L'Eredità di Prestolini
Ieri domenica, l'ufficio all'ultimo piano dello Juve center era stranamente aperto.
Almeno fino alle prime luci della sera.
Gli avevano chiesto del lavoro straordinario:
Fotocopiare un vecchio album di appunti risalenti all'epoca di Boniperti, con parole e musica introduttive di Trapattoni.
E lui, non solo non poteva dire di no, ma era contento perchè qualche euro in più di straordinario festivo faceva sempre comodo.
In più, grazie all'aiuto della guardia giurata, si era fatto un giro per gli uffici, compresa la sala presidenziale.
Quale miglior occasione poteva esserci per visitare la sede dei suoi sogni, quella per cui aveva lavorato duramente al Genoa?
Intorno alle 15, mentre addentava un tramezzino tonno e cipolline appena preso dal distributore automatico, sì è ricordato che giocava il Genoa, ha interrotto il duro lavoro alla fotocopiatrice che avrebbe ripreso dopo e anche oggi, si è collegato su Rojadirecta e con qualche difficoltà , seppur con un paio di minuti di ritardo rispetto al live, si è visto la partita.
Doveva controllare e ammirare i suoi gioielli, il frutto dei suoi anni al Genoa, gli interpreti principali delle sue scelte mirate e oculate:
Vitinhao e Colombao i Gemelli del Gol del Grifone.
Entrambi che farebbero gola al Barca , che sarebbero le spalle ideali di Lamal, ormai sono una certezza assoluta nel panorama del calcio italiano.
Due stelle di assolute grandezza nel vasto firmamento storico del Genoa.
Altro che Milito Pato e Shuhravy!
Il primo ormai è un punto fermo dell'attacco del Grifone, e ormai tutti gli avversari lo hanno studiato compreso gli allenatori avversari , i quali dedicano le sedute del sabato pomeriggio a studiare ai video tape i suoi movimenti.
Approfittando della sua capigliatura, quella tettoia sulla fronte che gli impedisce di guardare avanti , Vitinhao è ormai un pericolo pubblico numero uno, con i suoi dribbling funambolici alla Nippo Nappi, piroette su se stesso e soprattutto corse a perdifiato ispirato direttamente a Claudio Baglioni.
E' talmente veloce , più della palla a volte, che si dimentica quando scatta in velocità che la sfera è rimasta indietro e quando riesce nell'impresa titanica di superare un avversario, con una finta ubriacante lasciando sul posto gli increduli difensori avversari, appena vede la porta e ha mezzo metro di spazio, tira da qualsiasi posizione, anche da centrocampo:
Lui deve segnare e non per la dura legge del goleador, ma per correre sotto la Nord a esultare e dimostrare ai 25.000 abelinati che gli hanno dato 240 euro per vederlo, che lui è capace anche di fare gol, dopo aver fintato e, dribblato e messo a sedere gli avversari.
Prestolini ieri si è stropicciato gli occhi a vedere cosi tanto genio e sregolatezza condensato in 70 minuti di football sudamericano.
E si è commosso nel vedere Colombao, essere l'assoluto protagonista del match di ieri con la Viola:
Poche volte nela storia del calcio si è visto un centravanti, non con il cerchietto, ma che prima procurasse un rigore per gli avversari, poi sbagliasse il rigore a favore e infine mentre stava raccogliendo il cerchietto da terra, infilasse un tiretto per un estemporaneo gol.
Quando però Colomabao stava per battere il rigore , a Prestolini è venuto un istinto corporeo ed è dovuto correre di corsa in bagno, mettendo la sedia a fermare la porta, al fine di non farla chiudere alle sue spalle.
Si è perso ahinoi, l'emulazione di una scena che ha ricordato le partitelle dei bambini al parco sotto casa:
Un bambino, il più figo di tutti, con gli scarponcini nuovi di zecca, dal viso pulito e lavato, con sopracciglie ben curate, prendere il pallone, e fare quella piccola rincorsa, con breve accelarazione di due passi per titare il pallone in bocca al portiere avevrsario.
Tutto quello che si è visto ieri prima del mitologico, eroico gol del pari trovato per terra, proprio quando si trova 50 euro e ci si butta sopra prima dell'avvento degli altri.
Pare che un pittore genovese, voglia fare un quadro per esporlo a Palazzo Ducale prima della fine dell'anno.
Non sappiamo tra le tante meraviglia della Capitale, metro funzionante, trasporti modello copenaghen, piste ciclabili, ospitalità dilagante , gentilezza in ogni dove, come sia l'acqua della città principale di italia.
A giudicare da come e di quanto ne beveva il prode Tano, dall'ultimo piano dello sky box di marassi doveva essere come minimo piena di cloro e imbevibile.
Ogni volta che lo inquadravano , subito prendeva una bottiglietta e sorseggiava, forse a terra ne aveva una confezione da 12.
Tra le tante ipotesi balenate, poteva esserci l'emulazione di Lello Arena ricoverato a Firenze che chiedeva a Massimo Troisi , un pò di acqua, perchè "qualcosa non scendeva giù"
Oppure ma è una ipotesi meno plausibile, che Tano essendo da parecchio tempo fuori dalle luci di Cinecittà, volesse far notare ai suoi concittadini di essere finalmente uscito dai confini di ostia e che a genova l'acqua è più buona.
In compenso riguardo la partita, cosa dire se non che è stata una bella partita di volley?
Sembrava per tutte le palle in alto lanciate da una parte all'altra, un incontro della Panini Modena dei bei tempi.
Mancava al centro del campo, solo una mega rete e un arbitro all'altezza del centrocampo issato su un pennone.
Se c'è tanto "da lavorare" come ha detto Tano el Bostero, figuriamoci cosa avrebbe detto se avesse assistito ad un vero incontro di calcio e non alla pubblicità regresso del volley.
Con quali doti e mezzi è un mistero.
Per fortuna che l'ha vista dall'alto dove si vede meglio, e da dove la marca delle bottigliette di acqua naturale senza bollicine non è visibile per la pubblicità.
Qualcuno per favore avvisi Prestolini, che bisogna spegnere le luci , che gli impiegati stanno arrivando, e che domenica prossima la sue eredità che ha lasciato in dote al Genoa, non scenderanno in campo.
Forse senza taglio di capelli e cerchietto , entrambi un posto ai Giardini della Vittoria, dove passa il 34 lo trovano.
Ma senza scalpitare e la pretesa di giocare subito e più di 5 minuti, perchè c'è di meglio tra le aiuole.
Ianna