Nick Ti rispondo in una maniera prolissa, perdona e porta pazienza 🙂
Io faccio una debita premessa: per me gli allenatori di calcio sono come le moto o le macchine: ognuno sceglie quello che più gli piace, se uno ha l'onestà intellettuale di riconoscere che un Ferrari e una Rolls sono macchine belle nel loro segmento di riferimento la discussione fila via liscia. Resta che se tu mi presenti un clone cinese della Ferrari e io un clone della Rolls possiamo rispettivamente dirci che fa cagare.
Questo per dire che se io avessi fondi illimitati per fare una squadra di calcio chiamo Carlo Ancelotti e gli dico fai tu.
Per me dovrebbero scrivere in ogni corso da allenatori stampato in testa: io dò delle regole per fare la fase difensiva, la fase offensiva deve essere di istinto dei calciatori offensivi.
Che per altro è una cosa che dice anche Allegri.
Altro allenatore che da DS con tanti fondi anche se limitati prenderei di corsa.
Tu probabilmente faresti altro e se scendiamo a livello terra, mi pare evidente che le differenze si ingrandiscano.
E qui mi rifaccio a Gilardino: a me il Gilardino che prende un ala\trequarti islandese ne carne e ne pesce gli dice vai a cercarti la posizione in campo e fai goal è l'allenatore che mi fa godere.
Perché ha tolto lacci e lacciuoli da un talento pazzesco e lo ha reso un giocatore determinante, lavorando anche e soprattutto sulla testa, forse troppo visto che Gudmunsson è diventato una specie di tennista del calcio: ci vogliono 2 palloni 1 per lui l'altro per gli altri 21.
Però quel Gila lì è uno che ti fa venire voglia di comprare trequarti anarcoidi a ciclo continuo, dei piccoli Gudmunsson o Dybala, dei Vinicius..quella roba lì è IMHO calcio allo stato puro.
Per me molto più che correre a 100 all'ora 90 minuti come dei forsennati o passarsela inutilmente per ore muovendo la palla da destra a sinistra, avanti e indietro finché per sfinimento uno degli altri sbaglia il movimento e tu vai in porta.
Per me una squadra forte e completa è una squadra che palleggia quando deve palleggiare, pressa quando deve pressare, difende quando deve difendere e sa gestire senza bisogno dell'allenatore quale tipo di azione offensiva viene bene.
Di quel Genoa di Gilardino mi piaceva questa abilità che era più marcata in B che non in A di scegliere la soluzione per attaccare e portarla a casa.
Chiaramente erano tutte squadre limitate: una costante delle 2 stagioni con Gila era il poco uso degli esterni, per cui si è distinto un generoso corridore come Sabelli, chiamato più spesso a correre che non al fraseggio o al cross.
A me piace, ma mi rendo conto di essere una mia perversione, che si giochi a ritmi tendenzialmente bassi e con pochi tiri e poche occasioni per parte.
Il Genoa del primo tempo col Venezia e con la Juve da meno di 10 tiri complessivi con i portieri inoperosi è per me arte allo stato puro.
Vuol dire che ai tuoi avversari non hai quasi mai lasciato il tiro o l'azione, sempre schermandola bene.
Fino al goal dell'Hellas la partita con il Verona era perfetta: 0 tiri loro, 2 occasioni da goal giganti per noi.
Poi ti è mancata la qualità dei singoli che ha fatto la differenza tra metterla fuori e metterla dentro.
Ma più in generale sono un vecchio di merda per cui lo 0-0 è la partita perfetta. 🙂
Soprattutto se poi io dalla mia parte ho il giocatore che si inventa la giocata dal niente e sono più bravo di te a metterlo in condizione di farla.
Io penso che Gilardino sia pronto a fare è salire di livello ma in una squadra fatta e finita, dove puoi lavorare con calma, con gerarchie abbastanza chiare e poco remescio sul mercato.
Un rischio che si è preso Palladino è quello di andare ad allenare una squadra rivoluzionata ma che ha chiuso il mercato praticamente il 30 Agosto, infatti la Fiorentina sta facendo fatica perché comunque a Palladino manca ancora quell'esperienza da allenatore sgamato di gestione della partita.
Ti mancano proprio le panchine da pro per magari trovare la soluzione giusta dalla panchina e sfangarla "d'esperienza".
Un Baroni con 20 anni di panchine al derby non toglie mai Badelji sull'1-0: non è questione di dove hai allenato, è che non commetti proprio la leggerezza perché ci sei già passato, l'hai già commessa.
Non so come dire: se sei in motorino e piove, fai una strada che ti rendi conto che non ha proprio grip e sei con un motorino in rodaggio, vai su delicato e chirurgico e la sfanghi anche se sei un pilota mediocre: sai che quando piove se vai delicato la porti a casa e sfrutti più la delicatezza che le caratteristiche della moto. Al contrario uno più sbarbatello tende a fidarsi più della moto o delle sue convinzioni: a volte ti tocca darcela, altre te ne accorgi per tempo.
Per questo per me era impensabile che andasse in posti dove lo scorso han fatto male e che col senno di poi han chiuso le squadre tardissimo: non è abbastanza carrozzato, Conte stava perdendo le prime 2, Fonseca ha trovato il guizzo nel derby se no ora era a casa, immaginati uno con 50 panchine laddove han faticato/fallito allenatori da 20 anni di panchina.
Devi avere tempo per lavorare, non ti si possono inserire dei titolari a campionato in corso: il calcio a quei livelli lì è chimica, devi studiarla nei minimi dettagli e essere perfetto.
Può essere sufficiente sbagliare 1 sola scelta per farla finire 4-0.
Nel derby ti è bastato passare dalla estrema capacità di leggere le traiettorie di Badelji a quella appena sufficiente di Bohinen e un taglio da esterno verso il centro da seconda categoria è diventato il pari; con l'Hellas ti è bastato tardare il cambio di Messias, che era in ritardo nel posizionarsi per far saltare la tua fase difensiva e prendere goal.
Questo vale per tutti gli allenatori ma si amplifica con Gilardino: se tu fai poco volume devi determinare quando attacchi e non permettere agli altri di farlo quando difendi.
Trovare l'alchimia per cui queste 2 cose succedano non è affatto banale.
Però appunto vivere tante situazioni diverse ti aiuta a sbagliare meno i cambi ed evitarti qualche merda nel periodo in cui costruisci la squadra e non sei proprio perfetto.
Allenatori che fanno partite da 40-50-80 tiri, con squadre che giocano a ritmi alti, che giocano a prenderle o a darle non han bisogno della perfezione ma del ritmo.
Puoi sbagliare il passaggio, il tiro, la copertura, la diagonale...non importa nel complesso della partita puoi fare 2-1,3-2 quel che è.
Se fai partite più bloccate è più difficile perché il singolo errore è più determinante.
E soprattutto soffri tremendamente la carenza di qualità in determinate zone di campo: ti servono giocatori in grado di determinare a trequarti, se Gilardino riuscirà nell'impresa è probabile che a fine anno Miretti sia un giocatore che ai nostri livelli conta in termini di goal e assist.
Perché è chiaro che per determinare, parola non per caso tanto cara al mister, ti serve che i giocatori in quella zona di campo siano in grado di chiudere l'azione con successo.
Quando manca quello fai proprio fatica.
Gilardino, per quel che ho visto sin qui, qualcosa nei meccanismi ha cambiato per ovviare all'assenza di Martinez e a quella di Gudmusson, le colonne portanti del Genoa arrivato a essere una squadra di centro classifica in A.
Quello in cui IMHO sta facendo molta più fatica è la gestione della partita come ho già detto: da una parte penso che gli manchi il guizzo, dall'altra forse non riteneva pronti determinati calciatori ed ha ristretto le rotazioni troppo o magari è stato lungimirante nel non mandare nella mischia giocatori troppo acerbi preferendo lasciare qualche punto per strada ora e rischiare qualcosa.
La mia preoccupazione, maggiorata dall'infortunio di Malinovsky e dal rivedibile impatto di Vitinha, è che ad oggi a questa squadra manchi la qualità sulla trequarti per fare la giocata determinante che te la sblocca.
Per altro Gudmunsson era un eccellente, anzi fenomenale, battitore di piazzati: Martin batte benino per gli standard Genoa ma siamo lontani da quelle vette. Non per caso in 8 ufficiali su corner ci hai dato un paio di volte nonostante la batteria di saltatori non sia calata per qualità e nonostante non si possa dire che Martin batta male, sin qui non è parimenti pericoloso.
Per altro Vitinha è stato poco o niente pericoloso con la Reggiana, poco o niente a Venezia, poco o niente in generale nonostante compagni di reparto e situazioni siano variate parecchio: sin qui più che un paio di belle sgasate non ricordo. Quindi faccio anche fatica a dire che sia tutta colpa di Gilardino.
Mi viene piuttosto da pensare che ci sia un problema di gestione delle pressioni, che si traduce in una voglia di spaccare tutto con poco costrutto: per altro questa orrenda settimana rischia di aggravare questa situazione invece di ridurla.
Nel complesso penso che a Gilardino sarebbe servito qualche aiutino in più in termini di capacità di risolvere la partita con la singola giocata.
Soprattutto in qualche giocatore di rapido impatto da mettere in uscita dalla panchina per permettere una miglior gestione dei 90 minuti in termini di uomini: il Muriel di Gasperini, tanto per capirci.
Quello che poi gli avrebbe semplificato la scelta dei cambi in quasi tutte le partite che hai perso per averlo tardato o sbagliato.
Più in astratto, detto che le tempistiche di smantellamento della rosa avrebbero reso impossibile il lavoro a chiunque, io questa rosa così com'è sicuramente non la affiderei a Gilardino, perché mi sembra troppo povera di giocatori determinanti, forse la affiderei a Gotti o a Baroni che han allenato rose non troppo diverse.
Con qualche fatica a Juric o a Tudor, già vedo meno bene Gasperini che dopo anni di giocatori di altissimo livello potrebbe fare fatica con giocatori più modesti.
Tralascio ovviamente fattori ambientali, facendone considerazioni asettiche diciamo da Playstation.
Mi pare evidente però che non sarei soddisfatto di nessuna di queste scelte, potendo fare mercato liberamente.
Forse però sarebbero allenatori più adatti di Gilardino alla rosa attuale.
Non di meno io sono un risultatista convinto.
Per me chi fa i punti e centra gli obbiettivi ha sempre ragione, al netto del fatto che sia un professionista e io un dilettante per cui sicuramente ne sa più di me anche quando "sbaglia", se fai gli obbiettivi la strada scelta era quella più adatta al contesto.
Allo stesso modo se non fai i risultati vai a casa anche fossi il mio mister preferito.
Molti mi prendono in giro per il fatto che dopo ogni risultato positivo smarco i punti che mancano a 40: ma ragiono davvero così, se esci dalla traiettoria dei 40 per me vai a casa.
Lo scorso anno passato il traumatico esordio sono sempre stato convinto che la chiave di volta Gila l'avrebbe trovata per sistemare la rosa ed ero confidente che nel girone di ritorno saremmo lievitati perché il tipo di squadra costruita lasciava presagire quello.
L'unico momento in cui ho vacillato è stato quello in cui, post Monza, guardando il passo per arrivare a 40 ho visto il Genoa fuori rotta, assumendo grosse difficoltà nel fare punti con quel calendario.
Quest'anno io avevo, non a torto, molta paura dell'avvio e moltissima paura che questa squadra non avesse qualità e forza anche mentale per giocare partite da vincere: le facce dei nostri il 7 quando abbiamo iniziato a pompare il derby erano tutte un programma.
Io penso che questa squadra se resta nella traiettoria di non dover perdere delle partite dovendo muovere la classifica possa serenamente portarla a casa con Gilardino o con chiunque altro, viceversa la mia impressione è che manchi sia la cifra tecnica che la personalità di giocare partite da dentro o fuori.
Di nuovo: oggi come oggi, 0-0 all'80esimo non hai niente se non pregare Messias per inventarti il goal del vantaggio.
E' chiaro che se a te sta bene il pari, resti nella difesa del risultato e se viene il goal perché gli altri si scoprono bene, altrimenti bene uguale.
Se il pari non ti sta tanto bene allora rischi di doverti snaturare e di perdere la distanza tra i reparti e naufragare: Genoa-Juve è emblematico, errore di De Winter, goal, Genoa che va in pressione altissima, la Juve lo irride con il giro palla, Bohinen viene saltato sulla trequarti offensiva del Genoa e non riesce a rientrare, la difesa rincula invece di uscire forte, Koopmeiners(o chi per lui) trova la traccia in verticale 2-0, game set match.
Ora per me il lavoro che deve fare Gilardino è rasserenare il gruppo che ha vissuto una settimana tremenda, recuperare, si spera, i calciatori e magari allargare le rotazioni anche a quei 3-4 ragazzi che possono aiutare un pelo di più anche in termini di freschezza mentale e di propensione alla giocata determinante, magari trasformare Messias o Vitinha in quel giocatore che esce dalla panchina e te la spacca.
Non dico Pinamonti e non farei uscire dalla formazione il centravanti perché lui non ha sicuro la giocata per scardinare uno 0-0. Anche se con la Juve l'ho visto meno pesante e robotico nei movimenti sul finale, buon segno.
Se ci riesce ha portato a casa la strada scivolosa sotto la pioggia, avendo rischiato di toccare per terra, se non ce la fa probabilmente in una curva finisce per terra.
Io penso che abbia le capacità per farcela perché è uomo umile, laborioso e quindi penso che dopo aver visto quanto può piegare in curva possa farle senza essere troppo brusco.
Ma magari no e dovrà farsi qualche altro giro di giostra per capire. 🙂
Tutto sommato ancor più dello scorso anno, ora mi interessa che il Genoa faccia 40 per cui non avrei problema a mollare Gilardino anche ora se pensassi di trovare qualcuno o qualcosa che riduca il rischio di non farcela, io lo considero un tassello fondamentale per il futuro, discutendo dei conti del Genoa a più riprese abbiamo detto come portare a casa questa stagione possa aprire lo spiraglio perché il ramo sportivo lavori con meno niet, ammesso e non concesso che si debba per forza proseguire con questa proprietà
In ogni caso questa potrebbe essere una chiave di volta della storia del Genoa, puoi capire se la metto a rischio per Gilardino. 🙂