Sempre interessanti molti dei vostri post.
Entrando nei temi,ripeto quel che scrivevo qualche settimana fa.
I fatti ( fenomeni per la scienza) che si ripetono, divengono leggi e si inseriscono, per lo meno per quel che riguarda il calcio, in quei dati che non si possono più definire solo casualità o fortuna o destino. Divengono insomma meno opinioni e maggiormente certezze.
In concreto, per fare un esempio, una squadra X, con valori tecnici simili ad altre, se alla fine di un intero campionato vince lo scudetto,con qualche punto di vantaggio sulle concorrenti, anche se gioca un calcio poco “spettacolare”, quella squadra non si puó definire fortunata e quel risultato non è certo casuale.
Tornando a noi, dopo diverse partite, i risultati e la posizione in classifica del Genoa non puó essere solo il frutto di alcuni episodi andati per il verso giusto perchè la squadra non gioca un bel calcio divertente.
Si dovrebbe, tenendo conto del post di Edo e di altri dopo, discutere a lungo anche di cosa significhi lo spettacolo e del perchè, ad esempio, nel calcio puó essere divertente anche una partita in prima categoria e da dove nasce e come il concetto di spettacolo e/o bellezza nel calcio ed in altre attività umane.
Ma,in caso, ne scriveremo un’altra volta.
Evidentemente questa continuità di compattezza e risultati dice alcune cose che divengono, col tempo, un pó più obiettive.
La prima è che la rosa del Genoa di quest’anno, nata da una costruzione frammentata negli anni, ma con buone intuizioni,fino all’estate 2024, e sottoposta a necessità non sportive da giugno all’autunno, è comunque di valore un pó superiore rispetto alle squadre che lottano per restare in A, considerato anche un alto numero di infortuni che sembrano non voler interrompersi.
Per cui forse i “piagnistei” e le “paturnie” ansiogene che si sentivano e leggevano tra l’estate e l’autunno erano eccessivamente amplificate rispetto alla realtà.
Poi il discorso allenatore.
Per me è stato ed è chiarissimo che Viera abbia gestito bene il periodo dal suo arrivo.
Quel che di positivo aveva costruito e lasciato Gilardino, cioè, in sostanza, la compattezza del gruppo, lo ha mantenuto, avendo la saggezza e la maturità ( elementi per me fondamentali in un tecnico) di non sconvolgere nè la squadra, nè l’impostazione precedente.
Per cui senza imporre il suo ego, ma mettendosi al servizio della squadra e della società.
Maturità che lui stesso sottolinea come elemento chiave nella squadra.
Affrontare il Venezia è stata una bella rogna per il Genoa lunedì sera, in particolare nel primo tempo.
Hanno corso, pressato ovunque, costruito situazioni pericolose.
Hanno fatto bene quello che deve fare una squadra di quella forza che si gioca tutto o quasi per provare a salvarsi.
Il Genoa è andato in difficoltà, ma la maturità della squadra si è vista, anche giocando male, nella capacità di non disunirsi nelle fasi di crisi. Questo, oltre al calo del Venezia ed alle sostituzioni del Genoa, ha consentito di vincerla.
Per me, anche ricordando la nostra lunga storia di migliaia di partite mediocri, non è un fatto così scontato.
Altra mutazione, riguarda la capacità difensiva, essendo passato alla quattro, aumentando l’apporto di tutti gli 11 in campo ( sono quelli davanti che iniziano la fase difensiva) e diminuendo le amnesie dei singoli che in A spesso ti costano un gol.
Inoltre una serie di giovani utilizzati, che hanno potuto giocare per un tempo opportuno ed oltre i soliti dieci minuti finali del passato.
Ma l’aspetto per me più evidente di Viera è stato l’infondere un coraggio, in precedenza molto carente, nel provare a costruire più azioni per tentare di arrivare in porta.
Ricordo che scrissi qualcosa in tal senso mesi fa, ricordando quanto il provare a giocare togliesse minuti alle possibilitá degli avversari, come, d’altra parte, notai con soddisfazione quel secondo tempo contro il Napoli ( che fece arrabbiare Conte), dove, finalmente con un pó di continuità e non a spot saltuari o finali disperati,il Genoa aveva tentato e premuto l’avversario costantemente.
È chiaro che, pur essendo palese il cambio di atteggiamento ed il tempo di costruzione, l’efficacia è stata altalenante.
Cioè alcuni discreti momenti e, come contraltare,molte fasi brutte,con azioni sprecate da errori, posizioni e decisioni sbagliate di diversi singoli.
Perchè naturalmente non contano solo atteggiamento mentale o schemi provati in allenamento, ma come i singoli quando hanno il pallone fra i piedi li realizzano.
Quali esempi si possono citare alcuni nomi, tralasciando i molto giovani per ovvi motivi di crescita in corso.
In termini totalmente positivi Pinamonti. Non amo quel tipo di centravanti, ma mi sono ricreduto sulla sua efficacia e sulle sue qualità realizzative. Lunedì sera ha realizzato un gran gol e poco prima un bel tiro con l’altro piede.Merita un plauso per tutto il suo campionato.
Thorsby è un ragazzo encomiabile, utilissimo, bravo di testa, simpatico e generoso,ma, giocando spesso la fase offensiva, non possiede la tecnica e le caratteristiche per rifinire l’azione.
Vitinha, anche lui generoso per l’impegno, ma va e viene da infortuni vari e sta attraversando una fase involutiva che speriamo, anche per le nostre casse, riesca a superare.
Ekuban, generoso,vario ed eventuale come calciatore, gioca poco ( fragile e spesso infortunato) ed oggi pare abbia solo una mezzora nelle gambe.
Infine il famoso Miretti, sul quale ho già dibattuto.
Il mio parere resta quello di un calciatore disciplinato tatticamente, con i piedi educati, ma mediocre, cioè quasi mai determinante nelle varie fasi di gioco.
Vale anche per i singoli il principio che riportavo ad inizio post. Miretti ha giocato molto, in diverse posizioni del campo,e la statistica delle prestazioni, fra errori costanti e palle sprecate, comincia ad essere probante e non solo opinione.
In ogni caso il suo apporto alla fase offensiva risulta per lo meno scarso.
Ora stanno tornando Messias e Cornet.
Ecco questi due, se in forma, per tecnica di base e per la costruzione offensiva, fanno un’altro mestiere rispetto agli altri.
Pertanto se in futuro giocheranno spesso ed insieme, non mi attendo che rompano gli equilibri complessivi e sarà interessante valutare non solo loro come singoli, ma anche i miglioramenti complessivi della squadra nella costruzione, gestione del pallone, nella rifinitura.
Di conseguenza con singoli di maggior livello,sarà anche maggiormente valutabile Viera riguardo il gioco offensivo e persino per l’estetica!
Sempre in alto i cuori!❤️💙