edoardo777
Ciao Edo.
concordo sull'analisi, in particolare sul centrocampo non in grado di ribaltare l'azione per un combinato di caratteristiche fisiche, tecniche e di predisposizione offensiva degli interpreti attuali (KS, Badelj e Frendrup).
Dal punto di vista delle soluzioni, ammesso e non concesso il mercato abbia avuto un senso nella fase di completamento della squadra (post esordio con la Viola che ha influito grandemente sull'atteggiamento tenuto sia a Roma che a Torino), ho l'impressione si sia optato per una difesa bloccata con quattro difensori puri in attesa di sistemarsi in mezzo.
Le opzioni alternative atte a consentire un centrocampo dinamico, sulla carta, ci sarebbero.
Due centrocampisti alla Capello vecchia maniera a far diga davanti alla difesa per tentare il trio Messias, Gundun, Ruslan dietro la punta escluderebbe Badelj con Frendrup, Thorsby, KS e Kutlu per due maglie.
Il centrocampo a tre col regista e due mezze punte ricomprenderebbe Badelj con i tre centrocampisti offensivi per due maglie.
Ultima soluzione è un 4-4-1-1 molto offensivo con Messias e Martin (attualmente bruciato dal mercato condotto) sulle fasce ma che troverebbe una collocazione difficile a Malinowski.
Appare prematuro i de profundis per una serie di ragioni senza accampare scuse: il calendario, la scoppola maturata nei primi dieci minuti alla prima, la fine del mercato cinque giorni fa mi sembrano fatti rilevanti ognuno dei quali meritevole di analisi circa errori e responsabilità ma non sentenze definitive.
Mi trovo meno con Massimo (ammirazione imperitura a parte) quando argomenta sullo scorso anno, non tanto in ragione del risultato raggiunto ma per la contingenza di subentrare in una squadra ("gruppo squadra" come va di moda definirlo oggi) avvelenato dalla gestione di Blessin da parte della società. Chiunque avrebbe aggiustato la situazione privilegiando un gioco speculativo basandosi sulle debolezze altrui per massimizzare il risultato, ed è stato un bene lo abbia fatto Gilardino con profitto.
Adesso deve dimostrare di saper voltare pagina, onori e oneri, rinunciando ad un gioco inapplicabile in serie A senza pagare il dazio di stazionare sul limite della tua area senza possibilità di ribaltare contro il sessanta per cento degli avversari, quindi nel settantacinque percento delle partite contando le trasferte contro le concorrenti dove i punti valgono doppio.
Il mercato non ha aiutato e lì siamo al punto dell'anno scorso: i vincoli economici non si discutono, ma la mancanza di idee, improvvisazioni, il legittimo sospetto del legame delle due operazioni (Retegui e De Winter) in salsa gobba non mi sono piaciuti.
A proposito di De Winter e Gilardino: perchè i Pulizer non hanno accusato il mister, come avrebbero abbondantemente fatto lo scorso anno con Blessin, di non avere inserito il virgulto e non Hefti al posto di Sabelli? Paolopesce, dovesse leggere, mi darebbe del complottista 😉 ma un conto è la dietrologia un altro non voler vedere le cose come stanno.
Ogni medaglia ha il suo rovescio, la promozione dell'anno scorso ha consolidato la filosofia di Sangrillo... speriamo non la paghi di nuovo il mister. Di certo i soldi per lo scouting e Spors sono, attualmente, buttati nel cesso.
Sempre forza Genoa!!!