edoardo777
"Sicuramente qualcosa non torna in termini di presenze e in alcuni casi sociali relativi ai paesi di provenienza.Ricordo a tal proposito un'episodio che mi lascio'perplesso qualche anno fa':partita di Europa League,mi sembra tra Udinese e Larissa(o Paok Salonicco),con la Grecia in piena macelleria sociale inflitta dalla BCE.Ebbene,quasi seimila tifosi greci in trasferta.Dove cazzo avevano trovato tutti sti soldi per farsi questa gita,visto il livello di miseria sociale in cui stavano imperversando?(se pensi che un mio collega viola,per andare ad Atene un giorno per la finale di Conference, ha pagato tra volo e partita, senza nemmeno fermarsi una notte €700..).Sovvenzione di stato?Connivenza da parte del club nel fornirgli parte delle spese?boh..L'unica cosa che giustifica ed unisce le tifoserie che hai citato, è il senso di appartenenza al concetto di nazione per un popolo.In alcuni casi è estremo ed legato ad un concetto di martirio dietro(i Serbi glorificano ancora oggi la loro nazione dietro all'episodio del Kosovo Poljie nel 1387,luogo dove avvenne la battaglia della'Piana dei Merli'in cui venne ucciso l'imperatore Alessandro),altre sempre ad avvenimenti storici cruenti,ma con sviluppi magari positivi per la loro sorte che ne hanno cementato il senso di appartenenza. In tutto questo noi,siamo un'anomalia, in quanto non popolo come la ex federazione Jugoslava e che come loro saremmo in guerra civile se al centro della penisola non ci fosse il Vaticano,riusciamo ad essere coesi quando la convenienza lo rende imprescindibile,a differenza di un moltiplicatore storico sociale ben identificabile..(e facciamo cantare l'inno a squarcia gola a chi,nel fondare la nazione,hanno derubato i soldi e sono stati abbandonati all'anti-stato..un'autentico capolavoro psicosociale)"