Era opinione diffusa che l'esonero di Gilardino fosse dovuto al suo stile di gioco, mentre rimaneva elevata la stima per l'uomo. Ora sappiamo che non è così. Gli americani non hanno alle spalle una storia plurisecolare. Sono un popolo giovane, che fa riferimento a modelli letterari relativamente recenti. Evidentemente i dirigenti yankee del Genoa non trovavano nella loro giovane tradizione un profilo storico e letterario che si riferisse a Gilardino. Troppo mitteleuropeo, l'Alberto, troppo esistenzialista rispetto ai modelli del bianco sovranista in voga laggiù. Così, per motivi storico letterari, lo hanno sostituito con un profilo più rispondente alla loro tradizione letteraria, assimilabile a tanti personaggi de "La capanna dello zio Tom" e soprattutto al fedele custode delle Dodici Querce di "Via col vento". Invece il gioco di Gilardino, per quel che gli americani capiscono di calcio, non era in discussione. Anzi, era un esempio virtuoso. Al punto che Vieira ha provato a ricalcarlo pedessiquamente, tanto nelle inibizioni difensive, nel non tirare mai in porta, nell'attaccare solo dopo aver incassato almeno un gol. E va dato atto allo zio Tom di aver provato a fare tutto quello che faceva Gilardino dopo notti insonni attraversate dal dubbio, con una formazione messa in campo sorteggiando rapidamente i nomi con i bussolotti del Gioco dell'Oca o della tombola.
Si speculava sul fatto che Vieira fosse stato scelto nella prospettiva di un tranquillo campionato di centro-classifica, invece no, invece si dimostra l'uomo adatto alla lotta per la salvezza, nel senso che garantisce di tenere la squadra sul fondo, laddove anche Gilardino, a parte l'infortunio della vittoria col Parma, la manteneva saldamente.
La fortuna del Genoa è che il Cagliari segnava subito su rigore, quindi la squadra veniva autorizzata ad attaccare per pareggiare. Cosa che avveniva sugli sviluppi di un calcio d'angolo. La battuta dei corner produceva sempre pericoli, soprattutto quando era il Genoa a difendere. Si capiva subito che una finezza tattica di Vieira era quella di fare battere al Cagliari molti angoli, in modo da stancare i difensori che salivano per colpire di testa. Ovviamente, una volta raggiunto il pareggio e aver fallito sullo slancio un facile gol con Miretti, il Genoa lasciava al Cagliari il pallino del gioco, in attesa di subire un altro gol e di essere quindi indotta a riversarsi nella metà campo avversaria per pareggiare. Purtroppo il Cagliari falliva un paio di occasioni, così i rossoblu col Grifone e i rossoblu con le 4 teste di cazzo andavano al riposo in perfetta parità.
Grande curiosità per vedere le mosse del nuovo allenatore e gli eventuali ritocchi alla formazione e agli schemi. La panchina ricca autorizzava lusinghiere attese.
Invece all'inizio non succede niente, salvo che il Cagliari prende il pallino del gioco e si rende pericoloso. È una buona squadra di alta serie B. Putroppo viene allenata da Nicola, che è un allenatore decisamente inadeguato per la serie A. Infatti è un uomo troppo intelligente per la media dei trainer italiani. Ma dopo un gol clamorosamente sbagliato da Gaetano segna il Genoa, con una proiezione di Morten Haaland rifinita in rete da Miretti. Il Cagliari subiva il contraccolpo e qui succedeva il miracolo. Il brutto anatroccolo genoano perdeva le abituali inibizioni e si trasformava in cigno, vedendo e disegnando sul campo linee di volo efficaci in ripartenza. Si rivedeva anche Messias, sospettosamente vivace per uno che fino a ieri era in lista invalidità. Nel finale Vieira si copriva con una linea di 4 diensori puri e la vittoria, dopo tempo immemorabile, sembrava alla portata. Purtroppo una mischia in area finiva con un contrasto spurio di Martin che l'arbitro giudicava falloso, fischiando un secondo rigore per il Cagliari, e la vittoria sfumava.
Enorme prova di Badelj e di Frendrup. Leali sarà difficile da relegare nuovamente in panchina. Vitinha incoraggiante nel finale, mentre Balotelli toccava palla solo dopo il fischio finale di Sozza. La fotocopia del Genoa di Gilardino è stata ritoccata da un quarto d'ora finale d'euforia che lascia intravedere nuovi orizzonti. Peccato che un secondo rigore piuttosto casuale evitava che il coraggio di osare venisse premiato coi 3 punti. D'altra parte hai voglia di mettere batterie di difensori negli ultimi 10 minuti se poi autorizzi l'ingresso in area di gente come Martin del tutto digiuna di mentalità difensiva.
Cambia poco in campo, cambia niente in classifica, la svolta è ancora tutta da vedere. Come suol dirsi, speriamo.
Grande prestazione delle Robe di Kappa che, in pochi giorni, è riuscita a fornire un kit di abbigliamento della taglia adatta alle misure XXXXXXlarge di Vieira.