Condivido un po’ tutto quanto avete riassunto sopra. Mi piacerebbe tanto poter rispondere a Edo su quando “saranno pronti”: il check-up del paziente fotograferà l’attuale stato di salute ma potrà dire molto meno su quello futuro che si basa su comportamenti e volontà spesso imperscrutabili.
Se il soggetto attacca di fumare tre pacchi di Marlboro al giorno e bere cognac a colazione oppure la moglie e le amanti lo mandano in rovina, quello non possiamo prevederlo.
Riguardo alle regole di buona gestione che più interessano, ovvero l’allestimento della squadra, non guardo tanto ai nomi dei giocatori ma al valore degli stessi per fasce.
La prima è costituita dall’infrastruttura, cioè i calciatori sopra i ventisette/ventotto anni che garantiscono la stabilità in categoria e supportano l’inserimento dei giovani. Costituiscono la dorsale della squadra ma soprattutto ne rappresentano la stabilità ed il livello, dal momento si deve alimentare il tutto vendendo due/tre prospetti ogni anno:
Badelj, Bani, Malinowski, Messias, Stootman, Thorsby, Haps, Sabelli, Ekuban, Leali.
Viene naturale concentrarsi su altri giocatori e sui prospetti ma è qui sopra che dobbiamo migliorare se vogliamo scalare posizioni in classifica. Sia facendo salire qualcuno della fascia successiva - Vasquez, Vitinha o anche il Gondone se vendessero altro - ma soprattutto avendo il coraggio di mollarne qualcuno (trovano quasi tutti chi è disposto a pagargli un ingaggio) per salire di livello. Per farlo devi aumentare la media degli stipendi abbassando il numero di giocatori complessivi gestiti, rischiando un paio di anni di dover vendere di più se non incrementi i ricavi con l’Europa attraverso i risultati conseguiti l’anno successivo.
La seconda fascia è quella dei prospetti “formati”, dai ventitré ai ventisette, la più delicata da toccare e difficile da coltivare. E infatti: Gondone, Martinez, Vasquez, Retegui, Vitinha non tuo, Martin, Bohinen, Vogliacco e stop
Le cessioni più dolorose stanno qua, perché se giocano da noi in quella finestra di età e sono importanti (escludiamo gli ultimi due perché in Martin ci voglio ancora credere), dovresti iniziare a pensare di tenerli perché difficilmente vanno sopra i trenta/quaranta milioni e prima o poi, non so dirti quando caro Edo, dovremmo iniziare a farlo.
La terza fascia, quella più intrigante, sono i prospetti da ventitré anni in giù: Frendrup, Ankeye, De Winter, Spence non tuo, Matturro. Qui la differenza la fa l’allenatore per valorizzarli e lo scouting per fare in modo di averne almeno tre titolari o subentranti in grado di dare un contributo. Se ragioni nell’ottica di realizzare è in questa fascia che si fanno gli affari sopravvalutando il prezzo.
Tutti diamo per scontata la cessione del Gondone ma se riflettiamo, seguendovi, per riscattare Vitinha e Spence trovo addirittura più probabile la cessione di Frendrup… vedremo. Il secondo vezzo personale lo metterei sulla vendita di Martinez al posto del Gondone nella stessa fascia.
A me fa riflettere questa ripartizione dei calciatori in rosa perché, paradossalmente, il fatto di risultare più scarsi nella fascia più facilmente operabile, ovvero quella della dorsale dei quasi trentenni, mi rende più ottimista al netto di colpi di testa o politiche al ribasso al momento non così probabili (sgrat). Senza illudere nessuno perché un paio tra Gondone, Martinez, Frendrup e Vasquez dovrebbero venderli sicuro.
Se però operassero come si deve, mettendo alla fine dei soldi perché spesso non viene compreso come incassare oggi può consentire di investire impegnando valori anche superiori su esercizi futuri ma su basi solide, qualche posizione in classifica potremmo davvero scalarla.
Un abbraccio.