Alcune risposte.
Ciao Mashiro.
“Poi non è possibile tenere tutti, non possiamo nemmeno salire col monte ingaggi, dobbiamo tagliare: sei fuori budget di qualche 15/20.”
Non devono tenere tutti, per i molteplici motivi logici che la situazione impone!
La mia speranza, ribadita con altre parole, è che, pur nel doppio problema che somma crisi della proprietà e le esigenze di bilancio specifiche del Genoa, non debba emergere l’esigenza e/o la richiesta di cedere un calciatore ad un prezzo distante dal suo valore di mercato.
Se, come scrivi,puoi sostenere la Società con i ricavi ricorrenti, e la proprietà lo consente, nessuno puó portare via nè Albert, nè altri imponendoti il prezzo.
E questo costituirebbe un segnale positivo per il periodo di attesa che ci attende.
Peraltro le plusvalenze, se non urgenti,possono essere rimandate ad altre sessioni del mercato.
Inoltre, in caso di cessione della Società, la valutazione viene fatta anche in base al valore dei giocatori di proprietà.
In pratica, rimanendo all’esempio, se Albert non viene ceduto in questa sessione, per assenza di offerte adeguate, resta un patrimonio del Genoa, sia nelle prestazioni sportive, sia come componente del valore economico della rosa.
Comunque sia, vada o resti, mi accontenterei che al presente venisse applicata questa logica.
Sul mercato in entrata sono d’accordo che la logica possa essere la medesima.
Diciamo che,su quest’ultimo punto, quello che conta è se la dirigenza sportiva riesca a tradurre/ concretizzare in maniera adeguata le risorse disponibili.
Ma su questo punto magari mi esprimeró in altro post ed in un diverso argomento del muretto.
Caro Massimo,
“La narrazione del “nemico”, la convinzione insinuata persino nella nostra comunità, secondo la quale saremmo stati una piazza ingestibile…”
Certo che sì.
Maniman, misci, la buona borghesia genovese,evasori fiscali latitanti nella Svizzera verde di Jena ed Edoardo, preferivano la calma indifferenza delle pecore, quelle umane naturalmente, perchè quelle realmente animali, hanno una dignità e sono persino convinto che, come le formiche, ogni tanto si incazzino.
I diversamente esistenti dell’altra squadra sono stati spesso preferiti per questa atarassia sportiva che, sotto la gestione Lolli Ghetti li portó ad essere in 5.000 allo stadio.
Quando poi, successivamente,in un attimo di incredibile sedizione sovversiva, invasero il campo per una promozione, il loro guru, quello a cui hanno dedicato non un aereoporto, come va oggi di moda,ma solo una via in città,si incazzó come una biscia, ricordando che le pecore umane non potevano brucare l’erba del Ferraris.
Essi chiesero umilmente scusa e si rimisero a sedere composti.
Ora tu capirai come delle beline con i soldi in tasca possano preferire dei miti ed ubbidienti “gestibili” a dei livorosi ingestibili.
E la narrazione aggiungeva, tramite maestri del buon senso, scribacchini regionali e persino sermoni di allenatori infastiditi dall’udire addirittura dei fischi,che meritavamo la nostra sorte meschina perchè noi, bastardi senza gloria,ne eravamo la causa prima.
Dovrei aprire un capitolo sui maledetti “moderati” e sul dannato “moderatismo”, che andrebbe ben oltre il capitolo Genoa, ma non voglio tediare ed irritare nessuno.
Unica libertà che mi prendo questa notte, per mandare a fare in culo i moderati del passato e del presente,quale mio personale atto liberatorio,
saluto te e tutti gli altri con un
W la Francia!😉😉🍷🍷🌈🌈