mashiro Hefti è decoroso quando attacchi ma a difendere è un cane
Stiamo a discutere di un episodio, ma in una partita difensiva l'episodio ci sarà sempre. Stiamo a discutere di un uno contro uno sulla nostra destra, quando a breve incontreremo Hvara, Banda, Leon, Luvumbo, che dell'uno contro uno sono maestri. Il difensore che difende uno contro uno è destinato prima o poi ad essere saltato. Infatti il duello solitario si fa forse a calcetto ma mai in serie A. In serie A si difende da squadra e in particolare, nel Genoa, la difesa con palla laterale è concepita come un castello, dove il terzino affronta l'attaccante avversario, ma l'area è presidiata dai centrali e dall'altro terzino che fa la diagonale e si abbassa per difendere il secondo palo. Accanto al terzino, in questo caso Hefti, ci deve essere il raddoppio del mediano, che in questo caso era Kutlu, mentre l'altro mediano (Frendrup) stringe sul vertice dell'area. Infatti, subito dopo il gol, il Gila si sbraccia verso il turco, che si era preso una libera uscita. Se sbagli i movimenti, che sai a memoria, la difesa sbanda. Contro le punte della Lazio, che non sono scarse, gli stessi meccanismi con gli stessi uomini hanno funzionato e hanno concesso solo cross. E non mi si dica che mai nessuno era stato saltato in prima battuta, perché non è vero. Ma c'era il castello che ovviava alla momentanea superiorità.
Stasera in difesa ha funzionato tutto bene per 90 e passa minuti, poi c'è stato il black out del turco, che certamente i movimenti non li aveva mai provati e forse nemmeno conosceva i compagni.
Ma non è lui il problema così come è certo che Sabelli o Hefti saranno regolarmente saltati almeno una volta a partita, al decimo minuto o purtroppo anche nei minuti di recupero.
Non è tutto. Perché passare a 5 nei finali di partita, oltretutto abbassando un esterno che non è nato marcatore puro? Puoi difendere anche con una linea a 4 mettendo a destra un difensore puro. Dall'altra parte Vasquez stringe al centro e hai sempre 2+1 marcatori in area. In compenso hai 4 centrocampisti che fanno densità e raddoppiano quando occorre. Poi ci sta che Hefti ha tentato di frapporre il corpo ma si è visto sgusciare via l'avversario. Ma il pur piccolo sbilanciamento avrebbe permesso al centrocampista in raddoppio di chiudere e al portiere di fare due passi avanti. L'angolo di tiro era sì e no di mezzo metro. Se non fosse stato colto di sorpresa, Martinez, facendo un passo avanti, lo avrebbe ridotto a 20 centimetri. Ma anche così, per segnare, il torinista gliela ha fatta passare sopra la spalla. Praticamente gli ha tirato addosso. Mah!...
Detto che si può giocare fuori casa anche con 4 terzini marcatori, se sono buoni, il problema è che forse non sono buoni. Vasquez, che passa per marcatore puro, ma che è anche un difensore di livello internazionale, si è inserito in avanti molto di più di Sabelli. E ha un tempo d'inserimento sorprendente. Al minuto 2 ha tagliato il campo in verticale e avrebbe fornito a Retegui una palla gol se, per malinteso, l'argentino non fosse scattato in profondità mentre il messicano gliela serviva sui piedi. Si sapeva che sulla destra eravamo deboli, proprio dove le squadre schierano i loro uomini tecnicamente più buoni e più veloci. Non basta certo Sabelli, se non è aiutato dai giusti meccanismi. Noi abbiamo lui, che Gila preferisce a Hefti, e Haps mezzo rotto. Poi Biraschi. È un problema che va risolto in qualche modo. Io ho la mia idea. Aspettiamo di capire qual'è l'idea di Gila.
Il problema più grande, però, è quello che segnalavo già alla fine del campionato scorso. Vale a dire, la gamba dei centrocampisti. In B ti lasciavano il pallino del gioco e quindi non perdevano le distanze potendo gestire palla. In A, dove sei spesso costretto a difendere, quando riconquisti palla devi avere la gamba per attaccare la metà campo avversaria, altrimenti sono solo palle buttate avanti e perse. Esempio. Verso il decimo minuto la difesa del Toro sbaglia un'uscita. Gudmund conquista palla nella loro metà campo, avanza, c'è la possibilità di una superiorità, ma da dietro non arriva nessuno e all'islandese non resta che cincischiare o cercare Retegui supermarcato. Soprattutto se giochi con un approccio difensivo, i cambiamenti di fronte vanno preparati e ci vogliono uomini con la gamba e la testa per accompagnare le ripartenze. Altrimenti puoi solo restare basso, fare morire di frustrazione la povera punta lé davanti (che non è il Djuric o il Petagna bravo a fare a sportellate, oltre tutto) e aspettare l'episodio che ti butta male.
Viene sempre fuori la tendenza, conquistata palla in uscita, a tornare indietro, anche quando ci sono giocate propositive non rischiose. Stasera soprattutto Strootman, seguito a ruota da Frendup e Sabelli. Ha senso gestire palla, ma un paio di volte eravamo ai limiti dell'area granata e un po' per volta ci siamo ritrovati con palla a Martinez. Mi veniva da urlare.
Aggiungiamoci che Gudmund ha brillato a Roma, quindi ora verrà marcato. Stasera ne ha avuto un saggio. Deve mentalizzarsi a scaricare rapido e a non tentare sempre di saltare l'uomo quando è lontano dall'area. Non serve alla squadra e rimedierà, prima o poi, il calcione che lo spedirà in infermeria.
C'è tanto da lavorare. Per intanto abbiamo scoperto un valore aggiunto in difesa a sinistra, i due centrali difensivi negli spazi stretti tengono e questo è già qualcosa. Peccato non aver fatto punti stasera, perché il Toro era scarso in costruzione e nel finale sembrava anche rassegnato e impaurito.