mashiro Io penso che credere fino in fondo che ci sia un sistema che ti impedisce di vincere implichi che inevitabilmente anche la maglia del Genoa non abbia più senso
Innanzitutto spero che questo dialogo non venga interpretato come un contraddittorio con te, nel senso che quanto scrivi mi stimola a condividere ragionamenti a cui tengo e non certo a contraddirti con “verità” di cui non dispongo.
Se vogliamo disquisire di “sistema che ti impedisce di vincere”, cosa pur vera come cercherò di argomentare nel seguito, gli arbitri non sono così fondamentali. Ti dico di più, il sistema ti impedisce di competere, altro che trionfare, se non per incidente statistico. Se vogliamo considerare l’interpretazione assurda della libertà di trasferimento dei calciatori (cosiddetta Bosman), la spregevole quanto iniqua ripartizione delle risorse, la deregulation assoluta della competizione tra i club e tra i diversi campionati. Non potendo competere, vincere è impossibile come plasticamente dimostrato dagli ultimi trentacinque anni di albo d’oro italico e non solo.
Inoltre il modello del calcio “moderno” ha oltremodo penalizzato le squadre medie anche verso il basso sdoganando piazze di cartone (Chievo, Sassuolo, Empoli) a discapito di quelle più popolari, non metropolitane, garantendo loro ricavi assimilabili in contesti meno complicati per generare plusvalenze con maggiore flessibilità nella gestione dei costi.
Al netto degli arbitri, chi vince in Italia ma anche in Germania o Francia, lo fa con medie di punteggio oltraggiose il concetto stesso di concorrenza tale è il divario nei budget di partenza.
Gli arbitri sono un’altra cosa… una corporazione di carrieristi incapace di emanciparsi, per deontologia professionale, dalla paura di sparire in ragione del fastidio di società “potenti” che non tollerano nemmeno il dubbio si possa sbagliare democraticamente (anche) a loro sfavore.
In questo contesto urlerai 😁 “per te la maglia del Genoa non ha più senso”. Razionalmente ti do ragione ma, personalmente, il Grifone rappresenta qualcosa di diverso come ho già scritto. E quando ci prova ed all’88esimo arrivano i carrieristi in semi malafede (mettendo il “semi” per beneficio di inventario) mi incazzo come un toro.
Per il senso di ribellione descritto da Alfredo, per quello di appartenenza come scrive il Guaglione, e per il gusto di mandarli a fare in culo nonostante tutto che mi fa sentire vivo. Il fatto debba essere il calcio a suscitarmi questi moti di passione è triste ma non posso farci niente. Ci stava quasi riuscendo Preziosi… un secondo dopo eccomi qua 😉
Forse questa speranza vana e disperata contribuisce a farmi andare avanti dimenticando cose ben più serie e mi evita la depressione incurabile conseguente.
Un abbraccio