Greif1957
Condivido tutti i post di oggi: Ulbossor, Mashiro e Carlo.
Alla fine della fiera sarebbe bastato uno sforzo per aumentare il margine di sicurezza. Un paio di “certezze” in ruoli coperti da over 25 o da prestiti. Ma la cosa più importante è prendere impegni e metterci la faccia rispetto alle scelte fatte.
Sono convinto del “metodo aziendale”, che non consiste unicamente nella disciplina finanziaria—da tifoso dei conti—ma nella ripartizione chiara di ruoli e responsabilità all’interno dell’organizzazione.
Non è il direttore sportivo a dover disquisire dei budget attribuiti al mercato: lui dovrebbe riceverli e cercare di operare al meglio. Invece è lui ad anticipare, smozzicando mezze frasi, ulteriori mercati al risparmio. Non è l’allenatore a dover disquisire del mix tra giovani ed esperti per valorizzare i primi: dovrebbe ricevere una squadra, secondo ruoli e caratteristiche richieste, e farla rendere al meglio.
Chi manca all’appello sono AD e Presidente. Sono loro a dettare i budget attuali e futuri, a concertarli con la gestione sportiva, a stabilire gli obiettivi conseguenti. Questo silenzio perdura da dicembre 2024. E non mi basta lo slogan sulla “sostenibilità”, perché questa afferisce non solo ai budget e al monte ingaggi, ma anche al valore della rosa—sia nel presente che in prospettiva.
Dal punto di vista delle nostre deduzioni, anche le più sofisticate e analitiche, le cose appaiono chiare. Ma non basta. Serve chiarezza se si vuole invocare unità d’intenti. Serve rispetto se si vuole sostegno nelle difficoltà.
Questo rispetto non lo vedo. E lo dice uno che, via deducendo, non trova grandi motivi di contestazione rispetto agli investimenti su settore giovanile, women e strutture. Ma via deducendo si possono prendere fischi per fiaschi. E una politica prudente di prospettiva può essere confusa con una politica al ribasso, senza possibilità—nemmeno prospettica—di investimenti.
Il giorno della marmotta: il ripetersi continuo di situazioni monotone e cicliche, in ragione della mancanza di ambizioni. Se non quella di estrarre valore dal Genoa, senza consentirci di sognare.
Questo dubbio devono levarcelo con i fatti. E se non sono in grado di fare le cose concrete oggi, ma domani, si devono impegnare con un programma verificabile nel tempo. Aspetto (sempre meno) fiducioso.