Si gioca lunedì sera: il Genoa ha chiuso la 3a, aperto la 4a, chiude la 5a.
Poteri dello spezzatino televisivo.
Si gioca post Genoa-Empoli di coppa Italia di cui parliamo nell'apposita discussione, che mette chiaramente in dubbio molto di quanto vi sto per scrivere sul Genoa.
La Lazio fuori dalle competizioni europee e piuttosto malconcia tra il derby e un estate passata sotto i paletti di un mercato bloccato per via dei vincoli di bilancio è in abbastanza chiara difficoltà: tutte caratteristiche di solito il Genoa da buon samaritano converte in una sconfitta. Almeno così dice la storia, speriamo di sfatarla.
Con la banda di Lotito non si quaglia da qualche tempo: in quel dell'Olimpico la gioia è recente, goal di Retegui in panca Gilardino a innescare il centravanti azzurro nato in Argentina, un biondo con la 11 che qualche soddisfazione ce l'ha regalata prima di finire frettolosamente venduto.
Ultimo successo del Genoa tra le mura amiche targato Mimmo Criscito al '93esimo, uno dei più bei goal della carriera rossoblù del laterale campano.
Ultima partita quella delle proteste della Nord conclusa frettolosamente con l'espulsione dell'esordiente Otoa dopo 20 minuti.
Dicevamo Lazio. In panca Sarri, quindi 4-3-3 come marchio di fabbrica, zona, triangoli e tanti dogmi.
In porta il buon Maurizio ha dato le chiavi al 32enne Provedel, con Mandas tornato a guardare il campo dalla panchina nonostante le buone prove della scorsa stagione che lasciavano presagire un avvicendamento.
Difesa a 4 guidata da Romagnoli con al suo fianco il solido Gila.
A sinistra più facile l'ex, non particolarmente rimpianto, Luca Pellegrini che penso sostituirà un Tavares parecchio involuto rispetto allo scorso anno. Piede forse più educato per l'italiano rispetto al portoghese, sicuramente più disciplina e attenzione difensiva, meno passo e pericolosità offensiva: Sarri però non ama le sgroppate solitarie del terzino, il lavoro di adattamento del portoghese al calcio sarriano prosegue a rilento.
A destra problemi per Lazzari, quindi spazio all'inossidabile Marusic, solido terzino buono per tutte le stagioni.
Mediana di super emergenza: unico certo del posto l'ex di turno Cataldi.
Sicuramente out Guendonzi e Belahyane, finiti vittime del finale al solito molto nervoso del derby capitolino, probabilmente fuori dai giochi Dele Bashiru e Rovella: Sarri li ha forzati proprio per l'importanza della partita ed entrambi han alzato bandiera bianca nella prima frazione di gioco, improbabile un nuovo rischio.
Potrebbe rientrare Vecino fuori da un paio di mesi per infortunio.
La Lazio dovrebbe reintegrare nei 25 Toma Basic per sostituire il lungo degente Lazzari e rimpolpare le fila di una mediana ai minimi termini.
Le prime indicazioni parlano di Patric spostato al fianco di Cataldi, oserei dire avanzato, ma anche di un possibile arretramento di capitan Zaccagni che lascerebbe le zolle di Norton Cuffy per andare a battagliare con Masini e Frendrup. Tutto da vedere.
Per me la soluzione più probabile è un 4-2-3-1 con Patric-Cataldi a protezione di un attacco pesante: trequarti Pedro, centravanti uno tra Dia e Castellanos, a destra l'esordio di Isaksen reduce da una fastidiosa mononucleosi o Cancellieri, a sinistra capitan Zaccagni.
Ai biancocelesti servono punti e poi sarebbe la formazione con meno esperimenti.
Dovesse essere Zaccagni a migrare spazio all'olandese Noslin.
Veniamo al Genoa.
Facile dire Leali in porta, a destra direi confermato Norton nonostante gli scarabocchi di Bologna.
Altre sicurezze sono Vasquez, che mi aspetto esentato dalle fatiche di Coppa almeno per larghi tratti di partita e Martin, cui penso toccherà qualche minuto giovedì.
Più incertezza sul compagno di reparto del messicano: fuori dai giochi Otoa, di rientro dall'infortunio, possibilità concrete che tocchi a Marcandalli: Østigård non è al meglio dopo le botte in terra emiliana e lo scontro con Butez a Como.
Mediana confermata, nemmeno da dire. Frendrup e Masini si contendono, con parziali nettamente a favore dell'italiano, la palma di giocatore con più km percorsi in ogni singola partita. Quasi impossibile rinunciarci.
La trequarti è un terno al lotto: mi aspetto Malinovskyi centrale ed Ellertsson a destra, più difficile la terza maglia.
Se la giocano Vitinha, comunque positivo a Bologna, Stanciu e Grønbæk ma non escludo nemmeno Carboni.
I giri di Malinovskyi mi sembrano sufficientemente alti da provare una coabitazione tra i 2 talenti reduci dai pesanti infortuni della scorsa stagione.
Centravanti da estrarre col bussolotto: sembrano in picchiata le quotazioni di Colombo, non escludo Ekhator, possibile Vitinha meno probabile Ekuban: i fragili muscoli dell'italo-ghanese sembrano più adatti ad entrare a gara in corso che non a fare i 60 minuti.
Qualcosa ci potrebbe dire, anzi ci dirà, la gara di Coppa Italia che potrebbe cambiare le gerarchie in maniera significativa.
In termini di campionato la classifica un pelo piange: lo zero di Bologna in combinazione con la "mancata vittoria" col Lecce azzoppano la classifica.
Una vittoria sarebbe davvero utile per corroborare un buon inizio: sarebbero 5 punti in 5 partite che farebbero comodo. Da non disprezzare nemmeno una X: 3 punti in 5 partite, pur restando lo zero alla voce vittorie visto il calendario non sarebbero male.
Una sconfitta con la Lazio si può mettere in conto ma ecco non sarebbe il massimo.