza da cui arriva.
Dopo passano a Carboni, il quale - parole loro - fa un gesto istintivo, ha il braccio in posizione consona e non influisce sullo sviluppo dell’azione (cosa non discussa a caldo ne considerata incredibilmente dal responsabile degli arbitri). Secondo il quale bisogna concentrarsi su di un opinabile “extra movimento” di cinque centimetri (tranquillamente imputabile alla rotazione del corpo, ad esempio, e comunque giudicato istintivo e involontario) senza considerare il fatto l’azione non sia stata influenzata dalla deviazione. Cosa non valutata in diretta ne dopo a freddo.
Mi spieghino cosa significa “dinamica dell’azione” perché non l’ho capito.
Il fatto abbiano fatto neri gli arbitri che hanno sbagliato contro la Juve dedicando trenta secondi all’errore - molto più grave - contro il Pisa dimostra tristemente la sudditanza del sistema, a partire dalla TV sia chiaro, nei confronti delle solite note.
L’errore fa parte del calcio… andrebbe accettato considerando episodi fortunati e la sfiga. Così è difficile accettare… in questo Rocchi ha perfettamente ragione.