Ciao Zato e Taliban 😉
A parer mio vicenda Ddr non è legata interamente a questioni di campo, certamente non ai risultati delle prime quattro giornate che mi appaiono come come una scusa per risolvere un problema di rapporti tra allenatore e dirigenza, vera causa dell’esonero.
Sempre più spesso le società pretendono il “taci e allena” preferendo affidare la gestione reale, anche tecnica, a figure meno esposte (e più affidabili dal loro punto di vista).
Più volte ho parlato del modello Udinese, dove i Pozzo hanno intrapreso da quasi un decennio la politica di utilizzare allenatori con contratti di un anno a basso costo, prendere o lasciare: Gotti, Sottil, Cioffi, Tudor, Oddo e Velasquez con i subentrati (Nicola, Cannavaro, ritorno di Cioffi) mai confermati nonostante un paio di salvezze rocambolesche.
Oggi hanno Kosta Runjaic in panca ma la musica non cambia: tre-cinque-due (e sue varianti), mercato di esclusiva pertinenza della società e pedalare. Se ti monti la testa, vuoi aumenti di ingaggio o peggio contratti pluriennali, accomodarsi e avanti il prossimo.
Tornando a Roma il problema è che il mercato è andato per la sua e De Rossi si è incazzato a bestia perché chiedeva X e arrivava Y, i Friedkin e la AD greca Lina Souloukou lo hanno rinnovato e forse pensavano di poterlo gestire a bacchetta dopo avergli regalato il “sogno” di allenare la sua piazza (la più instabile e rognosa dell’intero panorama italiano): sono volati gli stracci e hanno pensato bene, da incompetenti quali sono a proposito dei soldi che risolverebbero tutto, di ingaggiare il metallaro.
Ivan Juric mi sta simpatico e lo ricordo volentieri, nonostante i risultati patetici da mister del Genoa di cui incolpo il delinquente all’epoca ormai fuori controllo, ma è permaloso ed estremamente suscettibile rispetto agli umori della piazza e le critiche di giornalisti e tifosi.
Uomo sbagliato al posto sbagliato: ha le stesse probabilità di durare più di cinque mesi di quelle che ho io di vincere il superenalotto di cui non compro la schedina.
Ha piantato un pippone e sbroccato al Toro, piazza dall’encefalogramma tristemente piatto, perché due vecchi nostalgici del tremendismo hanno osato criticarlo per aver detto (giustificatamente a mio modo di vedere) che la piazza è frustrata e pretende senza dare. Figurarsi come può reagire alla maggicca tra un milione di sclerati che non fanno altro che sbraitare con la bava alla bocca ventiquattro ore al giorno.
Essendo che un po’ cioccato lo è sempre stato avrà accettato de panza, pecunia not olent, però mi sembra un “dead man walking” prima di iniziare… lo scrivo sperando sinceramente di portargli buono (a lui e non certo alla iomma che mi grava pesantemente sul belino ndr).