Ianna

😂😂😂 d’ora in poi ti chiamerò… Generale Ianna(cci) 😂
Ma è ovvio che le varie nazionali si accaparrano stranieri talentosi per semplici motivi di convenienza sfruttando le più remote parvenze di italianità, basta farsene una ragione senza pretendere che si imparino a memoria l’inno, con tutto che sogno un mondo senza eserciti e senza confini, per cui sai cosa me ne interessa dell’inno…si vede che non mi conosci di persona 😂😂😂

  • Ianna ha risposto a questo messaggio

    AleR
    Accetto sia il nomignolo simpatico e molto, che l'ultimo capoverso.😂
    Come vedi sono molto più tollerante di quel che si dice in giro.
    Basta sapermi prendere😄
    Ianna

    Polonia Olanda per la Polonia ha segnato Buksa 😱😱

      edoardo777
      Questa è fantastica🤣C'è poco da fare sei un numero uno assoluto🤣🤣🤣🤣
      Sono comunque curioso di vedere quanti ne hanno così forti, lì in mezzo, a questo punto.
      ForzaVecchioCuoreRossoblu

      Bortolazzi

      Tutto molto condivisibile Mario.

      Mi permetto di aggiungere un solo concetto: il trasporto verso la nazionale è molto legato ai protagonisti in campo. Fino alla prima metà degli anni 80 (prima del Berlusca sostanzialmente), i calciatori non erano affatto prime donne e, pur guadagnando, finivano la carriera con tre appartamenti e il tabaccaio per garantirsi un introito post carriera.
      Questo almeno per i molti, al netto di una manciata in grado di continuare allenando.

      I famosi oriundi si fermavano a vivere in Italia, basti pensare a gente come Sivori e Altafini, finendo la carriera avendo indossato un paio di maglie.

      Hai citato l’ imperitura formazione dell’82: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Altobelli/Graziani, Antognoni, Rossi.

      Nove undicesimi (tolti Collovati e Rossi) sono stati simboli autentici delle squadre di appartenenza, simpatiche o meno con riferimento al blocco Juve.

      Dal punto di vista del trasporto fa tutta la differenza del mondo secondo me rispetto a figli e nipoti del Sig.Bosman avvezzi a mollare qualsiasi origine per scroccare contratti milionari inchiappettando le squadre d’origine “a scadenza”. Solo per fare un esempio, come si fa ad affezionarsi a Gigio Donnarumma? per la verità questo vale pure per il Genoa e rimango perplesso quando, ad esempio, non trovo condivisione se commento negativamente la scelta di Thiago Motta (legittima, per carità, ma particolarmente abrasiva dal mio modesto punto di vista).

      Concludo affermando che “accusare” l’Italia di utilizzare forza fresche non autoctone appare francamente ridicolo, essendo la nostra nazionale l’ultima ad arrivare a questa soluzione dal momento in cui Germania e Francia, ovvero le nazionali più vincenti degli ultimi anni con la Spagna, sono zeppe di calciatori provenienti da ex colonie oppure stranieri belli e buoni senza neppure il bisnonno di Sestri Levante come il tanto vituperato Retegui.

      Non oso paragonare la nazionale italiana al Genoa… se perde mi spiace ma senza farmene un cruccio, ok; però la tifacchio moderatamente senza imbarazzo alcuno . Nelle eliminatorie dei massimi tornei me la guardo in modalità “supporter”. Perché se giudico mi faccio mille problemi, ma se confronto non è che glia altri hanno troppo da fare gli splendidi da ogni punto di vista.

      Alcune partite, come contro Francia, Germania e Olanda le sento particolarmente e quando li purghiamo godo come un riccio anziché no 😉

        4Mazzi affermando che “accusare” l’Italia di utilizzare forza fresche non autoctone appare francamente ridicolo

        Esattamente, ridicolo come altri j’accuse insensati e solo fini a se stessi

        4Mazzi Alcune partite, come contro Francia, Germania e Olanda le sento particolarmente e quando li purghiamo godo come un riccio

        Idem 😉

          4Mazzi Fino alla prima metà degli anni 80 (prima del Berlusca sostanzialmente), i calciatori non erano affatto prime donne e, pur guadagnando, finivano la carriera con tre appartamenti e il tabaccaio per garantirsi un introito post carriera.

          Cento per cento d’accordo. Poi aggiungiamoci che nel 78 avevo dieci anni e nell’82 ne avevo 14, per cui quelli erano gli eroi della mia infanzia e tutto il mondo attorno alla nazionale e al calcio riverberava in modo più profondo nella mia testa di ragazzino…

          Genoasi

          In generale, io trovo singolare non guardare gli europei o i mondiali a prescindere dall'Italia. Ci sono partite interessanti e squadre più o meno simpatiche. Agli europei di atletica o alle olimpiadi, per esempio, l'interesse non era legato ai risultati degli italiani. Adesso forse sta cominciando una deleteria sindrome Sinner anche il atletica grazie a certi risultati degli azzurri, ma fino all'altro ieri io (e penso molti altri) ero solo curioso di vedere atleti di ogni parte del mondo e le loro performance. In certe gare femminili, lo confesso, il mio maggiore interesse era per le inquadrature di presentazione prima dell'inizio delle gare. La bellezza plastica dei corpi nell'antica Grecia era una sorta di religione, quindi mi sento in buona compagnia.
          Concordo che un maggior interesse, se non tifo, è spesso collegato ai giocatori più rappresentativi. Credo che l'ultimo sia stato Baggio, per il quale tifavano perfino stranieri di mia conoscenza. Oggi è più difficile per le ragioni che ben ha espresso 4Mazzi e per le speculazioni sui campioni di copertina, buoni per far vendere merendine.
          Quanto alla "italianità" dei giocatori, sono argomenti che lascio ben volentieri ai Gasparri di turno. A meno di usarli per il menaggio. Un ricordo.
          Nel 2000 mi sono trovato al tavolo di una riunione molto formale subito dopo la vittoria della Francia agli europei. La riunione aveva luogo vicino a Nimes, in uno dei prestigiosi complessi di Listel, che è il maggiore produttore di vini francese (60 milioni di bottiglie all'anno di gris de gris), non per qualità ma per quantità. Listel è anche proprietario di enormi estensioni di terre selvagge sulle lagune della Camargue, tra saline e cavalli. Io ero lì, accompagnato dalla mia équipe tecnica, per definire gli accordi in vista dell'autorizzazione a girare parte di un documentario in alcuni territori delle saline interdetti alla presenza umana. I francesi di Listel erano molto cool, come sono quasi sempre i francesi. In attesa di cominciare la riunione è iniziato un cazzeggio sulla finale vinta, soprattutto dopo che hanno scoperto che il mio cameraman e il mio tecnico del suono erano italiani. Inutile dire che i francesi in giacca e cravatta hanno subito assunto un tono piuttosto supponente nei confronti dei miei due colleghi in jeans e gilet da cacciatore. Io, zitto. Ad un certo punto il semidio di Listel mi tira in ballo, come svizzero neutrale. "Sentiamo cosa ne pensa uno Svizzero della vittoria della Francia".
          Esito un attimo chiedendomi se sia il caso di mordermi la lingua, ma poi, ragazzi, una buona battuta vale anche la morte.
          E solennemente dico:
          "Credo che sia un fatto epocale, di grande rilievo..."
          Espressioni compiaciute dei francesi. Proseguo.
          "Infatti è la prima, e forse ultima volta, che una squadra africana vince gli europei".

          Silenzio imbarazzato.
          Mi sono gocato i bonus, ma il documentario l'ho girato lo stesso.

          D'altra parte due o tre giorni dopo, intervistando un enologo di Listel di origine spagnola, alla mia domanda su come si viva in quella terra di frontiera (la Camargue), il personaggio mi risponde: "Si vive molto bene, anche perché qui siamo in Francia, ma i francesi sono pochi".

          4Mazzi
          Aggiungerei la sempre diversamente simpatica Inghilterra, boriosa e arrogante e che spero non vinca nulla manco quest’anno.

            Jena

            Averli purgati a Londra tutti eccitati di tornare ad alzare un trofeo dopo il furto del ‘66 mi ha procurato un godimento sublime… 🖕😇😅

            Sembra che, ragionando vicino al filo dei luoghi comuni, siamo tutti d'accordo sul fatto che i valori sono livellati; d'altro canto per ora non ci sono stati risultati a sorpresa che in generale non mancano in queste competizioni.

            • mashiro ha risposto a questo messaggio

              Bade1967 è anche vero che le favorite son tutte squadre che "non possono perdere", quindi arrivano preparatissime e tirate a lucido.

              Intanto oggi, per gli appassionati dell'evento e non solo dell'Italia, due fatti eclatanti.

              1. Il CT della Polonia con completo cammello e gilet a quadri tono su tono, più cravatta scura. Sembrava appena sceso dall'Orient Express del 1920.
              2. La Danimarca per 100 minuti di partita con risultato in bilico che NON UNA SOLA VOLTA accenna a una protesta con l'arbitro. Mai. Sembrava di vedere la Roma.

                edoardo777 come ti è sembrato il centrocampo della Danimarca? Così forte da poter snobbare Morten?