Considerazioni sparse sul tema.
Da veramente tanto tempo in Italia il “sistema” funziona con i divari evidenziati da 4Mazzi e non c’è storia, non un futuro sostenibile o competitivo in questo modo.
Se so già che pur provando a metter su una squadra competitiva non potrò probabilmente mai arrivare in cima, onestamente non vedo motivi per metterci dei soldi;
Eppure in molti dagli States sono arrivati qui per mettercene, chi più chi meno, da noi al Parma, dalla Roma allo Spezia dalla Viola al Milan e in quota parte all’Atalanta ma anche la proprietà del Como e altre che ora magari dimentico: chi glielo fa fare? Non è certo gente che si muove senza speranza o quasi certezza di risultato, ma quale risultato cercano? Quale obbiettivo a medio-lungo termine?
Beh ovviamente differenti in base alla piazza/potenzialità ed alla storia/blasone ma sembrerebbe che in Italia sia oggettivamente e quasi certamente impossibile pensare di vincere il campionato e forse neanche la coppa nazionale quindi il traguardo può essere la plusvalenza su giocatori valorizzati dal settore giovanile o su parametri zero oppure un piazzamento nelle coppe oppure una continuità di partecipazione al massimo campionato negli anni;
Ovvio che prima ci sono passaggi obbligati sui conti, risanamento, oculatezza negli investimenti e tutto quello che è necessario per restare in piedi, sia chiaro.
Ma c’è un sistema che vuole proteggere il proprio centro, che pensa che il cuore pulsante sia rappresentato solo dalle strisciate che insieme mettono 38 titoli a Milano in due e qualcosa di meno solo a Torino; decine di milioni di tifosi sparsi sulla penisola e qualcosa anche in giro per il mondo; clic assicurati sul web quando parli di queste squadre;
A seguire le romane e il Napoli perché la Capitale tira e fa casino se non la consideri, perché fanno audience e 60mila spettatori allo stadio volendo.
Tutto il resto per questo sistema sembra davvero “fuffa” oppure “fenomeno passeggero” da gestire in base a come ed a quanto possa dar fastidio o venir comodo al sistema stesso;
Non esiste meritocrazia in questo e non esiste competizione se non ci sono giudici imparziali e superpartes ovvero gli arbitri.
Ho giocato una vita a 11 con arbitri federali pur nelle categorie più basse e anche calcio a 5 e chi ha giocato sa benissimo che le intercettazioni di Calciopoli sugli arbitri allora coinvolti riportavano verità assolute, quando uno di loro dichiarava “oggi ho fatto zero a zero” perché i più bravi sanno tranquillamente indirizzare il gioco, fermarlo sempre in mezzo al campo per spezzare il ritmo di chi rincorre, smorzare gli animi se necessario o far salire il nervosismo, etc, e non so quanto il VAR oggi possa aver cambiato o stravolto certe dinamiche e certi equilibri.
Il sistema poi ha una sua narrazione, quindi il giornalismo sportivo segue queste regole, spingendo a nord o a sud in base al bacino d’utenza ed al proprietario di turno della testata e oggi ancor peggio con i siti di notizie flash che non si capisce quanto siano “indipendenti”.
Ma il sistema non può evolvere se non partendo da una volontà comune di tutte le parti in causa, cosa che sembra lontana anni luce da noi; tutti, dalla Lega alla Federazione, dall’AIA ai broadcaster televisivi dovrebbero remare per costruire da zero un nuovo sistema-calcio.
Odio pensare che si possa scendere in campo senza possibilità di vincere, odio pensare che non si potrà competere mai, odio questa visione di futuro azzerato nel quale sei considerata piccola squadra e non siederai mai a tavola ma al massimo starai sotto, come il cane in attesa di briciole che cadono dal pasto dei padroni;
il gap si è ampliato e le ripartizioni dei diritti tv gridano vendetta così come l’ignobile format della Coppa Italia, quanto di meno sportivo e sfidante esista in giro.
Dopo tutto sto pippettone cosa resta?
Perché seguo ancora il Grifo?
Perché amo rompere i coglioni ai potenti, vedere che ogni tanto mettiamo in difficoltà il sistema, vedere che chiunque entri al Tempio debba per forza riconoscere, anche senza ammetterlo pubblicamente, che come noi nessuno mai, sperare che possa arrivare la stella anche se gli eventi dicono di no;
E la maglia con quello che mi smuove dentro.
Amo il Genoa perché si lascia amare anche se non sono il migliore degli amanti possibili ecco😀
Per tutto questo, è davvero impossibile che io possa staccarmi dal Genoa, potrò guardare il calcio con disincanto, con spregio (del sistema) in alcuni frangenti e trasporto (per il bel gioco) in altri ma niente e nessuno mai potrà toccarmi nel profondo dove stanno orgoglio, senso di appartenenza e passione.
Poi arrivano partite come Genoa - Milan e se si ha la forza, si cerca di non spaccare nulla😂
ForzaVecchioCuoreRossoblu