LajosDetari
La partita di ieri è andata, amen. Gila ha preparato bene la partita. Come dicono gli esperti, è molto più facile preparare le partite contro le grandi squadre, quando la sfida esalta l'adrenalina e la concentrazione.
Con buona pace di quelli che amano le rivoluzioni al buio, bisogna capire che Gilardino, piaccia o meno, ha una sola alternativa: il caos o la caduta negli antichi vizi dei 3 allenatori a stagione, con l'ultimo che, in caso di salvezza, ti rimane attaccato anche nella stagione successiva, senza mai potere costruire niente di solido. È evidente che tutti, immaginando l'apertura di un ciclo, avremmo desiderato aprirlo chi con Gasperini (ahimè) sia con Thiago sia con Guardiola, ma tant'è.
Quest'anno nessuno, tanto meno la dirigenza, ha proclamato che questo è il primo Genoa di un lungo ciclo virtuoso. Hanno solo scommesso sulla salvezza, poi si vedrà. Ma è anche vero che, se Gilardino dimostrerà maturità e capacità di incidere al di là del risultato, dal prossimo anno le ambizioni potrebbero anche essere diverse.
Ora come ora, lo staff tecnico deve affrontare un paio di problemi in prospettiva non secondari. Il primo dei quali è la valorizzazione di Malinovsky (e/o di Messias) dentro un impianto di gioco che ne sfrutti al meglio le caratteristiche. In moduli utilitaristici, come quelli di Roma Torino e ieri, può solo essere un dodicesimo uomo, al limite meno utile di un maratoneta da serie B. Ma è anche vero che saranno molte le partite dove l'impostazione utilitaristica non avrà alternative. L'altro problema è la necessità di tenere sempre la squadra corta per via delle caratteristiche del centrocampo titolare, il che implica una difficoltà ideologica: corti con una difesa bloccata riduci di molto le capacità offensive; corti con una difesa dinamica hai scarsa qualità sugli esterni. Io penso che, se con le soluzioni utilitaristiche si riesce ad incamerare un discreto bottino di punti, Gila potrà pian piano riproporre quel 4321, con Malinovsky al posto di Aramu (si fa per dire), che potrebbe prefigurare la squadra del futuro. Un'ipotesi che, a mio personale modo di vedere, passa anche per il successo della scommessa Matturro, come quarto di difesa o come incursore di centrocampo subentrante a Strootman.