Enzo1893
Io non riesco ancora a farmela andare giù, l'introduzione del VAR.
La rete che si gonfia è un fatto troppo simbolico, troppo perfetto, troppo esplosivo, per poter subire un vaglio tecnologico-burocratico.
La moviola è uno strumento che va a scovare cavilli e manine, scuregge e cazzatine, vanificando le emozioni vissute in carne e ossa, nel nome di un'oggettività che non è arrivata né mai arriverà.
Sono forse state eliminate le polemiche?
E le proteste, le sudditanze, le simulazioni?
E le compensazioni, le ripicche e i vittimismi?
A me pare di no. Hanno tutte cambiato forma, ma stanno sempre lì.
A questo spezzettamento del gioco, a queste partite anestetizzate e messe in pausa, preferisco l'errore umano di valutazione (a patto che sia tale). Anzi, preferisco pure il classico furto alla gobba maniera. Quello perlomeno infiamma le folle, mentre il VAR raffredda tutto.
Perderò una partita per un errore sul fuorigioco? E sia. La prossima volta mi dirà bene, e me la godrò ancora di più. Non è che tolgono dei soldi a me, perdio. È un gioco. Vitale, sentito, coinvolgente, rabbioso, drammatico, ma un gioco.
Piuttosto, sarebbe il caso di lavorare sugli arbitri:
superamento del monopolio di quei puzzoni dell'AIA
apertura ad associazioni e comitati arbitrali esteri
radiazione per gli arbitri che espellono gli allenatori (Scoglio docet), salvo reati gravi
doppia radiazione per quegli arbitri che credono di scrivere la storia e di far parte dello spettacolo (il capostipite fu Concetto Lo Bello, ma la consacrazione fu a Usa 94, con quella carogna messicana di Arturo Brizio Carter, che prima ancora di Zola cacciò fuori il folle numero 10 boliviano Etcheverry, entrato da cinque minuti, per aver starnutito su Matthäus).
Ma visto che questa belin di innovazione rimarrà sicuramente al suo posto, che almeno si torni alla regola della "luce" nel fuorigioco: annullare il gol di Arnautovic contro l'Italia fu un'offesa allo sport.