Sono arrivato alla fine del mio viaggio estivo. I miei deliri, supportati dalla saggezza e la pazienza di Alfredo e il contraddittorio di Maurizio, hanno inteso darvi qualche spunto – magari poco originale avendo saccheggiato un autore in grado di impormi profonde riflessioni – su un modo diverso di intendere la storia dell’umanità e “leggere” l’attualità e le profonde trasformazioni in atto con occhi diversi.
Perché, come detto, con la nuova rivoluzione bio-tecnologica e digitale dobbiamo fare meglio che con quella industriale, costata due guerre e milioni di morti; le bombe atomiche e le interconnessioni economiche globali non lo consentirebbero.
Il potere di basa sulla collaborazione delle masse e ha bisogno di fatti e di narrazione. Per questo, a tutte le latitudini, sono state inventate le religioni: il collante per gestire le masse a cui, comunque, va dato in primo luogo da mangiare.
La Bibbia, il Corano e i Veda sono come Harry Potter, mi scuserete e spero lo faccia in particolare Maurizio, ma la penso così: narrazioni metaforiche pervase da grande saggezza.
Utili a far cooperare le masse come lo erano le religioni ancestrali animiste o gli dei greci e romani. Dopo duemila anni di cristianesimo, queste ultime sembrano favole ridicole, ma la differenza con un Dio che ama incondizionatamente il peccatore per mandarlo, nel suo amore infinito, all’inferno a bruciare in eterno tra atroci sofferenze non mi appare così rilevante rispetto a Zeus, Afrodite o Mitra (tra l’altro in debito conto quando il cristianesimo è diventato, poffarbacco, religione di Stato).
Quando la funzione sociale delle religioni classiche ha mostrato la corda, con la crescita dirompente dell’umanesimo e dell’individualismo, ne sono state inventate di altre: le religioni laiche come il liberalismo, socialismo ed evoluzionismo.
Zii, figli e nipoti, come ad esempio il nazionalismo (di nuovo attuale nonostante la reale impossibilità di chiunque di sganciarsi dall’economia globale interdipendente) sono ancelle della religione. Quando i precetti religiosi concretamente utilizzati per garantire l’ordine si sono dimostrati insufficienti e recepiti come contradittori, occorre andare in soccorso.
“Siamo ignoranti e facciamo affidamento sulla conoscenza degli altri”.
Pensate a cosa riusciremmo a combinare senza affidarci alle competenze altrui, oppure senza contare sulla fiducia negli altri come sul fatto diano valore ad un pezzo di carta colorata senza alcun valore intrinseco quale sono i maledetti “soldi”.
La maggior parte delle nostre idee è plasmata dal comune pensiero di gruppo piuttosto che alla nostra razionalità individuale, e ci atteniamo a queste concezioni per lealtà di gruppo.
Non riesci convincere, anche su Qdm, dell’ineluttabilità di determinate politiche societarie del Genoa CFC mostrando decine di fogli con i dati che dimostrano in che condizioni la Società è stata lasciata e come si sta tentando di risanarla: vendi un fantasista e Blasquez diventa “come Preziosi”.
La maggior parte della gente non gradisce troppo i fatti né sentirsi stupida: il potere del pensiero di gruppo è tenace e paradossale.
D’altro canto, il potere distorce la verità, gli uomini di potere non hanno tempo di pensare ne sono aiutati dagli interlocutori, troppo impegnati a blandirli per ottenere briciole attraverso decisioni favorevoli. Devono agire e sono spesso, a loro volta, utilizzati. Se qualcuno pensa lo facciano con una visione lucida del mondo, si sbaglia: troppo complicato!
La verità ha bisogno di tempo da perdere: riflettere, ascoltare chi non ha interesse, leggere idee balzane e discernere tra emerite baggianate e profonde verità. Mediamente sostenute da avanguardie visionarie e anarchiche (per dirla alla Edo), capaci di smascherare in anticipo le cazzate che si mostreranno tali alle masse solo dopo immani sofferenze. Perché le narrazioni (favole) sono apparentemente innocue ma la sofferenza è reale.
Il potere è strutturato in modo tale che coloro che non si danno da fare per sapere possono rimanere nella più beata ignoranza, e coloro che fanno lo sforzo si renderanno conto che è molto difficile scoprire la verità.
In soccorso, per le coscienze più travagliate e le sensibilità spiccate, viene sempre la morale delle intenzioni: non so cosa fanno, ne ho colpa?
Oppure, ancora meglio, “lo vado dicendo che sono degli avidi assassini, not in my name”. Ma se l’intenzione è opposta ma mangio in quel fienile e mi abbevero a quella fonte, la mie buone intenzioni salvano la mia coscienza?
L’amara verità è che il mondo è diventato troppo complesso e noi si fa ancora riferimento a valori di 5.000 anni fa.
“Il potere della cooperazione umana dipende da un delicato equilibrio tra verità e finzione”.
La propaganda, il genio di Goebbles (di loro mille volte una bugia e diventerà verità), Stalin con in braccio la Russia bambina, oggi Biden, Putin, Trump o la Meloni. Poco è cambiato in realtà se non la velocità della comunicazione che ci ha portato nell’era della “post verità”.
Non ho ricette particolari, nemmeno la presunzione di aver compreso molto di più di quanto vi ho raccontato, annoiando i più, in questo torrido agosto.
Magari qualche consiglio pratico, non risolutivo, come informarsi da mille fonti attendibili. Leggerle fidandosi in primo luogo dei dati, dei fatti, diffidando dalle narrazioni non supportate.
Fare lo sforzo di comprendere pubblicazioni scientifiche, numeri e statistiche… non spiegano tutti ma fanno maggiore fatica ad essere manipolati. Selezionate accuratamente dove informarvi e non fatelo mai da una fonte unica: a gratis troverete solo distorsioni pubblicitarie.
Anche nei rapporti interpersonali contano i fatti prima di belle parole e dichiarazioni di intenti. Non credete alla gratitudine ma ricercate la reciprocità. Con mogli, figli e negli affari, a qualsiasi livello.
Se generate un sentimento di reciprocità le probabilità di ottenere qualcosa di congruo in cambio salgono vertiginosamente. Diversamente saranno sempre rapporti “dominante/dominato” e, se va di culo, troverete uno dominante meno cattivo o un dominato meno infame.
Grazie ancora a Mashiro… per quanto mi riguarda puoi andare di lucchetto.
“Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming
Cerco un centro di gravità permanente…"
Franco Battiato