C'era uno striscione tanti anni fa che recitava:
Puoi girare l'Europa quando vuoi ma Genova nel mondo siamo noi.
Ora si potrebbe ritoccarlo e scrivere:
Puoi giocare quanto vuoi ma se non hai un centravanti non segni mai.
Non si ricorda a memoria Genoana negli ultimi, 3 anni forse anche 5, un secondo tempo in trasferta del Genoa giocato in questa maniera, con trame, identità e personalità.
Dopo aver regalato due gol e partito ad handicap come un cavallo con 70 kg in groppa, la truppa di Viera ha cominciato a giocare a calcio, con calma, senza mai gettare un pallone, senza mai dare l'impressione di non sapere cosa farne.
Ma purtroppo gli interpreti sono quello che sono e se non hai , non dico giocatori di qualità, ma quanto meno decenti che possano giocare in A, subire gol evitabilissimi e recuperarne due per giunta in trasferta su un campo ostico, dove non si fanno punti da lustri, è impresa improba, se non impossibile.
E quando i titolari non sono all'altezza, Cornet non è ancora in condizioni di partire dall'inizio, Thorsby sul morbido fa fatica a correre, speri nelle sostituzioni e cambi.
E che cambi!
I due fiori all'occhiello del Predecessore hanno dato il bianco ma al contrario:
Messias risorto dall'ennesimo infortunio, si è tuffato sei volte , non ha fatto un dribbling e si è pure incartato da solo.
Che qualcuno gli dica che prende più di 2 milioni all'anno, che non siamo al Milan che se si tuffa gli danno le punizioni a favore.!
L'altro fiore , o meglio il Garofano portoghese , è davvero non un oggetto misterioso, ma un mistero di che ruolo abbia , di chi sia il suo parrucchiere e di chi lo abbia segnalato per un investimento tale, che se avesse superato i 5 milioni sarebbe uno scandalo, peggio dei 900 mila euro al mese che danno in Turchia a Morata.
Una azione , anzi due sono lo specchio e il prezzo del suo cartellino:
Appena entrato si trova in area, leggermente defilato e riesce nell'impresa di calciare al primo tiro, dopo massimo 40 secondi dall'ingresso, quindi fresco come una rosa, un tiro che invece di essere indirizzato verso lo specchio della porta, che non è quella dei Ny Rangers, ma di un campo da calcio, lo calcia non si sa come all'indietro, in maniera diagonale, colpendo un suo compagno di squadra.
Non contento e tutto intento a volersi superare, verso la fine della partita in piena spinta alla ricerca di un pareggio che avremmo strameritato, sulla sinistra, da solo riesca a centrare di sinistro un avversario, vanificando una potenziale azione pericolosa e un cross che poteva rivelarsi insidioso.
Con un "centravanti" che mostra due colpi di tacchetti come se fosse Johan Cruyff, perennemente spalle alla porta come un prigioniero Iraniano nelle carceri di Teheran, mai faccia alla porta, mai a proporsi in velocità, in dribbling, insomma assolutamente avulso e fuori del gioco, come si fa a essere decisivi o a tentare di esserlo, se ci si nasconde sempre dietro l'avversario?
Riscattare un giocatore del genere, è come arruolare PierFerdinando Casini al Pd.
Ed è stato fatto, come portare Pinamonti al Genoa.
Al cospetto di una squadraccia come quella viola, con il Raf Guardiola, altro emerito sconosciuto allenatore, autore di una salvezza con il Monza con i traffici di Adriano e i soldi di Silvio, è stato come prendere un pugno in faccia e schiumare rabbia senza reagire.
E questa sarebbe la squadra che vorrebbe essere la sorpresa del campionato, la rivelazione delle future stagioni della Serie A? Tre esempi su tutti:
Mandragora sembrava un cantante neomelodico napoletano.
A Dodo il brasiliano dello Shakhtar, auguriamo insieme alla sua capigliatura un pronto ritorno a Mariupol, alle Acciaierie Azovstal, con la speranza di restarci a lungo se non per sempre.
A quella specie di capitano di Ranieri, che ha esultato alla fine manco avesse vinto la Europa League, con quei baffetti alla Hitler, auguriamo una carriera luminosa in qualche bunker della topaia Firenze.
Infine una parola sul nostro indimenticato ex Gudmundsson:
Si può capire il trasferimento per soldi, si può comprendere l'esigenza di voler cambiare aria per motivi suoi, ma andare a Firenze, senza mai vincere un belino come hanno sempre fatto i compagni di merenda di Renzi, con quella maglietta color becchino, essere in campo come colui che aspetta di prendere in groppa un feretro, ne è valsa davvero la pena?
Lunga vita a Viera e che continui nella sua opera di Epurazione Francese e Rivoluzione Genoana, con una preghiera:
Cambi l'attacco, cambi gli interpreti al più presto, perche se non abbiamo un centravanti, non andremo mai da nessuna parte e i suoi sacrifici e la sua mano , che si vede eccome, sarà perfettamente inutile.
Ianna