Lo yoga non è uno sport e non è una disciplina. Chi lo pratica, come il sottoscritto anche se con più difficoltà ultimamente, sa bene cosa è e dove porta. Ha un rigore che non costa fatica e una leggerezza che sgorga da sé. Eppure anche quella pratica, che io definisco sacra, è svenduta, interpretata, proposta come un toccasana o una rivoluzione nel campo psicofisico in mille salse. Ma il contenuto è uno solo, lo scopo uno solo. Leggendo qua e là di proposte mi viene da accapponare la pelle come quando critico la mia pigrizia. E mi rattrista.
Gli sport vivono il declino dell'umanità, sono intrinsecamente legati ad essa e la caduta senza freni è inevitabile. Calciatori senza tecnica di base adeguata, tennisti che non sanno cosa sia la rete, sprinter che vien da dubitare dei risultati ad effetto e delle involuzioni repentine.
Mi sono spiegato, spero.