Nemesis
Ciao Nemesis.
Hai centrato uno dei punti fondamentali:
Il far lavorare Spors!
Avevo scritto qualche tempo fa che ero contrario a qualsiasi ipotesi di esonero di Gilardino, con i medesimi principi di base per cui lo ero un anno fa su Blessing, e ne sono ancora fermamente convinto.
Inoltre, avendo spesso incontrato all’inizio del campionato squadre più forti, attendevo le ultime due partite giocate, naturalmente insieme alle prossime, per poter analizzare un pó meglio Gilardino e le possibilità della squadra.
Infatti queste due partite sono state utili per comprendere meglio alcune cose e mi hanno peró lasciato perplessità e meno certezze per il futuro.
Edoardo ha giustamente ricordato come il Cagliari ci abbia lasciato nel primo tempo molta iniziativa.
Il possesso palla nel primo tempo è stato,mi pare, del 65%.
Con la Salernitana è stato, sempre nel primo tempo, il 68%.
Mentre con la Salernitana vi sono state occasioni e il gol, con mediocre contenimento nel secondo tempo, con il Cagliari il primo tempo è stato un possesso sterile, ad eccezione della traversa di Vasquez.
In pratica in queste due partite si è rovesciata una situazione consueta, che vedeva il Genoa a contenere, molto spesso piuttosto bene, ed a tentare di colpire nelle occasioni che capitavano,con esiti invece alterni, a seconda della partita.
Al contrario,in queste due partite abbiamo visto un Genoa che aveva, voluta o lasciata, maggiore disponibilità del pallone e pertanto doveva costruire.
Dal secondo tempo con la Salernitana, uscito Retegui, il Genoa ha fallito i test.
Questo indipendentemente dai due risultati finali.
La risposta più semplice è la sfiga per l’infortunio dell’argentino.
Con un’altra risposta consequenziale, che riguarda i due attaccanti di riserva e l’incompletezza della campagna acquisti estiva.
Infatti Puskas ed Ekuban erano già riserve in B e non sono giocatori presentabili in serie A.
Nell’occasione finale con il Cagliari, Puskas prima di sbagliare il tiro, fa uno stop, che incide sulla finalizzazione, che dimostra chiaramente grandi limiti tecnici, limiti peraltro evidenziati in diverse occasioni.
La generosità, che mi pare non manchi ad entrambi, è largamente insufficiente persino per la B!
Detto ció, sarei peró ingenuo e semplicista se mi fermassi a queste cause.
Il Genoa non ha solo problemi con le “riserve”, ma anche con la squadra formata da titolari.
In particolare dai difensori ai centrocampisti, non esiste un giocatore in grado non dico sempre, ma qualche volta in ogni partita, di ribaltare l’azione, portando avanti la palla senza dover fare il passaggio laterale al compagno.
Cioè un elemento che abbia personalità e tecnica per infilarsi fra i centrocampisti avversari, saltare qualche giocatore, mettere in crisi il sistema difensivo, liberando un compagno in zona d’attacco, centrale o laterale.
Sabelli e Haps, ognuno con le proprie caratteristiche, partono in velocità solo se hanno corridoi liberi. Martin è tecnicamente dotato, ma non sul dribling e comunque molto scolastico nei movimenti offensivi.
Hefty è deceduto dopo la partita con il Toro. R.i.p.!
Matturro lo proverei anch’io laterale, ma Gila non mi pare convinto.
Dei centrali, difensori e centrocampisti,ho visto solo Malinosky provare un’azione personale qualche partita fa.
Frendrup, che stimo moltissimo, lavora alla grande in fase di contenimento e riconquista della palla, ma raramente si prende responsabilità.
Si dice manchi un vice Badelj ed è vero.
Giocatore importante che sa tenere la posizione e capire prima dove si svilupperà l’azione avversaria.
Ma mai gli ho visto fare un’azione personale per ribaltare ed impostare un’azione offensiva.
Gli altri sono tutti ottimi difensori o
“ medianacci”, assolutamente utili, ma non per questo scopo.
Pertanto per arrivare a costruire qualcosa si parte spesso da Martinez e con diversi passaggetti si cerca una soluzione per fare arrivare il pallone nell’area avversaria.
Le volte in cui questa innumerevole serie di passaggi porta a qualcosa, il resto, rifinitura e finalizzazione, dipendono spesso solo da Albert e Retegui( che il Dio del calcio, o chi per Lui, li mantenga sani!).
Questo è il punto focale,che riguarda anche il dibattito su Gilardino che ha “acceso” il muretto da qualche tempo.
Infatti, le carenze di giocatori con determinate caratteristiche, nei titolari e nelle riserve, le deve risolvere la società. E considerate sia il bilancio che le prospettive di crescita, sarebbe appunto molto opportuno se ne occupasse Spors, nel senso che fossero acquisti con i suoi parametri e non cavalli italici, costosi e buoni per un semestre.
Ma la carenza di schemi offensivi che vadano a compensare i problemi legati alle caratteristiche dei singoli, alle carenze in alcuni ruoli, sono un compito dell’allenatore.
Prima di tutto lo studio di movimenti efficaci durante il possesso palla e nella fase offensiva, che sono al momento carenti.
Ma anche un’equilibrio che oggi è mancato, cioè il possesso palla e pertanto i maggiori tentativi di iniziative, hanno aperto diversi buchi in difesa, che il Cagliari ha utilizzato,come se l’unico modo per rischiare poco fosse solo lasciare l’iniziativa all’avversario ed arroccarsi.
Diversamente l’allenatore è solo un gestore di gruppo, che decide chi va i campo ed il resto dipende da società e calciatori.
Cioè non porta molto valore aggiunto all’esistente.
Ed infine, e soprattutto,il coraggio, come già scrissi, che va dato dal tecnico avsevstesso ed ai giocatori.
Più volte abbiamo visto passaggi indietro anche quando vi era una situazione favorevole per una ripartenza.
Se il “primo non prenderle” significa una buona organizzazione difensiva va bene, se invece è una filosofia mentale ( come il famoso “catenaccio” del secolo scorso) che si impone alla squadra, si trasforma in paura, paura di lasciare una posizione, di prendere un’iniziativa, per il solo fatto che potrebbe non riuscire bene.
E tutto questo, se per quest’anno penso possa bastare alla salvezza, per il futuro “No buono”!
( cit. Andy Luotto😜)
State bene cari grifoni se vi riesce, e vi riuscirà!
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