Bortolazzi
Caro Mario,
ho letto il tuo e tutti i commenti sulla partita di ieri.
Prendo anch’io la tua domanda e provo a proporre un ragionamento, non fatto di certezze ( ne ho poche), ma che possa, in qualche modo, mettere qualche punto fermo.
Per cercare di spiegarmi torno indietro di qualche campionato, cioè quello dell’ultima salvezza, facendo finta che quel Genoa fosse una società come le altre e non il circo Barnum che abbiamo subito.
Gli allenatori di quella specie di squadra furono solo due: Maran e Ballardini.
Quell’anno il Genoa prese, fra andata e ritorno, 4 gol da Lazio, Milan, Roma, 5 dall’Inter, 6 dalla Iuve e 7 dal Napoli,segnandone molti di meno, per parlare delle “grandi”, oltre alle sconfitte interne con Torino e Parma
e quelle in trasferta ad Udine e Benevento.
Comunque la salvezza giunse!
Ecco, una delle mie poche certezze calcistiche è che una roba del genere ( o come altri precedenti campionati), non vorrei più vederla nella mia vita.
È una speranza mi pare neppure troppo utopica!
Infatti quei risultati erano frutto certo di un livello tecnico basso, ma anche, e soprattutto, di una carenza societaria. Contavano i punti finali per ottenere la salvezza, il resto non era importante, prestazioni imbarazzanti ed imbarcate comprese!
Mancava totalmente mentalità e, usando un termine che mi piace, autorevolezza.
Cioè la voglia, la concentrazione e le possibilità di presentarsi in campo con la possibilità di ottenere un risultato, contro chiunque!
Tornando all’oggi, è per questo che mi sono molto preoccupato alla prima giornata,come vi scrissi, per quella sconfitta con la viola, perchè le modalità mi facevano ricomparire incubi del passato.
È, a mio avviso, una certezza che da quella partita in avanti non sia più accaduto.
Cioè il Genoa ha vinto, pareggiato o perso, ha giocato male o meglio,ma per gli avversari non è mai stato facile, una passeggiata!
Questo aspetto non è poca cosa!
Mi piacerebbe che continuasse così fino al termine del campionato, indipendentemente dalle prestazioni e dai risultati delle singole partite che verranno.
Infatti se la risposta che possiamo dare alla domanda di Bortolazzi è “vogliamo crescere” o “vogliamo credere, fidarci di quello che è stato promesso”, “vogliamo diventare una societá non più sottodimensionata rispetto alle potenzialità del Genoa”,
non possiamo prescindere da questa mentalità e da questa “autorevolezza”, condizioni essenziali da costruire per poter pensare in genere a vincere nel calcio e ad un futuro diverso,rispetto agli 80 anni trascorsi,riguardo il Genoa,anni quasi sempre vissuti nella mediocrità.
Detto questo mio pensiero, debbo riconoscere il ruolo positivo della società, dell’allenatore ed anche di molti giocatori della rosa su questo specifico aspetto, sul quale siamo a buon punto, considerando anche l’anno scorso.
Altra cosa e distinta,oltre la mentalità positiva di questa prima fase del campionato, è il giudizio sui singoli, sulla rosa e sul Gila.
In tali aspetti le certezze calano un pó e le opinioni di tutti voi, più o meno condivisibili, hanno comunque una base razionale, ma non risposte assolute.
La Società non ha completato la rosa?
Verissimo!
Ma cosa ne facciamo dei ragionamenti che ci invita a fare Quattromazzi sul bilancio e sui debiti pregressi, sull’enorme numero di calciatori da gestire?
Quest’aspetto impediva, ostacolava, il reperimento, ad esempio, di un sostituto degno per Retegui?
Sulla base della rosa disponibile, sarebbe possibile per un allenatore essere più propositivo del Gila, “alzare il baricentro”, ma senza prendere quattro gol a partita?
Anche perchè non vorrei più vedere “geni” che vengono a “specchiarsi” con il “bel gioco”, per mostrare al mondo quanto sono bravi, soprattutto quando hanno in rosa dei fuoriclasse, molto meno se hanno Zapater ed Esposito!😜
Comunque e probabilmente esistono allenatori in grado di ottenere migliori risultati con un gioco più offensivo, ma chi sono coloro che danno queste certezze e sarebbero venuti al Genoa?
A fine campionato il Gila si potrà anche cambiare e forse potrebbe diventare anche necessario, ma esiste ancora un test per capire se lui è lo è o ci fà, per necessità, al fine comprendere definitivamente se la sua vera natura è questa o se si tratta solo di concretezza sul prente.
Il test inizia con la prossima partita, la prima in casa con una squadra di valori simili ai nostri e poi altre del genere ne seguiranno.
Infatti,se è vero che i punti si contano o meno con qualunque avversario, è anche vero che se il modo di affrontare queste squadre sarà il medesimo utilizzato nelle precedenti partite, il Gila sarà un nuovo allenatore italianista, legato ai risultati e con poco interesse all’estetica.
Se invece, dopo una serie di partite con queste squadre “alla portata” vedremo una diversa mentalità e maggior tempo trascorso nelle aree avversarie, potremo rivedere il giudizio su di lui.
Pertanto non saranno solo i risultati a dare indicazioni su di lui( ferma restando la salvezza che è alla portata), risultati che, come abbiamo purtroppo visto diverse volte ed anche ieri,dipendono anche da fattori non propriamente calcistici.
Ma non voglio in questo post riaprire il capitolo “sistema italico” perchè, al momento, mi sembra di pestare l’acqua nel mortaio.
Per cui non mi resta che salutarvi tutti!
Hasta la victoria…
🖐🖐