mashiro Se no mi sento in diritto di essere più che allarmato per il futuro: se ci vogliono 40 milioni per tappare i buchi e 60-65 per poter fare delle operazioni in entrata più che degli scout dobbiamo assumere dei veggenti.
Ciao Mashi,
hai tutto il diritto di essere allarmato per il futuro. Fino a oggi ho sostenuto due cose:
- La situazione del Genoa è nel tempo migliorata, partendo dal fallimento tecnico (il deserto da attraversare, auto-cit).
- Il miglioramento è dovuto al combinato disposto di riduzione del debito e aumento progressivo del valore commerciale del parco calciatori. Cosa che, mediamente, si riflette in campo.
È saltato il precedente azionista, gli ultimi dati reali disponibili sono vecchi, il parco calciatori è stato rivoluzionato e siamo all’inizio del campionato. È perfettamente legittimo essere preoccupati e, sinceramente, mi sarei anche un po’ cagato il cazzo 😉 di passare per “aziendalista” (cito solo uno dei refrain affibbiati, ma dovrei iniziare da “commercialista”, che non sono).
Qui non si tratta di obiettare alle preoccupazioni o fare le pulci a dichiarazioni — o meglio ancora — decisioni rilevanti. La cosa, a mio avviso, insopportabile (ripeto allo sfinimento: “cazzi miei”) è leggere affermazioni ripetute, che diventano teoria, che diventano una linea di pensiero consolidata con pretesa di essere motivata, rispetto al ritorno al passato. Richiamando, tra l’altro, il passato recente come termine di paragone: “come Preziosi”.
A me di andare di moda o di cercare consenso interessa un cazzo. Dico quello che penso, ambisco a motivarlo perché mi piace distinguere parole e fatti. Se piace, sono felice — ci mancherebbe — se non piace, me ne faccio una ragione.
Che sia successo un patatrac mi sembra evidente — abbiamo speso tempo e consumato le dita a descriverlo — ma non ho coscienza di politiche societarie in danno al Genoa CFC, se non il timore fondato rispetto al rallentamento del consolidamento societario e sportivo in atto.
Non mi dilungo a rappresentarti le differenze tra noi e l’Inter (capisco il messaggio, ma sai meglio di me che non stiamo parlando di situazioni paragonabili), né voglio ricostruire in dettaglio da quando ho iniziato a reclamare dichiarazioni complete e coerenti otto mesi fa, e non oggi. Proprio a valle della famosa assemblea, dove trovai grosse incongruenze nel dichiarato.
Nemmeno mi esercito a commentare linee editoriali esterne o interne al Genoa, anche se mi pare solare la frattura di certa stampa rispetto al Genoa CFC. Conseguenza di una diatriba di cui assistiamo agli schizzi e ai capricci, senza comprenderne in profondità i motivi. Senza fatti, non commento opinioni.
Non lo faccio perché ci metto un amen, in questo clima, a passare da “aziendalista” a difensore di Blasquez, “cooperazionista”. Forse lo hanno già scritto. Nel mio delirio onirico notturno io difendo il Genoa CFC e commento l’evoluzione della solidità dello stesso nella situazione data.
Prendo atto di essere rintuzzato ogni volta che scrivo, (le stesse cose di sempre) mentre imperversano affermazioni e paragoni che, più che discutibili, mi appaiono offensivi. Non tanto per me — ho le spalle larghe — ma per il nostro dibattito in generale.