edoardo777
Ciao Edo… naturalmente rispondo per me, scusandomi se mi intrometto, visto che stai interloquendo con altri.
Personalmente sono abbastanza cagato dalla piega presa dalla stagione, non tanto per la classifica a trenta giornate dal termine, quanto per la mancanza di elementi di forza—sia singoli che di gruppo—in grado di sollevare la squadra in maniera stabile.
Sperare che l’allenatore sia in grado di sopperire alle mancanze dei giocatori in campo, in termini tecnici e di personalità, non mi è mai sembrato ragionevole.
La speranza deriva più dalle debolezze altrui che dalle proprie forze.
Ma dovremo sudarcela parecchio, con rischi oggettivi, al netto di interventi strutturali a tempo debito.
Fosse per me: baionetta sguainata e tutti i lottatori in campo da subito, giovani compresi.
Volenti o nolenti, sono cazzi del gruppo squadra—opportunamente sostenuto, come finora oggettivamente è successo.
Ragionare sul futuro non toglie nulla, secondo me, alla consapevolezza di cui sopra.
Siamo su un altro piano, ben distinto.
Ho letto le analisi di Mashiro sul modello, desunto dalle scelte societarie e miagolato dai protagonisti—a spizzichi e bocconi—in interviste che, a mio avviso, sono improprie da parte del DS, che si sta sovraesponendo data l’assenza di CEO e Presidente.
Sono interpretazioni brillanti e verosimili, ma premature.
Nel senso che danno per scontato che venderemo costantemente e per sempre tutto il vendibile in maniera subottimale,
Se la squadra nel suo complesso non sarà in grado di valorizzare i giocatori,
e la società non riuscirà ad aumentare gli ingaggi, pur tenendo sotto controllo in monte complessivo in termini numerici, per rendere meno interessanti le alternative proposte.
Ricordo la regola del 10% tra valore commerciale dei diritti sul calciatore e ingaggio.
Se non arrivi tu a due milioni, te li portano via a venti (sennò glieli dà facilmente chiunque).
Al contrario, diventano trenta o quaranta a salire.
Siamo distanti. E se non arriviamo a rinforzare la dorsale esperta—costituita dai vari Messias, Stanciu e Malinovskyi—che per motivi fisici e/o caratteriali e/o tecnici non sono in grado di supportare i giovani con costanza, non riusciremo ne quest’anno ne in futuro.