AleR
Ciao Ale,
purtroppo hai ragione… il calcio inglese, per la nostra generazione, era qualcosa di mitologico perché da lì tutto scaturiva: il senso di appartenenza, i cori, George Best e Kevin Keegan, la FA Cup e gli outsider. Le curve che ondeggiavano come fossero appese in cielo, senza distinguere le strutture in cui i tifosi erano stipati.
L’ammirazione per quel mondo inafferrabile, scolpito nelle foto del Guerin Sportivo, per chi cresceva in famiglie dove non si era mai messo il naso fuori dalla Liguria.
In tre lustri, dal 1985 al 2000, tutto questo ha girato in acido… il calcio show business nasce in Italia con Berlusconi a fine anni ‘80 e si sviluppa con una rapidità impressionante, contagiando tutta Europa. Le squalifiche e l’auto esclusione del calcio inglese a valle delle tragedie rappresentano la gestazione dell’attuale Premier League tra la sentenza Bosman, la cancellazione dei limiti ai giocatori stranieri, le “rose” di venticinque titolari, la repressione e l’impero delle Pay TV.
Il prodotto attuale ha trasfigurato quel mondo, distrutto alle fondamenta con oligarchi e barbetta presidenti di club che di britannico non hanno più nulla… i pennelloni di un tempo e le sciarbellate sparate in aria da tutte le posizioni alla ricerca del colpo di testa (altro che Ballardini) sarebbero oramai visti come orrendi ma avevano un fascino pazzesco… il sapore unico di un calcio autentico di cui i presunti spettacoli attuali costituiscono una triste caricatura con tutti i lustrini e paillettes.
Avranno sicuramente ragione i ragazzi, il mondo è giustamente loro ma io questo calcio lo odio ed il fatto che l’Inghilterra sia diventata la massima espressione attuale, per me, significa la sublimazione del furto di un amore a suo modo puro… con tutti i difetti.
Mi resta il Genoa o meglio la disperata illusione l’amore disperato per quella maglia possa conservare lo spirito del “nostro” calcio. Con i giocatori senza denti e le galline al guinzaglio, che finivano la carriera con tre appartamenti e il bar tabacchi di proprietà. Un mondo perduto per sempre… rimane il disprezzo eterno per il calcio moderno e la tristezza di non essere capaci di trasferire alle nuove generazioni il limite invalicabile tra l’opinione legittima e la bestemmia in chiesa. Perché il Genoa è una fede con i suoi sacrosanti dogmi…
colpa nostra, mia… un dispiacere enorme