Purtroppo non ho gli elementi ne le competenze per giudicare, peggio predire, la solvibilità dei 777 e della struttura finanziaria alla base delle diverse attività tra le quali la multiproprietà calcistica.
Ieri sera ascoltavo un podcast che concludeva affermando come il Genoa non appartenesse a un fondo ma fosse controllato da una “holding”.
Queste cose mi fanno incazzare perché se uno accetta di essere posseduto da un fondo (speculativo ndr) può anche comprendere come alcuni asset possano essere “disinvestiti” (Bonza) oppure alcune operazioni possano andare male (Everton). É nella natura delle cose e parte del loro mestiere intraprendere molte iniziative e fallirne alcune con la logica finanziaria del rischio e dei prestiti a leva (acquisto di attività per importi superiori al capitale effettivamente posseduto).
Se però si nega questa natura (mi viene in mente il bla bla su Dragusin), allora mi sento preso in giro. La Società che controlla il Genoa è un mero veicolo che non significa nulla rispetto alla natura e alle modalità di gestione del business (sarebbe piuttosto interessante sapere quanti debiti ha in pancia rispetto ai liquidi impiegati nella controllata Genoa CFC).
Vedremo cosa succederà, l’investimento Genoa sta andando oggettivamente bene per loro bravura e ne sono felice… si auspica naturalmente sia messo in protezione rispetto ad altri comparti o asset e si continui a risanare e migliorare per poi venderlo come é tipico di queste entità.
Se invece si vogliono fare indossare le braghe dalla testa e mi si prende in giro non mi trovo più e la fiducia cala sotto le scarpe. Il resto lo vedremo col tempo che faremo scorrere, al solito, con due mani aggrappate ai coglioni…